i genitori di charlie
Monica Perosino per la Stampa
Qualche ora, forse solo un giorno in più, per dire addio al proprio figlio, prima che le macchine che lo tengono in vita vengano staccate.
I medici del Great Ormond Street Hospital di Londra hanno concesso ancora del tempo ai genitori del piccolo Charlie Gard prima che vengano staccati i macchinari. La decisione è stata presa ieri, proprio nel giorno stabilito per la sospensione delle cure.
La Corte Europea dei diritti umani, come prima avevano fatto i tribunali del Regno Unito nei vari gradi d' appello, si era pronunciata in favore dei medici del Great Ormond Street Hospital, che avevano chiesto di staccare la spina al neonato perché affetto da una grave e rara malattia giudicata incurabile e che lo avrebbe fatto soffrire troppo.
Una vicenda drammatica che ha visto i giovani genitori del bambino, Chris Gard e Connie Yates, tentare senza successo di portare il figlio di 10 mesi negli Stati Uniti per sottoporlo a cure sperimentali nel tentativo disperato di salvarlo dalla sindrome di deperimento mitocondriale.
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Una speranza era stata alimentata nei giorni scorsi proprio dai giudici europei che avevano imposto misure preventive per continuare a tenere in vita Charlie in attesa che la corte di Strasburgo si pronunciasse in via definitiva. I medici avevano ottenuto da ogni livello di giustizia in Gran Bretagna e in Europa di staccare la spina alle macchine. La fine era prevista inizialmente ieri alle 12 (le 13 in Italia), ma all' 11 a ora è arrivata un' ulteriore proroga.
Charlie soffre fin dalla nascita di sindrome da deplezione del Dna mitocondriale, rarissima malattia che impedisce al corpo di produrre sufficiente energia per alimentare gli organi interni, che così deperiscono progressivamente e in modo inarrestabile.
La vicenda ha suscitato reazioni in tutto il mondo: «Difendere la vita umana, soprattutto quando è ferita dalla malattia, è un impegno d' amore che Dio affida ad ogni uomo».
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È il tweet diffuso ieri sera da Papa Francesco in cui, senza citarla esplicitamente, è chiaro il riferimento alla vicenda di Charlie.
Matteo Renzi ha invece commentato su Facebook: «Perché la Corte Europea dei diritti umani (diritti?) non ha concesso la cura sperimentale in America? Perché non consentire alla scienza un ultimo tentativo? Facciamo proteste ovunque per qualsiasi cucciolo, e facciamo bene. E un piccolo cucciolo d' uomo non valeva un' attenzione diversa delle autorità europee?».
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Grillo invece attacca l' Europa: «Neppure Pilato se ne lavò le mani in questo modo». E ancora «Un viaggio di coraggio e di speranza: una musica che trova orecchie da mercante in questa europetta insipida e senz' anima». E aggiunge: l'«Ue non ha da dire nulla, in più oppure in meno, riguardo una questione così atrocemente fondamentale». «È un omicidio con la complicità, anche questa volta, dell' Ue che tace», gli ha fatto eco il leghista Salvini.
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