Mario Sconcerti per il "Corriere della Sera"
juve porto pirlo
La Juve esce tra molte emozioni ma non troppo calcio. Ed esce contro un avversario modesto a cui regala grande rilievo. Tra queste e le ultime eliminazioni in Champions di Allegri e Sarri c' è forse una differenza chiara: quelle furono soprattutto perse dalla squadra, questa è stata persa più dalla società che ha costruito la squadra. Non era una Juve competitiva a livello internazionale.
È stata una scommessa preoccupata che non ha avuto né meriti né fortuna. Di eccezionale in partita c' è stato Chiesa, un giocatore ormai europeo, vera controfigura di Robben con tutto quello che di classe e sostanza questo porta. Poi Cuadrado, giocatore essenziale, non sostituibile, crossatore eclettico tra i migliori al mondo. Il Porto è stato un avversario che non c' è mai stato, direi quasi inventato dalle contraddizioni della Juve.
ronaldo agnelli paratici
Non un giocatore di livello internazionale salvo il vecchio Pepe, lasciato in dieci da una sciocchezza del suo centravanti con un' espulsione dovuta ma larga, di quelle che Buffon definirebbe «insensibili» perché portano infinitamente più danni del gesto che le causa.
juve porto 9
Questa complessità di partita contro un avversario normale parla di atteggiamenti sbagliati della Juve, della continua scomparsa di Ronaldo contro i suoi compaesani e della facilità con cui la Juve perde equilibrio quando è attaccata. C' è stata col Porto una vera staffetta tra Ronaldo e Chiesa nel prendersi il carico della squadra.
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Chiesa non ha il tiro potente di suo padre, ma ha uno scatto immarcabile e la capacità di essere decisivo dentro svolgimenti di gara che vorrebbero essere normali. Momenti che lui prende e travolge. Non ho visto molte altre differenze, ho visto necessità diverse di fare la partita. Un Porto che si è difeso con una linea a sei, la Maginot inventata da Rocco e ripresa a tratti da Mourinho, una Juve rapida a riprendere il pallone ma solo dal secondo tempo in avanti. Nel primo non è esistito niente. Nel resto ha avuto coraggio ma non gioco. Una Juve che si cerca ma che resta ancora lontana da una forte realtà di calcio. Il Porto, appunto, insegna.
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