Marco Antonellis per Dagospia
grillo renzi
Ormai è un coro: ha cominciato Franceschini, vero segretario ombra del Partito Democratico ed ha continuato Nicola Zingaretti, il segretario "ufficiale": "L'idea di Dario e' corretta. Bisogna rispettare le realta' locali, ma se governiamo su un programma chiaro l'Italia, perche' non provare anche nelle regioni ad aprire un processo per rinnovare e cambiare? Ho sempre creduto nella necessita' di aprire con coraggio una nuova stagione e questo puo' essere un capitolo importante: cambiare e migliorare la vita delle persone".
Insomma, con buona pace dei regolamenti interni 5Stelle che non prevedono alleanze locali (ma si starebbe pensando di utilizzare Rousseau per far digerire la novità) i piddini sono scatenati, forti del fatto che persino Beppe Grillo non avrebbe avuto nulla da obiettare nello stringere sempre più i rapporti durante le calde e movimentate giornate agostane. Ed anche Giuseppe Conte, rivelano fonti di Palazzo Chigi, sarebbe sulla stessa lunghezza d'onda, il tutto con la benedizione del Quirinale dato che tutto ciò "servirebbe a rendere più stabile la navigazione del governo e quindi il Paese".
giuseppe conte nicola zingaretti 1
Ovviamente strategie del genere non nascono per caso dall'oggi al domani ma interessano sia l'Italia che gli ambienti internazionali che contano (politici e finanziari) che in nome della "stabilizzazione" del Paese vorrebbero dare il "colpo di grazia" al Capitano leghista. L'obiettivo di questi signori (che nei giorni scorsi hanno avuto colloqui molto importanti nella Capitale) è impedire a Salvini di fare filotto alle regionali in modo da evitare che possa riprendersi il centro della scena politica e l'immagine di imbattibilità che aveva fino ad un mese fa: perchè se ciò accadesse il governo rischierebbe di andare in grossissima difficoltà e durare molto poco.
FRANCESCHINI RENZI
Invece, grazie alla possibile alleanza Pd-5Stelle, il filotto sarebbe scongiurato tanto che sondaggi riservatissimi dicono che Grillo-Conte-Franceschini e Zingaretti insieme potrebbero sicuramente farcela in Toscana ed Emilia e avere buonissime chance anche nelle restanti regioni (oltre al meccanismo della desistenza -ad es. il 5s sostiene il candidato Pd in Umbria e il Pd a sua volta sostiene quello 5s in Calabria che potrebbe essere Morra- si stanno studiando candidati "super partes" e civici sui quale far convergere i voti di entrambi i partiti).
Insomma, i pronostici al momento favorevoli al leghista verrebbero ribaltati o quasi. Occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Soprattutto quando le grandi centrali di investimento internazionale (e non solo loro) puntano tutto sulla "stabilizzazione" del Paese e sperano che il Conte 2 duri il più a lungo possibile.
franceschini mattarella