Gianfranco Ferroni per “il Tempo”
La plastica fa litigare i due Pd Misiani e Ferrazzi
ANTONIO MISIANI
La plastica ha provocato un singolare duello tra due esponenti del Pd nella seduta di due giorni fa della commissione Bilancio del Senato. Protagonisti, il sottosegretario al ministero dell’Economia Antonio Misiani e il senatore Andrea Ferrazzi, che è anche vicepresidente della commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati.
Nella commissione Bilancio si svolgeva l’esame in sede consultiva per i profili di carattere finanziario del ddl riciclo Pet a firma Ferrazzi, che farebbe cadere il limite del 50% di R-Pet da utilizzarsi nella fabbricazione di nuove bottiglie. Un provvedimento in linea con l’economia circolare, per dare un segnale positivo a chi ricicla la plastica.
ANDREA FERRAZZI
E Ferrazzi non è un parlamentare qualunque: preparatissimo, veneziano, è laureato in economia aziendale all’università Ca’ Foscari, con una lunga esperienza manageriale. Eppure, per Misiani il dipartimento delle finanze ha segnalato possibili effetti negativi derivanti dal provvedimento, in particolare in relazione ad una diminuzione del gettito atteso dalla plastic tax, quantificata in 9.5 milioni di euro nel 2021, 25 mln nel 2022, 38.4 mln nel 2023 e 53.3 milioni di euro nel 2024.
La ”morale”? Al governo interessa tanto tassare la plastica per fare cassa. Della tutela dell’ambiente, recuperando e riciclando gli imballaggi post-consumo, per Misiani se ne può fare a meno. Aumentare la percentuale di Pet riciclato che si può utilizzare in una bottiglia di nuova fabbricazione, oggi limitata al 50%, fino al 100%, come previsto nel disegno di legge Ferrazzi, dà fastidio a qualcuno?
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uomo misterioso
Ai tavoli di Grano le scelte del governo
Tornano le scelte governative, e alla luce del sole: ovvero, tra i tavoli del ristorante Grano, a piazza Rondanini. Il locale è strategicamente posizionato tra i palazzi del potere, a due passi dal Pantheon.
Proprio qui, martedì, un pranzo ha lanciato la carriera di una magistrata: c’erano un protagonista del governo di Giuseppe Conte, un esponente della Corte dei Conti e la prescelta. Il turbo-grillino, dall’accento inconfondibile, è stato il destinatario di una frase emblematica pronunciata dall’unica presenza femminile, dove il soggetto era l’uomo proveniente da viale Mazzini, la strada dove ha sede la magistratura contabile: “Bisogna dargli retta, dà sempre buoni consigli”.
GIANNI CUPERLO COME IAN CURTIS
Qual era l’oggetto dell’incontro mangereccio? Il posto di capo di gabinetto in un ministero. E pensare che una volta venivano derisi e additati al pubblico ludibrio i ministri forzisti che portavano faldoni e documenti governativi sui tavoli del ristorante dello chef Filippo La Mantia, a via Veneto, nell’hotel Majestic.
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Salvate Veronica Gentili da Cuperlo
E’ l’incubo di numerosi conduttori, Gianni Cuperlo. Si tratta di un politico particolare, triestino, nato sotto il segno della Vergine, esponente di lungo corso del Partito democratico, cresciuto a suon di falce e martello grazie all’iscrizione, fin da giovanissimo, alla Fgci, la storica federazione ideata per allevare i piccoli comunisti da destinare a una fulgida carriera politica.
veronica gentili
“E’ bravissimo, per carità, ma il Dams di Bologna lo ha rovinato, può andare avanti per ore a ribattere su un punto marginale di un programma”, dice un’amica di Gianni. C’è chi, per esempio, dopo averlo ospitato in una trasmissione, lamenta fortissime emicranie, ma questo capita anche tanti telespettatori.
L’altra sera Cuperlo è stato uno dei protagonisti di “Stasera Italia News”, su Retequattro: tutto da ammirare lo sguardo della conduttrice Veronica Gentili, degno di un’opera di Fausto Pirandello, durante l’enfatica concione cuperliana. La postura gentiliana esprimeva nello stesso tempo disagio e stupore, fino a quando, con le mani giunte, la giornalista ha sibilato: “Cuperlo, devo andare in pubblicità”.
marco travaglio e veronica gentili
Senz’altro Veronica si è divertita di più grazie alla capacità dialettica di Maurizio Gasparri. E tutto questo accadeva mentre su La7 c’era in onda, da Lilli Gruber, il direttore preferito da Gentili: Marco Travaglio.
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Chernobyl, la verità di Zichichi
ANTONINO ZICHICHI
“La catastrofe di Chernobyl non è stata causata da un problema scientifico o tecnico, ma culturale: i dirigenti del reattore n. 4 della centrale nucleare, per vincere il ‘Premio Lenin’, portarono a un aumento incontrollato la potenza del reattore”: lo rivela il fisico Antonino Zichichi nel testo introduttivo al nuovo libro di Francesco Bigazzi, intitolato “Testimone a Chernobyl”, pubblicato da Mauro Pagliai Editore e dedicato all’incidente che nel 1986 fece tremare l’Unione Sovietica e il mondo intero.
chernobyl 2
Il 9 maggio di quell’anno, tredici giorni dopo l’esplosione del reattore, otto cronisti furono autorizzati ad accedere al luogo della tragedia. Tra questi c’era Bigazzi, allora corrispondente dell’Ansa, considerato oggi uno dei maggiori esperti italiani di storia e cultura russa.
Tornato più volte sul posto, ha continuato a seguire la vicenda da vicino raccogliendo storie, dati, voci esclusive. Il suo libro, nato da anni di indagini scrupolose, racchiude in particolare una lunga intervista a Vladimir Shikalov, fisico nucleare che fu supervisore dei programmi d’esame diagnostico all’interno del reattore distrutto di Chernobyl.
FRANCESCO BIGAZZI - TESTIMONE A CHERNOBYL veronica gentili chernobyl chernobyl leatherbarrow cover chernobyl gianni cuperlo chernobyl 1 veronica gentili e lucia annunziata foto di bacco VERONICA GENTILI SU CONFIDENZE veronica gentili MARCO TRAVAGLIO E IL KARAOKE - VERONICA GENTILI