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    “HA DIMOSTRATO DI ESSERE UN GRANDE GUERRIERO” – L’ANNUNCIO DELLA MALATTIA DI ALESSANDRO BARICCO NON COGLIE DI SORPRESA GLI AMICI CHE SAPEVANO DELLA SUA BATTAGLIA: “IN TANTI ERANO A CONOSCENZA DELLA SITUAZIONE E HA VOLUTO PARLARNE LUI PER PRIMO” – IL LEGAME CON LA SORELLA CHE GLI DONERÀ LE CELLULE STAMINALI, LA VITA RITIRATA NELLA VILLA DOVE VIVE CON LA COMPAGNA GLORIA CAMPANER, LA PASSIONE CALCISTICA PER IL TORO E…


     
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    Paolo Coccorese per il "Corriere della Sera"

     

    baricco baricco

    Neanche questa volta, nel periodo più complicato della sua vita, Alessandro Baricco ha rinunciato alla sua natura più profonda, quella affabulatrice. «Ehm, c'è una notizia da dare e questa volta la devo proprio dare io». Così, inizia il messaggio sui social con cui lo scrittore ha annunciato la sua malattia prendendo di sorpresa i tanti ammiratori. Non gli amici più stretti. Come Antonella Parigi, signora della cultura torinese, ex assessora regionale e storica presidente del Circolo dei Lettori, il salotto dei libri cittadino, che con «Sandro» ha costruito la Scuola Holden, l'università delle parole fondata dall'autore di Oceano Mare e Seta .

    Alessandro Baricco Alessandro Baricco

     

    «Siccome in tanti oramai erano a conoscenza della situazione, ha preferito parlarne lui per primo - racconta Parigi -. In questo modo, ha dimostrato di essere un grande guerriero. A lui e alla sorella Enrica, mia amica da quando eravamo ragazzine, va il mio incoraggiamento».

     

    Baricco ha scoperto di essere affetto dalla leucemia cinque mesi fa. La diagnosi dei medici è stata accolta con rabbia. Sentimento che poi ha lasciato il posto alla speranza. A offrirgli la scialuppa di salvataggio, con la donazione di cellule staminali, è la sorella Enrica. Architetto, nel 2005 ha fondato la CasaOz, onlus che aiuta le famiglie dei bambini costretti a lunghe degenze negli ospedali torinesi. Con il fratello divide la grande villa sulla collina, dove lo scrittore vive da anni con la compagna, la pianista Gloria Campaner.

     

    Alessandro Baricco Alessandro Baricco

    È lontano dalla città, circondato dal verde del grande giardino, che Baricco nelle ultime settimane si è sottratto alla solita vita, immerso in letture e musica classica. Tra la grande libreria, immortalata in alcuni scatti, decorata dalla citazione shakespeariana «Oh, se fosse dato all'uomo di conoscere la fine di questo giorno che incombe!», cara a Geoffrey Holiday Hall. E la televisione che ha permesso allo scrittore di non rinunciare al tifo per il Torino, la squadra del cuore, come ha ricordato lui stesso sui social. «Sandro è uno dei miei maestri, ci siamo conosciuti allo stadio, con la sciarpa granata al collo, più di dieci anni fa», spiega Mauro Berruto, l'ex allenatore della nazionale di pallavolo che, una volta abbandonata la palestra, è stato per qualche anno l'ad della Scuola Holden di Baricco.

     

    BARICCO BARICCO

    «In questi giorni ci siamo tenuti in contatto con qualche messaggio. Lui è ottimista. Penso sia il modo migliore per superare questo inciampo. Spero di riabbracciarlo presto. Allo stadio? No, alla Scuola, tra i suoi ragazzi, quello è il suo ambiente, il suo mondo». Nei mesi scorsi, «l'università della scrittura» aveva messo in cantiere un possibile sbarco a Roma, con una nuova sede. Un progetto molto caro al fondatore che non si è mai tirato indietro davanti alle sfide.

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    La notte di Capodanno, con l'incubo della malattia in agguato, Baricco ha deciso di rileggere Novecento , il suo celebre monologo teatrale, per trasformalo in un'opera d'arte digitale Nft. È stata l'ultima notizia divulgata prima dell'annuncio del ricovero. Complice la malattia, invece, pochi mesi prima erano caduti nel vuoto gli inviti a scendere in campo nelle ultime elezioni comunali di Torino.

     

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    In un confronto tra i candidati, il sindaco pd Stefano Lo Russo e lo sfidante Paolo Damilano, noto imprenditore del vino e delle acque minerali, era stato «battezzato» come perfetto assessore alla Cultura. «Quella è stata una battuta, durante la trasmissione, niente di più - sottolinea Damilano -. Ci siamo incontrati tante volte allo stadio, lui è uno di quei tifosi che si immedesima nella partita per tutti i novanta minuti. Spero di vederlo presto. Gli sono vicino».

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