?La lettera aperta di S.E. l’Ambasciatore della Federazione Russa nella Repubblica Italiana Sergey Razov al Direttore del quotidiano @LaStampa Dott. M.Molinari @Maumol #Russia #Italia #dallarussiaconamore pic.twitter.com/PO9DWbMT6e
— Russian Embassy in Italy (@rusembitaly) March 26, 2020
LETTERA DELL’AMBASCIATORE DELLA FEDERAZIONE RUSSA NELLA REPUBBLICA ITALIANA SERGEY RAZOV A “LA STAMPA”
Egregio Direttore
SERGEY RAZOV
con immutata attenzione e interesse leggiamo quanto pubblica il suo prestigioso e diffuso quotidiano. La nostra attenzione è stata attirata da due articoli firmati J. Jacoboni, del 25 e 26 marzo c.a. relativi agli aiuti russi all’Italia nella lotta al Coronavirus. A questo proposito vorremmo esprimere alcuni commenti e osservazioni.
Il giornalista, facendo riferimento a informazioni ricevute da «fonti politiche di alto livello», afferma che l’80% degli aiuti russi sarebbe totalmente inutile o poco utile. Naturalmente non sappiamo a quali fonti si riferisca l’autore e ci atteniamo in primo luogo alle dichiarazioni pubbliche di rappresentanti ufficiali della Repubblica Italiana.
giuseppe conte vladimir putin
Il Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana G. Conte nella conversazione telefonica del 21 marzo c.a. ha ringraziato il Presidente della Russia V. V. Putin per gli aiuti tempestivi e imponenti offerti all’Italia in questa difficile situazione. Il Ministro degli Esteri L. Di Maio ha ritenuto opportuno recarsi personalmente all’aeroporto militare di Pratica di Mare per accogliere gli aerei che hanno trasportato gli specialisti russi, i mezzi e le attrezzature, esprimendo la sua gratitudine alla Federazione Russa. Così come hanno fatto per esempio l’Ambasciatore dell’Italia a Mosca P. Terracciano, il Rappresentante dello Stato Maggiore della Difesa L. Portolano e molti altri. In ogni caso il giornalista non avrebbe dovuto disorientare gli stimati lettori in merito alla vera reazione dei vertici ufficiali italiani alle attività della Russia.
gli aiuti russi all'italia
Riguardo all’utilità o meno del contenuto degli aiuti russi, ci sembra che sarebbe stato meglio chiedere prima di tutto ai cittadini di Bergamo dove iniziano a operare i nostri specialisti e i nostri mezzi.
Com’è noto si tratta di una delle città del nord Italia con il maggior numero di infettati, dove sono già morte 1267 persone e 7072 restano positive. I nostri epidemiologi, virologi, rianimatori, su richiesta dei colleghi italiani, cominceranno a lavorare nelle residenze per anziani strapiene della città in cui si è creata una situazione critica per la mancanza di medici e il bisogno di interventi di sanificazione di edifici, locali e mezzi di trasporto. L’autore dell’articolo dovrebbe capire che i militari russi, così come i loro colleghi italiani, andando a operare nell’area loro assegnata, mettono a rischio la propria salute e forse anche la vita.
mezzi militari russi nelle strade italiane 2
J. Jacoboni intravede un insidioso secondo fine della Russia nel fatto che siano stati inviati in Italia militari delle forze armate russe, tra i quali anche esperti di difesa nucleare, chimica e biologica.
A titolo di informazione per l’autore e per i Suoi stimati lettori, comunichiamo che i rappresentanti delle truppe russe di difesa nucleare, chimica e biologica, sono gli specialisti più mobili e più preparati con esperienze in diverse regioni del mondo, in grado di prestare assistenza efficace nella diagnosi e nel trattamento dei pazienti, così come nell’esecuzione delle necessarie misure di disinfezione.
mezzi militari russi nelle strade italiane
Per quanto riguarda il messaggio che spunta dal ragionamento dell’autore e cioè che l’invio di militari russi (a proposito, a titolo gratuito) avrebbe come scopo quello di causare un qualche danno ai rapporti tra l’Italia e i partner della NATO, offriamo ai lettori l’opportunità di giudicare da soli chi e come viene in aiuto al popolo italiano nei momenti difficili. In Russia c’è un detto: «Gli amici si vedono nel bisogno».
E poi, il parallelo tracciato dal giornalista tra l’arrivo in Italia degli specialisti russi e l’ingresso delle truppe sovietiche in Afghanistan nel 1979, concedetemelo, è semplicemente fuori luogo e come si dice «non sta né in cielo né in terra».
LUIGI DI MAIO, ROCCO CASALINO E GIUSEPPE CONTE GUARDANO ADORANTI E OMAGGIANO VLADIMIR PUTIN
Confidiamo che, guidati dal principio fondamentale del giornalismo sull’imparzialità e obiettività dell’informazione e convinti che i media debbano riflettere punti di vista diversi, siamo certi troverete la possibilità di pubblicare la nostra risposta, che ci auguriamo possa aiutare a chiarire ai vostri lettori la realtà delle cose.
Rispettosamente,
Sergey Razov
Ambasciatore della Federazione Russa nella Repubblica Italiana
LA RISPOSTA DI IACOBONI
gli aiuti russi all'italia 1
Egregio ambasciatore, grazie per l’attenzione e la cortese lettera, pubblichiamo volentieri i suoi commenti e osservazioni. Rispetto ogni opinione, peraltro autorevole come la Sua, tuttavia non posso non far notare due distorsioni dei fatti contenute nella lettera. Lei scrive: «Il giornalista, facendo riferimento a informazioni ricevute da “fonti politiche di alto livello”, afferma che l’80% degli aiuti russi sarebbe totalmente inutile o poco utile». Io non affermo nulla, mi limito a riportare quello che fonti politiche di alto livello hanno affermato a La Stampa. Sono loro ad affermare che «tra quelle forniture russe l’80% è totalmente inutile, o poco utile all’Italia. Insomma, poco più che un pretesto».
iacoboni
Ancora, lei scrive: «E poi, il parallelo tracciato dal giornalista tra l’arrivo in Italia degli specialisti russi e l’ingresso delle truppe sovietiche in Afghanistan nel 1979». No. Non è un parallelo tracciato dal giornalista, ma da una importante fonte militare italiana, che io riporto. Qui in effetti nell’articolo un commento lo faccio: sottolineo appunto che questo ricordo è «ovviamente slegato dalla vicenda odierna».
sergio mattarella sergey razov
Sorvolo sulle sue valutazioni su «insidiosi» secondi fini russi che io intravedrei: sono appunto sue valutazioni, i lettori giudicheranno. Infine la rassicuro, non sussiste alcun dubbio che La Stampa continuerà ad attenersi al «principio fondamentale del giornalismo sull’imparzialità e obiettività dell’informazione», come non c’è dubbio che in Italia e a La Stampa continueremo a non farci dire da nessuno cosa un giornalista «avrebbe dovuto» fare o non fare.
mezzi militari russi nelle strade italiane 1
[ja. ia.]
“IL NOSTRO AIUTO ALL’ITALIA? E’ STATO PUTIN A VOLERLO. MA IL MONDO CAMBIERÀ”
PUTIN CONTE
Stefano Zurlo per “il Giornale”
Ambasciatore Sergey Razov, la Federazione Russa ha fornito all' Italia un aiuto enorme: gli Ilyushin atterrati a Pratica di Mare, hanno portato 122 specialisti, tonnellate di materiale, macchinari per analizzare i tamponi. Come è nata questa iniziativa?
sergey razov
«La sera del 21 marzo su iniziativa della Russia si è svolto un colloquio telefonico tra il presidente Putin e il presidente del Consiglio Conte. In risposta all' appello della parte italiana, il presidente Putin ha confermato la disponibilità della Federazione a fornire immediatamente tutto l' aiuto necessario al governo e al popolo italiano. A due giorni di distanza dalla telefonata fra i due leader, nove aeromobili pesanti dell' aviazione di trasporto militare russa, con una portata di 60 tonnellate ciascuno, sono arrivati in Italia. Il giorno successivo altri 5 voli speciali hanno raggiunto la Penisola e ieri è partito un ulteriore cargo. In totale sono stati effettuati 15 voli speciali per la consegna di aiuti».
vladimir putin a palazzo chigi incontra giuseppe conte 1
Come verranno impiegati i vostri specialisti in Italia?
«Si è deciso di inviarli a Bergamo, dove l' altra sera e arrivata una colonna di mezzi speciali russi. I nostri medici lavoreranno fianco a fianco dei colleghi italiani».
Come viene seguita a Mosca la crisi italiana?
sergey razov alfonso bonafede
«È noto l' amore che i russi nutrono per l' Italia e la simpatia che provano per gli italiani. I russi sono dispiaciuti per l' epidemia che si è abbattuta sul vostro Paese ed esprimono tutta la loro solidarietà. L' invio degli aiuti è un' altra conferma di questa solidarietà».
MATTEO SALVINI - SERGEY RAZOV - GIANLUCA SAVOINI
C' è un mistero legato alla scarsa diffusione del virus in Russia.
«Non c' è nessun mistero. L' infezione da Covid-19 è arrivata in Russia più tardi che in Europa. Grazie alle misure prese in anticipo noi riusciamo a contrastare la diffusione della malattia. Noi da parte nostra informiamo il ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa e i vertici del Paese in merito alle misure prese dall' Italia».
militari russi 6
Cosa sta accadendo ora in Russia: a che punto è il contagio e come si sta cercando di arginarlo?
«In Russia è stato creato un Centro operativo per contrastare il diffondersi del Coronavirus. Una serie di misure è stata messa in atto dal dicembre 2019 in conformità al Piano nazionale di prevenzione all' introduzione e alla diffusione della nuova infezione da Coronavirus dal momento in cui si è avuta la notizia dei primi casi di un' infezione, allora non ancora conosciuta, a Wuhan, in Cina.
militari russi 5
Nell' aeroporto di Sheremetyevo a Mosca, l' unico che accoglie voli da Paesi con una pesante situazione epidemiologica, è stato costituito un Terminal speciale. I passeggeri vengono visitati, intervistati e rinviati a osservazione medica presso il proprio domicilio. Tutti i passeggeri, provenienti da tali paesi, che non presentano sintomi, vengono messi in quarantena presso il proprio domicilio per 14 giorni. A oggi in Russia si sono registrati 658 casi e ieri, purtroppo, abbiamo avuto le prime due vittime. Ieri in tv Putin ha parlato di misure supplementari per bloccare la malattia».
vladimir putin a palazzo chigi incontra giuseppe conte
Gli aiuti all' Italia sono il segno di rapporti di amicizia consolidati, anche negli anni delle sanzioni. In pochi giorni la vita del nostro Paese è cambiata. E la sua?
«Il nostro aiuto è la dimostrazione disinteressata della nostra solidarietà al popolo italiano indipendentemente dalla congiuntura politica. Per quanto riguarda le precauzione da noi prese, l' Ambasciata e i Consolati non possono interrompere il loro lavoro. Tra i nostri compiti c' è la tutela dei cittadini russi».
È vero che è in costruzione un maxiospedale alle porte di Mosca per i contagiati da Covid-19?
«Sì, è vero. A 50 km dal centro della capitale russa si sta lavorando per costruire in soli 30 giorni un nuovo ospedale che potrà accogliere i pazienti gravi affetti da coronavirus. Sono previsti 500 posti letto, di cui 260 attrezzati per la rianimazione».
La crisi sanitaria sta mettendo a dura prova le relazioni internazionali. Come reagisce a questo shock planetario la Federazione Russa?
«Il coronavirus ha cambiato radicalmente alcuni aspetti della nostra vita. Purtroppo è necessario chiudere le frontiere e limitare gli spostamenti tra Paesi. Misure indispensabili intraprese tra gli altri dal governo russo. Un terremoto di queste proporzioni modificherà anche le carte della geopolitica».
vladimir putin
Che cosa accadrà nel Medio Oriente?
«Bisogna immediatamente porre fine alla violenza, introdurre il regime del cessate il fuoco, fare una pausa umanitaria. In caso contrario, si rischia una catastrofe umanitaria di dimensioni mondiali. Preoccupano particolarmente per ragioni ben chiare la Siria, la Libia, lo Yemen, l' Afghanistan e l' Irak».
La Russia ha varato negli anni scorsi un piano di sviluppo dell' industria che si riassume nelle formula import-substitution: i beni di consumo importati vengono sostituiti da beni prodotti sul mercato interno. Che prospettive offre questo modello all' export italiano, precipitato da 15 a 11 miliardi di dollari?
vladimir putin visita ospedali durante emergenza coronavirus
«A causa delle sanzioni introdotte per ragioni politiche, i produttori europei, inclusi quelli italiani, hanno subito e continuano a subire molte perdite economiche. Per gli esportatori non sarà facile tornare in Russia: il mercato è stato occupato da produttori nazionali e degli esportatori proveniente da altri Paesi».
Le sanzioni occidentali hanno dato un impulso allo sviluppo della sostituzione delle importazioni. In tal senso i produttori russi con il sostegno dello Stato hanno raggiunto dei buoni risultati in diversi campi, in primo luogo in quello agricolo, farmaceutico e in diversi settori industriali.
«Ma, nonostante tutto, l' Italia rimane uno dei nostri maggiori partner commerciali. Continua la collaborazione in importanti settori quali quello petrolchimico, energetico, quello della costruzione di infrastrutture per i trasporti e di infrastrutture pubbliche, l' agroalimentare. Secondo i dati della Confindustria-Russia sempre più aziende italiane localizzano la loro produzione in Russia, passando dalla vendita del prodotto finito alla vendita di tecnologie e alla produzione congiunta. Si va quindi dal made in Italy a un nuovo modello che si può definire made with Italy, Fatto con l' Italia».