Aldo Grasso per il “Corriere della sera”
luna
Avremo modo nei prossimi giorni di occuparci dei programmi dedicati al 50° anniversario del primo passo dell' uomo sulla Luna, «un' impresa che cambiò il mondo per sempre». Intanto, ci piace riproporre un brano di Giorgio Manganelli (tratto da «Lunario dell' orfano sannita») per pensare anche all' altro lato della Luna.
«Il capolavoro della programmazione dell' evento storico si ebbe quando il primo uomo, toccando la Luna, disse una qualche frase da libro di testo: "Questo piccolo passo inaugura" e non ricordo più bene cosa inaugurasse; certamente c' entrava il futuro, l' umanità, il progresso, la scienza, il benessere, la moralità. Il tutto spiegato da un militare in carriera.
giorgio manganelli
Era una frasaccia banale e scolastica, che aveva l' aria di essere compilata da un professore di liceo autore di libri di testo ampiamente adottati, e che era stata pensata in funzione televisiva; giacché come una volta la storia assumeva la policroma grazia delle vetrate chiesastiche, oggi si racchiude e minimizza nello schermo grigiastro del televisore».
Non contento, ecco un' altra osservazione di Manganelli (tratta da «Ufo e altri oggetti non identificati»): «In questi giorni si fa un gran parlare di quella notte magata in cui, vent' anni fa, l' uomo, più esattamente il signor Armstrong, mise un piede sulla luna, e recitò il suo temino che si era preparato a casa. Ricordo quella notte perché io andai a dormire come al solito e non assistei allo spettacolo straordinario. Stupido vero? Assolutamente».I grandi scrittori servono a farci vedere quello che non vediamo.
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