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    PATACCARO SOTTO SCACCO! ARCANGELO RICCIARDI, ASTRO NASCENTE DEGLI SCACCHI, VIENE SMASCHERATO AL FESTIVAL DI IMPERIA: VINCEVA GRAZIE A UNA WEBCAM - DA DILETTANTE SCONOSCIUTO AVEVA BATTUTO MAESTRI INTERNAZIONALI - ORA E’ CACCIA AI SUOI COMPLICI


     
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    M. Tagliano e M. Vezzaro per “la Stampa”

     

    Sino a ieri era lo scacchista italiano più chiacchierato per i suoi risultati: da dilettante sconosciuto a «giustiziere» dei maestri più affermati. Da oggi, con ogni probabilità entra nel novero di coloro che - per vincere muovendo re, torri e cavalli - avrebbero barato.

    Arcangelo Ricciardi, 37 anni, apicoltore di Cossato (Biella) con la passione degli scacchi, è stato smascherato ieri pomeriggio a Imperia, dove stava dominando, a sorpresa, il Festival scacchistico internazionale, di scena dal 30 agosto e giunto alla cinquantasettesima edizione. Ricciardi l'hanno espulso dal torneo per frode sportiva, un' accusa infamante per chi gioca: addosso, sotto la camicia, l' arbitro gli ha trovato attrezzatura - una microcamera collegata ad un ricevitore - unita da fili cuciti a una maglietta.

    Arcangelo Ricciardi Arcangelo Ricciardi

     

    Primi sospetti I sospetti su Ricciardi sono aumentati col passare dei giorni: dopo sette turni l' apicoltore-scacchista aveva collezionato ben cinque vittorie e due pareggi contro avversari molto più titolati di lui, giocatore di prima categoria che sino a pochi anni fa disputava di rado i tornei. Troppo repentina la metamorfosi. A Imperia, durante le prime fasi aveva battuto un grande maestro francese e un maestro internazionale slovacco, tra i primi tremila giocatori del mondo.

     

    Un exploit improbabile, dato che Ricciardi è il numero 51.366 al mondo nella speciale classifica. In altri tornei aveva già attirato la curiosità degli specialisti: contro campioni affermati conduceva alla grande i match ma poi arrivava la «disattenzione» e la sconfitta. La Federazione scacchistica italiana aveva inserito il biellese tra i giocatori da tenere sotto osservazione. E ieri lo smascheramento che ha spinto ad aprire ufficialmente un' inchiesta. Prima di entrare nel Palasport di Imperia, Ricciardi è stato invitato a passare al controllo col metal detector.

     

    Lo scacchista piemontese ha rifiutato poi si è sottoposto all' esame ed è scattato il beep beep. L' arbitro del torneo, il torinese Jean Coqueraut, ha chiesto spiegazioni e Ricciardi ha risposto che si trattava di un ciondolo portafortuna. Invitato a togliere la camicia, dopo varie insistenze è venuto fuori l'«inghippo» elettronico: cuciti a una maglietta sono spuntati aggeggi e fili. Sembra vi fosse una microcamera.

     

    IL GIOCO DEGLI SCACCHI IL GIOCO DEGLI SCACCHI

    Frode sportiva Per l' arbitro ce n' era abbastanza per espellerlo con l' onta della frode. Lui se ne è andato scuro in volto mormorando...«Non mi hanno fatto giocare: quello era solo un amuleto». Il giocatore verrà radiato? Non è una novità, l' imbroglio, in campo scacchistico. Era circondato dal mistero, tanto che Egdar Allan Poe ne estrasse un racconto, l'automa con tanto di turbante e caffetano creato nel 1770 dal consigliere dell' imperatrice Maria Teresa d' Austria, Wolfgang von Kempelen.

     

    L' automa giocava a scacchi e battè Napoleone. Chi c'era all' interno? Un nano abile nel gioco o un patriota polacco che aveva perso le gambe in battaglia? La truffa presupponeva un gioco di squadra. E nel caso di Imperia, se truffa è stata, chi ha dato complicità a Ricciardi? Chi suggeriva le mosse?

     

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