Ettore Livini per ‘la Repubblica’
MALPENSA
La crisi Alitalia "rimescola" le gerarchie degli aeroporti italiani e regala un anno d' oro a Malpensa. Lo scalo intercontinentale di Milano, messo in ginocchio dieci anni fa dall' addio della ex-compagnia di bandiera, si avvia ad archiviare un 2017 da incorniciare: i passeggeri sono cresciuti nei primi nove mesi dell' anno del 14,9% a quasi 17 milioni, più del doppio del tasso di crescita del traffico nazionale.
Non solo. I guai del vettore tricolore - quasi una sorta di nemesi storica - hanno ribaltato (almeno per qualche mese) gli equilibri dei due derby nei cieli tricolori. Nella stracittadina meneghina Malpensa - dopo anni di sconfitte - ha iniziato da qualche mese a surclassare Linate - dove il traffico è in calo dello 0,4% da gennaio - azzoppata dai tanti slot di decollo e atterraggio lasciati inutilizzati da Alitalia.
MALPENSA
Stesso discorso per l' eterna sfida con Fiumicino dove il vettore in amministrazione straordinaria pesa per circa il 35% dei voli: il Leonardo da Vinci segna un -1% dei passeggeri da inizio anno e un -2% a settembre e per la prima volta dopo molto tempo il suo vantaggio sul "cugino milanese" - salito di sette milioni in dodici mesi con il de-hubbing del 2008 ha ripreso ad assottigliarsi.
Malpensa a fine 2017 potrebbe avvicinarsi ai 21 milioni di passeggeri, il terzo miglior risultato della sua storia. Due milioni in meno degli anni d' oro in cui faceva da "hub di scorta" all' Alitalia e quando dalla brughiera decollavano ogni settimana 1.238 jet con la livrea tricolore (oggi sono solo 64).
Quattro in più però del minimo del 2009, quando lo scalo lombardo ha toccato il fondo prima di riprendere poco alla volta a risalire la china.
BILOTTA ALITALIA1
Gioie e dolori degli scali italiani sono del resto da sempre legati a filo doppio ai destini (e ai capricci) dell' aerolinea tricolore di riferimento. Quelli più piccoli hanno imparato da un po' a fare da sè e hanno attirato a suon di sussidi pubblici - ormai qualcosa come 150 milioni l' anno - i voli delle low-cost, affidando a Ryanair & C. le proprie fortune. Il modello ha funzionato visto che il traffico passeggeri in Italia è cresciuto dai 136 milioni di passeggeri del 2007 ai 175 milioni previsti quest' anno malgrado i clienti Alitalia siano scesi dai 25 milioni di dieci anni fa ai 20 più o meno di oggi. Segno che il mercato del trasporto aereo nazionale può fare persino a meno di una compagnia di bandiera.
Malpensa invece ha dovuto fare tutto da sola. Reinventandosi dal nulla per rinascere dalle proprie ceneri dopo quel 30 marzo 2008 in cui Alitalia ha cancellato in poche ore oltre 120 voli al giorno.
A tappare una parte del buco hanno pensato proprio le low-cost: prima Eyjet, che dal terminal due trasporta ormai 8 milioni di persone l' anno. Ora anche Ryanair con un network che sta crescendo a ritmi vertiginosi. L' appeal del ricco traffico premium del Nord Italia ha fatto da volano pure per nuovi collegamenti intercontinentali.
RYANAIR EASYJET
Alitalia ha ridotto da 17 a due (New York e Tokio) le destinazioni servite dalla Lombardia, ma l' arrivo di nuovi vettori globali, specie quelli da e per il Far East e i big del Golfo, ha consentito già da 2016 di recuperare volumi di traffico a lungo raggio superiori a quelli del 2007.
Il futuro dell' aeroporto milanese, come quello di Fiumicino e Linate, continuerà però a esse condizionato nei prossimi mesi dai destini dell' aerolinea commissariata. Meridiana, dopo l' ingresso nel capitale di Qatar Airways, deciderà a breve se creare un mini-hub su Milano o su Roma .
airbus a380
Malpensa, abituata a fare da sè, non si aspetta regali. A breve potrebbe annunciare un accordo tra Easyjet ed Emirates che farà della low-cost il partner per riempire gli intercontinentali di Dubai. L' ultimo passo per cancellare per sempre l' addio di Alitalia.