Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “la Stampa”
hunter e joe biden
Dan Goldman, democratico: «Non c'è nessun coinvolgimento del presidente Biden». Jim Jordan, repubblicano: «Credo proprio il presidente sia compromesso». I deputati Goldman e Jordan hanno trascorso la giornata di ieri insieme, chiusi nella stessa stanza dell'O'Neill House Office Building – una dependance di Capitol Hill – e hanno ascoltato le stesse domande e risposte dell'audizione di Devon Archer, socio co-fondatore della ora defunta Rosemont Seneca Partner (RSP) insieme ad Hunter Biden, figlio del presidente con un network di relazioni e di affari in Paesi stranieri.
[…] i democratici […] fanno quadrato attorno al loro presidente e accusano la destra di «nascondere fatti e costruire una narrativa di comodo» per attaccare Biden; […] i repubblicani […] cercano fatti, evidenze, prove per dimostrare che, quando era vicepresidente di Barack Obama, Joe sapeva degli affari del figlio con realtà opache e che ha preso soldi da società straniere a differenza di quanto almeno quattro volte pubblicamente ha detto in campagna elettorale.
devon archer joe biden e hunter biden
Mentre ieri il presidente era in spiaggia in Delaware […], Devon Archer compariva davanti alla Commissione di Controllo della Camera. Audizione top secret, arrivata dopo un mandato di comparizione schivato per tre volte da Archer.
[…] Archer avrebbe detto che l'allora vicepresidente Biden era stato messo in vivavoce al telefono dal figlio più di venti volte e che il contatto con Joe serviva come brand per fare breccia fra investitori e mondo del business. Archer avrebbe anche detto che però in queste telefonate mai si è parlato di contenuti.
[…] Tutto ruota attorno alle attività di Hunter Biden. Il figlio cinquantatreenne di Joe, un passato da alcolista e diversi guai finanziari, era stato co-optato dalla società energetica ucraina Burisma nel consiglio di Amministrazione quando il padre era vicepresidente. Avrebbe incassato 1 milione di dollari e Archer quando parla di "brand Biden", si riferisce proprio al fatto che Hunter – totalmente a digiuno di conoscenza nel campo dell'energia – portava in dote un naturale canale diretto con l'allora vicepresidente.
devon archer
Secondo le ricostruzioni di James Comer, presidente della Commissione, Biden ha esercitato la sua influenza in diverse occasioni sino a ottenere, facendo pressioni sull'allora presidente di Kiev Petr Poroshenko, la rimozione nel 2015 di Viktor Shokin, il procuratore generale che stava indagando sulla corruzione di Burisma.
Biden aveva detto a Poroshenko che il procuratore doveva essere rimosso se l'Ucraina voleva 1 miliardo di dollari dal Fondo Monetario. Secondo un memorandum dell'Fbi c'è anche un versamento di 5 milioni di dollari sul conto per Biden padre e figlio con lo scopo di «avere qualcosa in cambio sull'Ucraina».
La Commissione ieri ha discusso di altre transazioni bancarie ritenute sospette, ma i dettagli non sono ancora stati divulgati. Soldi sono arrivati sui conti della società di famiglia da Romania e Kazakhstan oltre che da Russia e Ucraina. L'allora vicepresidente Usa nel 2014 avrebbe incontrato in una cena in un ristorante di Georgetown, a Washington, Elena Baturina la moglie dell'ex sindaco di Mosca rimosso nel 2010 per corruzione: Yuri Luzhkov. Da lei Hunter avrebbe ricevuto 3,5 milioni di dollari.
devon archer
Sotto la lente ci sono anche i legami con alcune società cinesi da cui Biden, sempre nella versione repubblicana, avrebbe preso soldi tramite i suoi associati. Accusa vecchia che era stata respinta dal presidente pubblicamente durante un dibattito tv contro Trump. […]
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