1 - AFFARE MASCHERINE, L'IMPRENDITORE BUINI: MI CHIESERO UNA TANGENTE
LUCA DI DONNA
Da "la Verità"
«Stavo commettendo un reato. Punto. Capisce? Una consulenza che si paga a un professionista che agevola un'attività è una cosa; quella era palesemente una tangente». A parlare a Report, nella puntata andata in onda ieri sera, è l'imprenditore Giovanni Buini di cui La Verità si è occupata a proposito del rapporto di consulenza (poi troncato) con Luca Di Donna, l'ex socio di Giuseppe Conte, indagato a Roma per traffico d'influenze nell'affare mascherine.
2 - CONTE TORNA IN RAI E SI DIFENDE SUL RUOLO DI DI DONNA
E.Bu. per il "Corriere della Sera"
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Il Movimento dopo quasi due mesi torna a presenziare nei programmi Rai. Lo annuncia con una nota Giuseppe Conte: «Abbiamo deciso di sospendere l'assenza simbolica dalle testate del servizio pubblico radiotelevisivo sulla quale avevamo collegialmente convenuto lo scorso 17 novembre. Una decisione - quella di oggi - che matura in uno dei momenti più delicati e difficili di questa pandemia, in cui è indispensabile metterci la faccia e avere un filo diretto con gli italiani». La mossa di Conte arriva dopo settimane di dibattito interno. I rumors raccontano che Conte avrebbe già voluto annunciare la svolta la scorsa settimana, dopo la conferenza del ministro Speranza.
LUCA DI DONNA GIUSEPPE CONTE
«Si trattava di una decisione già presa», dicono fonti dei vertici. L'annuncio, però, ha creato malumori all'interno del gruppo M5S perché cade proprio nel giorno in cui è lo stesso Conte a tornare in Rai, ospite di Report. La trasmissione è incentrata sulla gestione degli acquisti delle mascherine nelle prime fasi della pandemia, gli acquisti di prodotti con false certificazioni all'epoca del governo giallorosso e anche - tra i punti - il ruolo discusso dell'avvocato Luca Di Donna, ex collega di Conte.
«In quel momento e in quel contesto un presidente del Consiglio deve occuparsi del sistema Paese. Ho sempre detto di seguire con la massima responsabilità» la situazione, spiega Conte a Report . «Non ero in condizione di seguire le singole partite, i singoli acquisti, le singole forniture», si difende il presidente M5S. «Ogni tanto veniva fuori che qualche fornitura veniva pagata eccessivamente, ma eravamo in una situazione complicata», ammette.
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E spiega: «Chiesi ai direttori dell'intelligence di dislocare alcune risorse alla Protezione civile per evitare queste truffe». «Non so nulla della sua attività professionale da quando sono diventato presidente del Consiglio», dice Conte in merito al ruolo di Di Donna come mediatore. «Certo che c'era confidenza», ammette. Ma poi ribadisce: «Non l'ho ricevuto a Chigi e non ero informato sulla sua attività professionale».
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