1– LO SCHIAFFO DI MATTARELLA AL DDL SULLA CONCORRENZA E LA LEGA ATTACCA IL COLLE
Estratto dell’articolo di Concetto Vecchio per “la Repubblica”
SERGIO MATTARELLA GIORGIA MELONI
Il vero messaggio di Capodanno al governo Sergio Mattarella lo invia per lettera. Sulle concessioni agli ambulanti contenute nella legge sulla Concorrenza il Capo dello Stato infligge uno schiaffo morale al governo Meloni, ravvisando «rilevanti perplessità di ordine costituzionale».
Un rilievo che ricalca quello esplicitato il 24 febbraio scorso, quando firmò la legge per le concessioni ai balneari accompagnandola però con un richiamo scritto. Anno nuovo, stessa storia. Medesima chiusura del governo, che difende con questi provvedimenti i suoi feudi elettorali. Lo scontro ora è sull’occupazione del demanio pubblico. Mattarella però non ci sta: «I criteri generali per il rilascio di nuove concessioni appaiono restrittivi della concorrenza in entrata e favoriscono, in contrasto con le regole europee, i concessionari uscenti», mette nero su bianco in una lunga e articolata nota.
concessioni balneari
[…] Va in scena la replica dell’ennesima tensione Colle-governo sull’Europa. La destra pensa alla bottega elettorale. Il Quirinale chiede il rispetto delle regole. La destra ignora ogni consiglio. Non è un caso che ieri la Lega abbia reagito in maniera muscolare: «Siamo impegnati, anche in questi giorni, per garantire diritti e futuro alle migliaia di lavoratori e imprenditori del commercio ambulante e del settore balneare. Non ci arrendiamo a chi, nel nome dell’Europa, ha provato a svendere lavoro e sacrifici di migliaia di italiani», si legge in una nota diramata poco dopo la diffusione della lettera del Colle.
EVITA DE' NOALTRI - VIGNETTA BY MACONDO
Non meno dura la reazione di Fabrizio Licordari, il presidente di Assobalneari Confindustria: «Sorprende davvero che il Quirinale, con tutti i problemi che attanagliano il Paese, non pochi, trovi il tempo per porre la sua attenzione sulla questione delle concessioni del commercio ambulante».
[…] Ora al Quirinale si aspettano, «a breve», una modifica. Ovvero «ulteriori iniziative di governo e Parlamento». Giorgia Meloni e Matteo Salvini gli daranno finalmente retta, o faranno orecchie da mercante facendo prevalere l’istinto sovranista, come è avvenuto fin qui per i balneari? La reazione della Lega è già una risposta.
2 – IL MURO DI SALVINI PREOCCUPA MELONI
Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”
giorgia meloni matteo salvini atreju
Se c’è un dettaglio che preoccupa Giorgia Meloni, forse ancora di più del già durissimo intervento di Sergio Mattarella su ambulanti e balneari, è la nota con cui la Lega ha stroncato la sortita del presidente della Repubblica. Una critica aspra al Colle, quasi sfrontata. Una sfida al Quirinale e alla Commissione europea. Il rischio, assai concreto, è che su questo terreno si consumi un nuovo deflagrante scontro con Bruxelles. Ordito, ormai è uno schema consolidato, da Matteo Salvini. E subìto dalla premier.
In quel passaggio dell’alleato, Palazzo Chigi ha intravisto lo stesso, pericolosissimo copione già seguito sul Mes: il segretario del Carroccio che cavalca la pancia della destra, Meloni che lo asseconda per non perdere consenso nel mondo sovranista, lo strappo finale con Bruxelles.
MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI - MEME BY OSHO
Stavolta, però, la leader vorrebbe evitare nuove tensioni. Preferirebbe trovare un compromesso. […] Ma lo farà, dando mandato a Raffaele Fitto di siglare un’intesa che porti ad archiviare la rischiosissima procedura d’infrazione (e magari a garantire almeno un po’ i titolari storici degli stabilimenti), soltanto se riuscirà a siglare prima un patto politico con il vicepremier leghista.
Senza una tregua interna alla maggioranza, accetterà il rischio della procedura europea. Perché non intende consegnare all’alleato la bandiera della protesta. Il tempo stringe. E le parole di Mattarella non fanno altro che ricordarlo.
meloni fitto salvini
[…] Una mossa, quella del Quirinale, che forse dimostra anche che lo strappo sul Salva Stati ha aperto una ferita tra i vertici delle istituzioni. Ma come detto la partita è soprattutto nel cuore della maggioranza. Già nel corso dell’ultimo Consiglio dei ministri Raffaele Fitto aveva stoppato la richiesta di Salvini di una proroga di sei mesi della mappatura delle spiagge, perché sarebbe stata interpretata come uno schiaffo alla Commissione, oltre che come una tattica dilatoria.
La risposta italiana agli appunti europei dovrà essere fornita entro la metà del mese. In assenza di una replica esaustiva, la procedura andrà avanti. E potrebbe determinare sanzioni economiche pesanti per il Paese. Ecco perché Fitto ha già avuto modo di spiegare al resto del governo la sua posizione, che può sintetizzarsi così: scrivere al meglio con la Commissione una norma che permetta di evitare la procedura e fornisca alcune tutele ai balneari.
matteo salvini giorgia meloni
Anche perché, è stata la linea illustrata anche a Salvini, i comuni continuano a procedere in autonomia i bandi di gara per gli stabilimenti. E nel frattempo la magistratura potrebbe disapplicare le regole traballanti sancite dall’esecutivo. Una tendenza destinata ad aumentare, come il caos che ne scaturirebbe. E che, soprattutto, potrebbe danneggiare ancora di più i gestori, che alla fine vedrebbero scadere le concessioni senza poter vantare alcuna tutela. Una bomba, anche in termini di consenso. Che Meloni vuole affrontare affidando a Fitto il compito della mediazione.
FRUTTETO DITALIA - VIGNETTA BY MACONDO
Ma, come detto, soltanto a patto che Salvini assicuri copertura politica all’operazione. E d’altra parte, è lo stesso ministro degli Affari europei ad aver espresso disponibilità a trattare in Europa, ma soltanto con la garanzia di un pieno mandato da parte della Lega.
Non intende insomma ritrovarsi nella condizione di Giancarlo Giorgetti, sconfessato sempre da Salvini sul Salva Stati, dato in pasto all’ira dei colleghi europei, indebolito. Senza intesa nella maggioranza, insomma, toccherà al ministro leghista, titolare di una fetta rilevante del dossier, gestire la partita con la Commissione. Libero di prorogare le concessioni e di scegliere lo scontro con Von der Leyen. Di certo, l’attacco frontale del ministro dei Trasporti a Mattarella non promette nulla di buono. […]
MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI giorgia meloni matteo salvini in versione barbie