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    INGROIA QUESTO! – L’EX MAGISTRATO INGROIA INDAGATO PER LE ASSUNZIONI CLIENTELARI A “SICILIA SERVIZI”, CHE PRESIEDE PER CONTO DI CROCETTA – FINO A PROVA CONTRARIA È INNOCENTE PURE LUI, ANCHE SE HA FATTO IL PM


     
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    Felice Cavallaro per “il Corriere della Sera

     

    Antonio Ingroia Antonio Ingroia

    I suoi ex colleghi della Procura avevano chiesto l’assoluzione. Ma il gip, davanti a 75 assunzioni in una partecipata della Regione ritenute irregolari anche dal Nucleo di polizia tributaria e dopo una censura della Corte dei conti, ha deciso che bisogna vederci chiaro nei presunti pasticci di «Sicilia e-Servizi». Anche a costo di indagare chi guida questa società con il compito di gestire i servizi informatici degli uffici regionali, un imputato eccellente, Antonio Ingroia, proprio l’ex pm in questo caso sotto inchiesta con chi l’ha piazzato al vertice della società, il presidente della giunta regionale Rosario Crocetta.

     

    I due paladini dell’Antimafia siciliana si dicono certi che da questa storia usciranno a testa alta. Crocetta ripete di avere scelto l’ex magistrato dell’inchiesta sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia per un repulisti del «carrozzone». E Ingroia assicura dal canto suo di avere operato senza favoritismi e clientele. Ma per la Guardia di Finanza sarebbero state violate le norme che vietano assunzioni nella Pubblica amministrazione dal 2008 con una direttiva dell’ex governatore Raffaele Lombardo, poi confermata dal governo Crocetta.

     

    ROSARIO CROCETTA ROSARIO CROCETTA

    Di qui l’indagine estesa a 6 ex assessori, al ragioniere generale e perfino all’Avvocatura dello Stato firmataria di un parere favorevole che, comunque, non sarebbe mai stato vincolante come si legge nel rapporto delle Fiamme Gialle: «Il parere dell’Avvocatura è normalmente facoltativo, in quanto la sua adozione non può prescindere dall’iniziativa dell’organo di amministrazione e non ha valore vincolante all’interno della Pubblica amministrazione». È il punto da cui nasce lo stupore del gip Lorenzo Matassa davanti alla richiesta della Procura di proporre l’archiviazione lasciando il fascicolo «contro ignoti». Ma nel rapporto i nomi dei responsabili ci sono e Matassa li ha evidenziati imponendo nuovi accertamenti con l’iscrizione nel registro degli indagati. 

     

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