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    TAZZE AMARE - L'AUMENTO DEI PREZZI NON RISPARMIA IL CAFFÈ AL BAR, CON UN RINCARO TRA IL 17 E 18 PER CENTO IN TUTTO IL PAESE - SALGONO ANCHE I PREZZI DI CAPPUCCINI, CORNETTI SPREMUTE, TRAMEZZINI E BOTTIGLIETTE D'ACQUA - IN CIMA ALLA LISTA DELLE CITTÀ PIÙ CARE SI PIAZZA FERRARA. A ROMA SI PAGA 1,10 EURO, A MILANO 1,05 EURO, MENTRE A NAPOLI È FERMA A 90 CENTESIMI - ASSOUTENTI: "E SIAMO SOLO ALL’INIZIO. SE L’EMERGENZA BOLLETTE PROSEGUIRÀ LE…"


     
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    Chiara Amati per www.corriere.it

     

    Giusto ieri la commissione nazionale per l’Unesco ha bocciato la sua candidatura a entrare a far parte del Patrimonio. Ma il caffè espresso continua a essere sulla bocca degli italiani, questa volta per questioni di costo: in rialzo da mesi. Secondo il rapporto annuale Fipe — Federazione italiana pubblici esercizi —, i prezzi della tazzina al bar sono in aumento dal dicembre scorso, come da rilevazioni dei valori medi nei capoluoghi di provincia (Osservatorio prezzi su dati Istat).

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    Da una ricerca realizzata per Adnkronos dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, emerge in particolare che, da Nord a Sud, il caffè sta facendo segnare aumenti variabili tra il 17 per cento e il 18 per cento. Ma a rincarare, nel primo trimestre di quest’anno, sono anche il cappuccino, il cornetto, la spremuta d’arancia, il tramezzino e l’acqua in bottiglia. Come dire: fare colazione di questi tempi è piuttosto indigesto.

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    I costi del caffè

    Da un’elaborazione Adnkronos — complici l’aumento delle materie prime e dei costi energetici — in molte città d’Italia il caffè ha superato la soglia di 1 euro. Se volessimo stilare un’ipotetica classifica, in cima alla lista delle città più care, relativamente all’espresso, si piazzerebbe Ferrara: qui la tazzina costa mediamente 1 euro e 18 centesimi. Subito dietro Padova con 1,16 euro, poi Modena e Ravenna con 1,15 euro. Tra le grandi città, il caffè a Roma si paga 1,10 euro, a Milano 1,05 euro, a Genova 1,04 euro, a Torino 1 euro.

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    Virtuose Napoli e Trieste (due città simbolo del caffè) e Reggio Emilia dove la tazzina è ferma a 90 centesimi: un centesimo in più a Bari, uno in meno a Terni dove si paga 89 centesimi. Il caffè meno caro? Costa 82 centesimi e si beve a Messina.

     

    I costi di cappuccino e cornetto

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    Insieme all’espresso, rincarano anche cappuccino e cornetto: con il primo che aumenta dal 15 per cento al 18 per cento in base alle zone geografiche, e il secondo che lievita dal 17 per cento al 19 per cento. Nel dettaglio, il cappuccino più caro si beve ad Avellino dove il prezzo medio è di 1,85 euro. Seguono Bolzano con 1,76 euro e Siracusa con 1,61 euro. A Pordenone il prezzo medio è di 1,59 euro, a Udine di 1,58 e a Palermo 1,57 euro.

     

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    Stupisce che il prezzo più basso si paghi a Roma dove il cappuccino costa 1,13 euro, mentre a Grosseto e a Catanzaro i prezzi sono più bassi: rispettivamente 1,22 euro e 1,23 euro . Il rincaro maggiore spetta, però, all’acqua. La bottiglietta da mezzo litro al Sud e alle Isole sta facendo registrare un +45 per cento rispetto al 2021, allineandosi così ai prezzi del resto d’Italia.

     

    Quanto costa fare colazione al bar oggi

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    In definitiva, se oggi volessimo fare colazione al bar — basica, solo cappuccino e cornetto — il costo medio sarebbe di 2,84 euro contro i 2,43 euro del 2021. Cioè 41 centesimi in più, con un aggravio che, in un anno, arriverebbe fino a +106,30 euro a persona. Chi si accontenta di un caffè al giorno, rigorosamente al banco, dovrà sborsare 64,07 euro in più all’anno. Diverso il discorso per una colazione al tavolo: nel caso, cappuccino e brioche arriverebbero a costare dal 22 per cento al 48 per cento in più rispetto al prezzo fissato al banco.

     

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    «Ogni giorno 5,5 milioni di italiani fanno colazione nei bar dislocati sul territorio: un appuntamento irrinunciabile che sia un caffè veloce al banco o una brioche consumata seduti al tavolo — aveva dichiarato lo scorso gennaio all’Ansa Furio Truzzi, presidente di Assoutenti —. Una abitudine che, purtroppo, sta diventando sempre più costosa. E siamo solo all’inizio. Se l’emergenza bollette proseguirà nel 2022, anche a fronte delle quotazioni delle materie prime ancora alle stelle, la classica tazzina di caffè consumata al bar potrebbe raggiungere il record di 1,50 euro nel corso dell’anno, con un aumento del +37,6 per cento sul 2021. La colazione completa potrebbe costare addirittura il 41,6 per cento in più. Il che arriverebbe a trasformare un rito quotidiano in un lusso per ricchi».

     

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