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1 - L'ERRORE DI UN TRADER SCATENA LE VENDITE IL "FLASH CRASH" AFFOSSA LE BORSE MONDIALI
Sandra Riccio per “La Stampa”
Il mese di maggio inizia con un deciso calo sulle Borse europee che hanno risentito anche di un «flash crash», vale a dire di un breve maxi-crollo dovuto quasi sicuramente a un errore nelle sale operative londinesi, probabilmente per l'immissione di un ordine a troppi zeri da parte di un trader di Citi: subito dopo l'apertura gli indici sono precipitati repentinamente con Milano giù del 4%.
Il tracollo ha interessato in particolare le piazze di Stoccolma, Copenhagen e Oslo, dove gli indici sono scesi fino all'8%. Fenomeni definiti «flash crash» sono rari ma non inusuali in Borsa. Il termine è stato utilizzato per la prima volta il 6 maggio 2010 quando a Wall Street, tra le 14,42 e le 15,07, sprofondò l'indice Dow Jones e di conseguenza anche il Nasdaq. Centinaia di miliardi di dollari di valore di mercato delle azioni americane andarono in fumo in 20 minuti dopo che un programma informatico aveva accidentalmente innescato un sell-off.
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I listini hanno poi in parte recuperato terreno ma la tensione è rimasta alta. Il rosso però ha continuato a dominare per tutta la seduta. A preoccupare è la frenata dell'economia cinese dovuta ai lockdown anti-Covid, in particolare a Shanghai. C'è inoltre attesa per la riunione di politica monetaria di mercoledì della Fed, la Banca centrale Usa.
A pesare sui listini, anche il protrarsi della guerra in Ucraina. In questo clima Piazza Affari ha terminato la giornata in regresso dell'1,63% (FtseMib) mentre a Francoforte il Dax ha ceduto l'1,11% e a Parigi il Cac40 è calato dell'1,66%. Anche Wall Street ha partecipato all'ondata di vendite appesantita anche dal balzo dei rendimenti dei Treasury decennali. Per la prima volta dal 2018, il rendimento del titolo di Stato Usa è schizzato al 3% sulle attese di un rialzo dei tassi in arrivo dall'autorità monetaria americana. Il Btp italiano ieri è salito al 2,84% livello più alto da inizio 2019.
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2 - UN ALGORITMO AFFONDA MILANO PER 5 MINUTI
Marco Sabella per il “Corriere della Sera”
Un momento di panico in Piazza Affari ieri mattina alle 9 e 57. Il Ftse Mib crolla improvvisamente del 3,5%. Parigi, negli stessi istanti si cappotta con un - 2,93%. Anche l'indice Stoxx600 delle grandi capitalizzazioni europee subisce un rovescio con una perdita del 2,9%. Nel giro di pochi minuti le perdite «da panico» si convertono in una normale seduta ribassista. Milano in chiusura si limita a cedere l'1,63%, Parigi l'1,7% e lo Stoxx600 termina le contrattazioni con un calo dell'1,46% .
Che cosa è successo? Secondo l'agenzia Bloomberg alla base del «flash crash» che ha coinvolto i principali listini europei spingendosi fino alla Borsa di Varsavia ci sarebbe un errore nell'immissione di un ordine da parte del desk di trading londinese di Citi che ha provocato una perdita immediata dell'8% alla Borsa di Stoccolma. Da qui l'effetto tsunami che si è diffuso sugli altri listini europei.
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«C'è stata grande sorpresa tra gli operatori perché nessun evento o notizia giustificava in quell'istante una reazione così violenta del mercato», commenta un fund manager. Tra le concause dello scivolone di ieri c'è la festività di Bank Holiday a Londra (mercati chiusi), che ha fatto sì che i volumi degli scambi in Europa fossero più sottili del solito. Quando ci sono pochi scambi gli indici diventano più «sensibili» e amplificano le reazioni di fronte a ordini di vendita o di acquisto particolarmente ingenti.
La dinamica, secondo alcune ricostruzioni potrebbe essere stata questa. In un mercato «sottile», arriva un ordine di vendita più sostenuto del normale. Gli indici - a cominciano da quello di Stoccolma - cominciano a cedere.
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A questo punto scattano gli algoritmi di vendita automatica delle gestioni «matematiche» che si innescano quando le quotazioni scendono improvvisamente al di sotto di una certa soglia. Ed ecco il crollo ( vedi grafico ), peraltro prontamente recuperato nel giro di pochi minuti. Secondo i fund manager l'incidente di ieri non è un evento consueto ma neppure rarissimo. Cadute improvvise dei listini di questo tipo possono presentarsi con una frequenza di una volta ogni due o tre anni e hanno una spiegazione prevalentemente tecnica o riconducibile a un errore di immissione degli ordini.
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Pronta la reazione all'evento da parte di Euronext, la società mercato cui fanno capo, tra le altre, Borsa Italiana e la Borsa di Parigi. «Abbiamo osservato intorno alle 9 e 57 una accelerazione del trend negativo di mercato che ha innescato sui listini del circuito Euronext i meccanismi di protezione dei prezzi. Possiamo confermare che i nostri meccanismi di protezione hanno funzionato a dovere e che non si sono verificati problemi di tipo tecnico sulle piattaforme Euronext. Come sempre in queste circostanze il team di supervisione dei mercati sta indagando sulle circostanze dell'incidente in collaborazione con le autorità di vigilanza dei mercati».