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    IL PARADISO DEI CAPRICCI - NON SIAMO PIÙ DOLCE VITA E MADE IN ITALY, MA IL PARCO GIOCHI PER GLI ECCESSI DEI RICCONI - DAL MAGNATE RUSSO A CAPRI CHE REQUISISCE UN INTERO HOTEL AL FOLLE SHOPPING DEGLI ARABI A PORTOFINO


     
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    Maria Luisa Agnese per il "Corriere della Sera"

     

    Interno lussioso dello yacht Interno lussioso dello yacht

    Una stanza non basta, una suite neppure, sai che ti dico? Affittiamo tutto l’hotel così stiamo tranquilli! E così il russo magnate dovizioso si è assicurato per Ferragosto privacy esclusiva, requisendo per tre giorni il Capri Palace, prestigioso resort a cinque stelle di Anacapri.

     

    I riccastri hanno yacht e jet privati I riccastri hanno yacht e jet privati

    È vero che tra amici e codazzo vario saranno in parecchi, ma il magnate il cui nome non è pervenuto (l’ultimo capriccio del nuovi ricchi è la riservatezza, lontano dai media e dalle copertine) ha voluto stupire la sua corte e ha preteso anche una spiaggia riservata in uso esclusivo e così il Lido del Faro, uno dei due stabilimenti balneari di Anacapri, sarà off limits in quei giorni.

     

    Voleva per la verità anche la fetta di spiaggia libera, ma quella per fortuna è stata negata, pazienza, il russo felix si consolerà con vodka e limoncello e le canzoni di Pupo chiamato — a detta dell’Huffington Post — a cantargli l’Happy Birthday per il suo 42esimo compleanno. L’arabo in vacanza diventa sempre più bizzoso, una volta si accontentava di far aprire una pizzeria a mezzanotte, ora ha capito che, alzando sempre più l’asticella del desiderio smodato, può chiedere e gli sarà dato.

    capri palace capri palace

     

    E mentre le strane vacanze 2014 degli italiani non decollano, tra crisi e giravolte del tempo, gli stranieri trovano da noi soddisfazione per i loro capricci e i loro eccessi. Così l’Italia diventa per paradosso sontuoso megapalcoscenico per stranieri ricchi e incontentabili. Dopo la Dolce vita, il Made in Italy e la gioia del saper vivere, i nuovi ricchi dal mondo hanno individuato nel Belpaese il paradiso del capriccio, il Bengodi dell’eccesso, la zona franca per appagare il desiderio del momento.

     

    CE ANCHE PUPO! CE ANCHE PUPO!

    A Portofino è sbarcato dal suo Montkaj il principe arabo Mohammed bin Fahd della famiglia reale saudita con figlie al seguito che si sono dedicate a shopping compulsivo requisendo la boutique di Dior, riempiendo candide shopping bag di occhiali scarpe e borse, e alfine trovando ristoro sulle sedie libere in piazzetta tra Puny e il bar Morena di Ugo, occupandole con dovizia di guardie del corpo.

     

    GROTTA AZZURRA CAPRI GROTTA AZZURRA CAPRI

    Saggiamente i portofinesi da buoni liguri non hanno disdegnato la vorace cupidigia orientale, anzi l’apprezzano parecchio, perché così fa riprendere quota alla media affari estiva. S’infervora anche la direttrice del Barberino designer outlet Chiara Bellomo, di fronte alla visita in pompa magna con figlia e corte di 30 persone del re della Malesia Abdul Halim di Kedah, anche lui spendaccione, e dichiara: «Sapere che il re apprezza il nostro centro è per noi un privilegio e motivo di orgoglio».

     

    la dolce vita fellini la dolce vita fellini

    Ma se è giusto dire pecunia non olet, viene anche da chiedersi: fino a che punto è lecito assecondare il capriccio dei nuovi ricchi internazionali che perlopiù non conosce limiti e che spesso sconfina, travolgendo il servizio pubblico? Nel caso della spiaggia caprese requisita dal magnate russo, per esempio, il Fatto quotidiano si è chiesto: «Se l’economia dell’isola si assesta su questi livelli di ricchezza, i Faraglioni e la Grotta azzurra diventeranno riservati a Paperoni di tutto il mondo? E gli altri?».

     

    Mohammed bin Fahd Mohammed bin Fahd

    Quando, poco più di anno fa, il principe arabo Al Walid arrivò a Cortina non solo requisì l’hotel Cristallo ma pretese che il cinema Eden, comunale, fosse a sua disposizione per una settimana, per lui e la corte con film in arabo e in inglese. Fu soddisfatto, mentre la popolazione e gli altri turisti furono dirottati, per la programmazione normale, in un’altra sala. Sempre a Cortina si sussurra che un altro emiro spendaccione dopo aver requisito un intero piano di un albergo, si sia pure lamentato di qualche lacuna nel servizio.

     

    Speriamo almeno che, dopo tutta la fatica che fanno per il loro sollazzo e per ottenere quello che spesso a casa loro non è concesso, almeno un po’ si divertano davvero. Che non siano come i bambini contemporanei che, un capriccio dopo l’altro, non trovano mai soddisfazione.

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    Secondo Ugo che, dalla piazzetta di Portofino ha visto sfilare nel tempo ben altri eccessi, più divisticamente fantasiosi, da quelli di Rex Harrison a quelli di Liz Taylor, questi sono capriccetti piuttosto malinconici. «Quello era un altro mondo, in quegli anni i vip lo erano per davvero» ha detto al Secolo XIX in un’intervista.

    Abdul Halim Abdul Halim

     

    E che non ci siano più i vip di una volta, è il lamento anche in Costa Smeralda dove, dopo gli anni di Lele Mora, di Briatore e dei vulcani di Villa Certosa, si sperava che il grande riscatto arrivasse proprio quest’estate, con i festeggiamenti dei 50 anni: lo Yacht Club fondato da Karim Aga Khan compie mezzo secolo.

     

    Macchè: latita quella mondanità generosa e divertente, non chiusa nel suo capriccio, che dagli anni Sessanta in poi aveva fatto di quella fetta di Sardegna il luogo principe dell’immaginario vacanziero. Non all’altezza, persino per il Cafonal di Dagospia, anche la festa del gioielliere svizzero Fawaz Gruosi in bianco e rosso, con immancabile artista burlesque Dita von Teese che esce dalla coppa di Martini e contorno di Valeria Marini, Victoria Silvstedt, Flavio Briatore, Elisabetta Gregoraci. 

    NEVE A CORTINA NEVE A CORTINA

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