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    IL MATTONE VOLA IN BORSA – GIUSEPPE STATUTO TORNA IN GIOCO E VUOLE QUOTARE A PIAZZA AFFARI I SUOI ALBERGHI A 5 STELLE, TRA CUI IL DANIELI DI VENEZIA E IL FOUR SEASON DI MILANO


     
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    Giuseppe StatutoGiuseppe StatutoGiuseppe STATUTOGiuseppe STATUTO

    Andrea Montanari per "Milano Finanza"
    Il mattone torna d'appeal in borsa. Dopo anni di crisi conclamata del settore, come dimostrano i casi di ristrutturazione definiti o tuttora in corso che hanno riguardato le varie Risanamento, Gabetti Property Solutions, Prelios, Aedes o il tandem Brioschi-Bastogi (la Ipi che fu anche di Danilo Coppola è stata delistata dalla famiglia Segre), adesso c'è chi è pronto a scommettere sul valore del real estate di lusso a Piazza Affari.
    Si tratta di Giuseppe Statuto, l'immobiliarista casertano salito agli onori delle cronache nell'estate (2005) dei «furbetti del quartierino» e unico a essersi distinto per scelte strategiche, gestione e risultati. Al punto che ora, come rivelato ieri dal Financial Times, l'imprenditore a capo del gruppo Statuto Re Lux-Michele Amari è pronto a portare i suoi alberghi a 5 stelle sul listino milanese.
    Nello specifico, il progetto riguarda la valorizzazione della newco nella quale proprio in questi giorni sono stati conferiti gli hotel di pregio dell'intero Gruppo Statuto, vale a dire lo storico e prestigioso Danieli di Venezia, il Four Season di Milano, il Mandarin Oriental Hotel in fase di ultimazione sempre nel capoluogo lombardo e il W Hotel in zona Brera il cui cantiere è fermo da qualche anno.
    Oltre a queste strutture, il piano di quotazione prevede anche il conferimento nel perimetro della società di nuova costituzione di altri due immobili di lusso a Roma, i cui accordi vincolanti per l'acquisizione sono già stati siglati dall'immobiliarista campano.
    A gestire il percorso di avvicinamento di parte del business di Statuto alla borsa sono gli advisor Banca Imi e JP Morgan, assieme agli studi legali Linklaters e Baker&McKenzie. L'obiettivo è debuttare entro la fine di quest'anno, anche per sfruttare il mood positivo di Piazza Affari.
    Secondo indiscrezioni di mercato, il progetto prevederebbe che gli immobili di volta in volta acquisiti nel patrimonio siano detenuti da singole società che assumeranno la forma di hotel property companies. Queste ultime, dopo una iniziale fase di ristrutturazione, concederanno in locazione le proprietà stesse ad aziende specializzate, chiamate hotel management companies che a loro volta, in virtù di specifici accordi di gestione stipulati con catene alberghiere internazionali di primo piano, si impegnano a gestire questi hotel di lusso con il brand dei big esteri coi quali si è definita l'intesa.
    Tecnicamente la quotazione in borsa della newco degli alberghi avverrà interamente in aumento di capitale: risorse che serviranno alla società per definire la fase-due del piano, ovvero quella di dare vita a un polo aggregante nel campo dell'attività alberghiera d'alta gamma.
    Se il progetto verrà definito, come nelle intenzioni di Statuto e delle banche coinvolte, si tratterà della prima matricola italiana specializzata in questo business. Unici possibili comparable sono le statunitensi Host Hotels&Resort e Strategic Hotel Capital che hanno debuttato a Wall Street rispettivamente nel 1998 e nel 2004 che oggi capitalizzano 15 miliardi e 2 miliardi di dollari.

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