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    DOPO I NIRVANA, IL CAOS  - CON KURT COBAIN FINISCE L' ERA DELLA MUSICA MODERNA. QUELLA CHE, DA SCHÖNBERG AI BEATLES, SAPEVAMO COME ASCOLTARE. POI INTERNET E GLOBALIZZAZIONE HANNO PORTATO UN DISORDINE ORGANIZZATO... – LIBRO + VIDEO


     
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    Gianni Santoro per “Robinson - la Repubblica”

    nirvana nirvana

     

    Il punto di partenza: la situazione attuale del panorama musicale è complessa e confusa. Non perché non succedano cose, ma perché ne succedono molte contemporaneamente, con la Rete lo spazio del pianeta si è ridotto e una novità in Giappone può fare il giro del mondo in poche ore: la globalizzazione dell' esperienza musicale e la frammentazione dei gusti e degli ascolti complica la lettura del percorso.

    marco maurizi marco maurizi

     

    Servono quindi metodologie diverse da quelle utilizzate in passato dai teorici dell' estetica. Innanzitutto bisogna liberarsi da rigide gabbie temporali. Dove Adorno parlava di "musica moderna", riportare il termine all' originale tedesco, "neue", nuova: la musica di oggi è nuova, ma potrebbe ispirarsi a criteri estetici per niente nuovi. E non è contemporanea, perché il termine rimanda subito al suo utilizzo nell' ambito della musica classica "d' avanguardia".

     

    kurt cobain kurt cobain

    La musica postmoderna è quella in cui convivono in un miracolo di simultaneità Schönberg e i Nirvana. Aveva diciassette anni Marco Maurizi, filosofo specializzato in teoria critica della società e del pensiero dialettico, quando nel 1991 Kurt Cobain pubblicava Smells like teen spirit, l' inno rock che avrebbe cambiato le sorti del genere, spazzando via il rock classico che da Elvis Presley aveva proiettato la musica delle chitarre fino ai Guns n' Roses e incarnando l' ultima, grande icona cristologica del rock: un biondo capellone che si offre al martirio del male di vivere.

    Il suo sacrificio idealmente interrompe la spinta propulsiva del rock, considerato fino ad allora musica, appunto, dell' oggi.

     

    FRANK ZAPPA 2 FRANK ZAPPA 2

    Fu l' ultimo moderno, non il primo postmoderno. Di lì a poco sarebbe arrivato internet a rendere contemporaneamente disponibile tutta la musica esistente. Ma la frattura dell' idea di un progresso lineare della musica si era già creata da tempo, spiega Maurizi nel suo saggio La vendetta di Dioniso. La musica contemporanea da Schönberg ai Nirvana: bisogna, dice, "sospendere il giudizio tra musica e tempo". Maurizi lo fa sostenendo il primato del postmodernismo musicale sul postmodernismo filosofico. E se il minimalismo di Nyman e Wertens cancellerà la sbornia del serialismo e della musica aleatoria avvicinando alto e basso, sarà di fatto con il superamento dell' accademia che la musica farà un passo fondamentale nel suo progresso: il postmoderno diventa quindi postaccademico. Dall' altra parte, c' era la musica "nata" per così dire popolare che complicava la sua natura: basti pensare alle "ambizioni" classiche di certa musica progressive.

    NIRVANA NIRVANA

     

    Alle complesse e affascinanti commistioni promosse dai fuoriclasse del rock progressivo (il "momento aureo") Maurizi dedica le pagine calde del cuore del saggio, sostenendone la carica rivoluzionaria - inutile dirlo: rivalutando così i loro pregi a discapito di quella critica musicale nata con il punk che non ha visto sempre di buon occhio le evoluzioni del rock degli anni Settanta - sviscerando le discografie di King Crimson, Jethro Tull, Genesis ma anche di Frank Zappa. Interessante sarebbe stato anche analizzare in ambito squisitamente pop come sarebbero cambiati i parametri estetici in seguito: quando il pop, nei due decenni successivi, diventò pienamente consapevole della sua natura.

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    Nei percorsi inversi delle due scuole musicali, quella classica e quella popolare, nascono la complessità e la natura profondamente stimolante del panorama musicale odierno.

     

    Lì l' autore fa uno scatto fondamentale, filosofico, quello del giudizio, per sua natura più o meno condivisibile ("la musica electro-dance senza ingegno e fantasia"?), superando la natura "inclusiva" e in qualche modo "assolutoria" del pensiero postmoderno. Perché il nuovo postmoderno non sia un alibi per rinunciare al pensiero e alla lettura filosofica dei tempi.

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    E non sia visto solo come un "disordine organizzato" sul quale ballare una danza sfrenata e dionisiaca.

     

     

    TITOLO: LA VENDETTA DI DIONISO AUTORE: MARCO MAURIZI EDITORE: JACA BOOK PREZZO: 18 EURO PAGINE: 317

     

    NIRVANA NEVERMIND NIRVANA NEVERMIND

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