Al.T. per il “Corriere della sera”
ALESSANDRO DI BATTISTA
Dell'annunciato libro inchiesta e delle relative clamorose rivelazioni su Bibbiano, non c' è ancora traccia. Messe da parte le miserie italiane, le ambizioni saggistiche sulla cronaca nostrana e il molto vituperato Pd, Alessandro Di Battista è partito martedì alla volta dell' Iran. Un viaggio purificatorio, esorcismo contro un governo sgraditissimo e contro un Movimento che rema in direzione opposta a quella del suo storico leader, già descamisado e ora un po' abbacchiato. Di Battista è reduce da un periodo personale difficile, ma anche la politica non gli riserva grandi soddisfazioni.
Lui e Luigi Di Maio si erano opposti, il primo con più forza, all'avventura governativa con i nemici di sempre, il Partito democratico. Ma poi Beppe Grillo, Giuseppe Conte e la gran parte dei parlamentari hanno deciso che era meglio giocarsela, mischiando le carte in Parlamento, e non tornare a casa dopo il breve e tumultuoso esecutivo con la Lega. E così Di Battista si è ritirato in buon ordine. Qualche post per contestare il governo e molto silenzio.
ALESSANDRO DI BATTISTA CON SAHRA E IL FIGLIO ANDREA
Ora il viaggio a Teheran, dove dovrebbe rimanere un mesetto e mezzo. Stavolta senza la moglie Sahra e senza il figlio Andrea. Terra troppo pericolosa per portarci la famiglia.
Il viaggio, ha spiegato Di Battista al Fatto Quotidiano , servirà per compiere ricerche su un nuovo libro di prossima pubblicazione, che si occuperà di tematiche internazionali.
Da qualche mese, l'ex deputato è stato reclutato da Fazi Editore per dirigere una collana editoriale. Il 20 luglio aveva annunciato sui social: «Presto (vi terrò aggiornati) uscirà un libro sullo scandalo di Bibbiano e sarà il primo libro frutto della mia collaborazione con Fazi». Di Battista aveva lanciato anche un appello per trovare nuovi talenti e autori interessati a scrivere libri su argomenti come la geopolitica, il Fondo monetario internazionale e il blockchain.
alessandro di battista
Nell'ultimo libro, «Politicamente scorretto», Di Battista annunciava la sua delusione per Matteo Salvini, chiamato Dudù («gioca sporco»), ma rivelava anche il suo entusiasmo precedente per il leader leghista, a cui scrisse un sms amorevole ed entusiastico: «Penso che tu sia più di sinistra del Pd e che tu abbia a cuore questo Paese». Il ritorno in patria è previsto per Natale e si vedrà se il governo con il Pd sarà ancora in piedi oppure no.
alessandro di battista 1