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    L’AGGUATO DI NOTTE A CRISTIANO IOVINO, AMICO SEGRETO DI ILARY, RESTA UN MISTERO - NON SOLO NON SI SA QUALE SIA LA RAGIONE A MONTE DEL RAID PUNITIVO DI 5-6 UOMINI NEI CONFRONTI DEL PERSONAL TRAINER CHIAMATO DA TOTTI A TESTIMONIARE IN TRIBUNALE SULL'INFEDELTA' CONIUGALE DELLA BLASI - A RENDERE ANCORA PIÙ FITTO IL GIALLO IL FATTO CHE IL 37ENNE NON ABBIA VOLUTO SPORGERE FORMALE DENUNCIA, COME SE TEMESSE ALTRE RIPERCUSSIONI. A CHI AVREBBE "PESTATO I PIEDI" IOVINO AL PUNTO DA INNESCARE QUESTA REAZIONE? - NEI MESI SCORSI IOVINO RACCONTÒ AL "MESSAGGERO": "TRA ME E ILARY NON C’È STATO SOLO UN CAFFÈ"


     
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    Valeria Di Corrado per il Messaggero - Estratti

     

    cristiano iovino cristiano iovino

    Resta un mistero l'aggressione subita la notte tra domenica e lunedì scorsi a Milano da Cristiano Iovino, il personal trainer romano chiamato da Francesco Totti a testimoniare in tribunale sull'infedeltà coniugale di Ilary Blasi.

     

    Non solo non si sa quale sia la ragione a monte del pestaggio, ma a rendere ancora più fitto il giallo contribuisce il fatto che il 37enne non abbia voluto sporgere formale denuncia, come se temesse altre ripercussioni. Dai contorni, infatti, sembra essere un vero e proprio raid punitivo, anche perché non è stato rapinato.

     

    È stato accerchiato da cinque o sei uomini scesi da un mini van, in via Marco Ulpio Traiano, alla periferia di Milano.

     

    PRIMO BACIO TRA ILARY BLASI FRANCESCO TOTTI - 31 MARZO 2002 - FOTO MEZZELANI GMT PRIMO BACIO TRA ILARY BLASI FRANCESCO TOTTI - 31 MARZO 2002 - FOTO MEZZELANI GMT

    Erano le 3,30 e Iovino stava rincasando quando è stato circondato da questo gruppetto, che lo ha picchiato a mani nude, lasciandolo a steso a terra sanguinante. È stato soccorso dal personale del 118 e medicato sul posto.

     

    Sono intervenuti anche i carabinieri del Nucleo Radiomobile e della stazione Moscova, ma nei casi di lesioni personali con malattia sotto i 20 giorni occorre la querela di parte perché l'autorità giudiziaria possa procedere. Inoltre il personal trainer non ha comunque voluto recarsi in pronto soccorso per farsi refertare le ferite o eventuali contusioni.

    ilary e totti ilary e totti

     

    Non ha nemmeno fornito ulteriori dettagli alle forze dell'ordine per aiutarli nelle indagini. Non ha dato indicazioni su eventuali sospetti, né ha voluto mettere a verbale in che modo avesse trascorso quella notte prima di essere aggredito. Gli investigatori hanno comunque presentato un'annotazione alla Procura di Milano.

     

    Cercheranno di capire se si sia trattata di una vendetta estemporanea maturata a margine di una serata trascorsa in qualche locale o se invece fosse un raid organizzato a tavolino da prima, con un mezzo - il mini van - che di solito viene preso a noleggio da chi non vuole farsi identificare (compresi ultrà e malavitosi).

     

    cristiano iovino cristiano iovino

    Le motivazioni a questo punto potrebbero essere le più svariate. A chi avrebbe "pestato i piedi" Iovino al punto da innescare questa reazione? Non sembra si sia trattato di un atto di piccola delinquenza, visto che non lo hanno nemmeno derubato.

     

    Gli amici sono estremamente abbottonati e lui stesso al telefono non ha voluto raccontare nulla.

     

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    Il suo nome è diventato noto alle cronache dopo che "Il Messaggero" lo ha intervistato lo scorso 25 gennaio e lui ha confessato di essere proprio l'uomo misterioso con cui Ilary Blasi aveva raccontato nel suo documentario "Unica" di aver preso un "unico" caffè, suscitando la gelosia di Totti.

     

    Ma Iovino, sul nostro giornale, ha rivelato: «Abbiamo avuto una frequentazione intima. Ci siamo conosciuti verso la fine del 2020, attraverso i social, in seguito ci siamo accordati per conoscerci di persona e una mostra di Banksy a Roma. Ho iniziato io a scriverle, commentando scherzosamente un suo selfie in ascensore».

     

    In quel periodo, però, la conduttrice tv stava ancora ufficialmente con Totti. «C'era timore da entrambe le parti di essere visti e fotografati insieme - ha precisato il 37enne a "Il Messaggero" - Neanche io volevo finire al centro di un caso mediatico, ma a quanto pare qualcosa è andato storto. Ci vedevamo principalmente a casa mia».

     

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