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    “VIA DA BLOG E SOCIAL I CONTENUTI LESIVI”
- L’HACKERATA ALESSANDRA MORETTI DIMENTICA CHE C’E’ GIA’ LA POLIZIA POSTALE E LA MAGISTRATURA E LANCIA UNA PROPOSTA DI LEGGE - MA COSA C’ENTRA IL ‘’DIRITTO ALL’OBLIO’’?


     
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    Marco Bresolin per la Stampa

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    Un duro intervento sulla normativa per difendere il diritto all'oblio in Rete e soprattutto «una procedura più agile e celere» per far rimuovere dal web le informazioni «lesive della propria dignità» diffuse su qualsiasi «rete di comunicazione elettronica». Sulle testate giornalistiche, dunque, ma anche su blog e social network. Queste, in sintesi, le novità della proposta di legge presentata dai deputati Alessandra Moretti e Francesco Sanna, sottoscritta da altri colleghi del Pd, che sarà presentata nei prossimi giorni.

    «Un intervento a 360 gradi - assicura la Moretti - che tutela anche i minori, sempre più vulnerabili. È un intervento necessario. Ma vorrei precisare una cosa: non c'è alcun bavaglio per la Rete. Anzi, credo che questo testo sia migliorabile, quindi mi piacerebbe aprirlo al contributo dei blogger».

    Già lo scorso anno anche Laura Boldrini aveva auspicato un intervento contro «l'anarchia che regna nel web». E proprio nei giorni scorsi il presidente della Camera è stata di nuovo bersaglio di insulti sui social network in seguito all'ormai famosa domanda provocatoria di Beppe Grillo: «Cosa succederebbe se ti trovassi in macchina la Boldrini?». La Moretti, a sua volta oggetto di un recente attacco via web, ha scritto una lettera al «Corriere» anticipando la proposta di legge e annunciando: «Bisogna mostrare i volti di chi insulta sul web». La gogna.

    In realtà, nella proposta di legge non c'è nulla di ciò («era una provocazione» dice Moretti). Il testo è composto da quattro articoli e due sono più o meno simili al testo sulla diffamazione già approvato dalla Camera e ora all'esame del Senato. Ossia niente carcere per i giornalisti e nemmeno per chi viene condannato per diffamazione o ingiuria.

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    Con una novità: in caso di diffamazione, la pubblicazione della rettifica «può assumere causa d'improcedibilità sopravvenuta, che determina la pronuncia di non luogo a procedere». Resta da capire che fine farà il testo in caso di approvazione di quello già in Senato.

    C'è anche un articolo per tutelare i minori, ma la vera novità riguarda il diritto all'oblio e le possibili ripercussioni sui siti non registrati come testate giornalistiche. Chiunque potrà chiedere «l'aggiornamento, la rettifica» o addirittura «la rimozione» delle informazioni che lo riguardano se sono «inesatte, lesive della propria dignità, o anche soltanto non più attuali».

    Non solo, ci sarà anche la «deindicizzazione», vale a dire l'eliminazione di determinati «post» o articoli dai motori di ricerca. Un aspetto che potrebbe colpire in modo definitivo gli archivi online dei quotidiani, ma anche e soprattutto i tanti blog o le pagine personali dei social network.

     

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