Estratto dell’articolo di Anna Zafesova per “la Stampa”
DRONE UCRAINO ABBATTUTO IN RUSSIA
Che a Mosca si aspettassero attacchi ucraini in territorio russo lo si era capito già un mese fa, quando batterie della difesa antiaerea Panzir erano state collocate in bella vista sui tetti di alcuni edifici della capitale russa, tra cui il ministero della Difesa. […] Il fatto che la loro installazione sia avvenuta in piena vista poteva venire interpretato anche come un segnale ai russi, di vigilanza e di rassicurazione da parte dei militari. Ma il vero motivo per il quale il comando russo aveva deciso di sfoggiare armi da guerra nel centro di Mosca era più probabilmente la percezione di una minaccia che con gli attacchi dei droni in quattro diverse regioni russe è diventata evidente: […] la Russia è diventata un bersaglio.
[…] Le autorità russe parlano di «droni ucraini», ovviamente intercettati e abbattuti […] Gli ucraini […] non smentiscono e non confermano, ma il fronte interno russo è ufficialmente aperto, e non si limita più a Belgorod, la più vicina al fronte tra le grandi città russe, dove attacchi da oltreconfine sono diventati ormai da mesi quotidianità.
PUTIN ZELENSKY
[…] Non è la prima volta che i droni ucraini colpiscono nel cuore della Russia: il 25 dicembre scorso, un doppio attacco aveva distrutto i bombardieri impegnati a colpire l'Ucraina, negli aeroporti militari di Engels, sul Volga, e a Ryazan, vicino a Mosca, a 650-750 chilometri dal confine. A giudicare dai bersagli dichiarati dei droni lanciati ieri, il piano di Kyiv è di replicare in scala minore gli attacchi missilistici russi, colpendo non soltanto bersagli militari, ma azzoppando la logistica del nemico.
esplosione raffineria rosneft tuapse, russia 1
[…] a questo punto anche tutti gli incendi e le esplosioni degli ultimi mesi – decine e decine – a fabbriche militari, depositi di carburante e caserme cominciano ad apparire sotto una nuova luce. Forse sono situazioni non collegate, incidenti casuali, ma la segretezza e la censura imposti dal Cremlino giocano a suo sfavore: nel momento in cui il russo medio capisce che i droni ucraini volano indisturbati sopra la sua testa, qualunque colonna di fiamme e fumo si levi da un impianto o magazzino verrà attribuita agli infiltrati di Zelensky.
esplosione raffineria rosneft tuapse, russia
Una paura che rischia di diventare fobia, anche perché il primo attacco clamoroso e riuscito avrebbe sulla opinione pubblica un effetto pari a quello del leggendario atterraggio di Mathias Rust in piazza Rossa: il gesto audace del giovane tedesco, che con un Cessna riuscì a superare tutte le difese proclamate impenetrabili della difesa sovietica, mandò in frantumi il mito dell'invincibilità del Cremlino.
Forse l'obiettivo di Kyiv è anche quello: spaventare i russi e spiazzare Putin, già impegnato nella caccia a quelli che lui ieri nel discorso ai servizi segreti ha chiamato «feccia» e che i dissidenti chiamano «i partigiani». […]
putin zelensky