L'INCHIESTA DI 'FANPAGE' SUI RIFIUTI CAMPANI
https://www.fanpage.it/story/inchiesta-ciclo-rifiuti/
- INDAGINE NAPOLI: PERQUISITI CASA E STUDIO DE LUCA JR
inchiesta fanpage sui rifiuti in campania
(ANSA) - Agenti della squadra mobile e dello Sco hanno eseguito una perquisizione la scorsa notte nell'abitazione e nello studio professionale di Roberto De Luca, assessore comunale di Salerno e figlio del governatore della Campania Vincenzo. La perquisizione rientra nell'inchiesta della procura di Napoli che ha indagato De Luca jr per corruzione in relazione a un video di Fanpage in cui un finto imprenditore gli avrebbe proposto accordi illeciti per un appalto. Nelle stesse ore sono state eseguite altre perquisizioni.
- DE LUCA E RIFIUTI. A 24 MATTINO PARLA PICCININI, DIRETTORE DI FANPAGE: “CI DICEVANO ‘CAMMA SAZIA’ TUTTE QUANTE!’“
Da Radio 24
roberto de luca
“Piccinini lei è sotto indagine, lo sa? Induzione alla corruzione, come se lei fosse uno di quelli che andava a chiedere il pizzo!”, chiede Luca Telese a Francesco Piccinini, direttore di Fanpage, intervenuto a 24 Mattino per commentare l’inchiesta che pubblica oggi il suo giornale, e che gli è costata un’indagine per induzione alla corruzione: “Sì sì lo so, infatti qualsiasi cosa dirò oggi può essere usata contro di me”, dice Piccinini. “Quindi questa cosa è anche divertente: da una parte cerchi di fare il tuo lavoro e dall'altra ti trovi indagato”.
Al telefono con i conduttori Luca Telese e Oscar Giannino, Piccinini ricostruisce la tecnica di inchiesta, con Piccinini e il giornalista Sacha Biazzo che hanno agito sotto copertura. Piccinini, con politici e imprenditori, si è finto imprenditore del Nord con un carico di rifiuti da smaltire. Visto il suo accento napoletano, non deve esser stato facile: “Com'era quest'accento del Nord che simulavi?”, chiede infatti Telese. “Guarda terribile”, risponde Piccinini, “un accento veneziano che non so fare. Tant'è che ad un certo punto uno si è insospettito e ha detto "Mica sei del Nord" e lì mi sono un attimo preoccupato, devo dirti la verità!”.
vincenzo de luca con i figli roberto e piero
L’adescato più famoso sarebbe De Luca junior, il figlio del sindaco De Luca, candidato eccellente del Pd. “Che cosa gli avete proposto? Come è andato quest'incontro?” chiedono ancora i conduttori. “La cosa più incredibile di tutta questa storia è che noi sapevamo che esisteva una giungla, non abbiamo fatto altro che trovare la gazzella giusta sulla quale mettere la telecamera e farla camminare in mezzo alla giungla e riprendere quello che succedeva”, racconta Piccinini, che si è avvalso della collaborazione di un ex boss con una telecamera nascosta.
“Ma è possibile che De Luca pensasse, avesse scoperto che eravate dei simulatori e sia stato al gioco per vedere dove arrivavate”, è il dubbio di Telese. “No, anche perché noi abbiamo dovuto fare un incontro preliminare con un suo filtro che ci ha accreditato e dopo di che abbiamo fatto il secondo incontro nel quale si sono stabilite quelle che potremmo definire - che oramai è noto a tutti - le percentuali”.
francesco piccinini di fanpage
Fanpage oggi pubblica i primi filmati dell’inchiesta, la cui pubblicazione continuerà a puntate nei prossimi giorni a ritmi però più rapidi del previsto. “Se la procura ieri mattina non avesse avuto la brillante idea di venirci a sequestrare i materiali avremmo avuto più tempo”, dice Piccinini. “Però non lo hanno fatto? Se le mettete in rete vuol dire...”. “Eh no, fortunatamente avevamo delle copie. La cosa incredibile è che, quindi, al reato di induzione alla corruzione dovrò per forza fare il reato di pubblicazione di atti d'ufficio”.
Piccinini comunque è tranquillo, per l’inchiesta ma anche per eventuali ritorsioni: “Non so come finirà sta storia ma noi siamo tranquilli, non credo che nessuno sia così pazzo da venirci a cercare! Vi lascio su una suggestione, la frase con apre il trailer del primo servizio. La persona che abbiamo incontrato dice: Camma sazia’ tutte quante!’”
- IL FIGLIO DEL GOVERNATORE E IL CANDIDATO FDI INDAGATI PER CORRUZIONE
Fulvio Bufi e Fiorenza Sarzanini per il Corriere della Sera
francesco piccinini di fanpage
Le perquisizioni scattano a due settimane dalle elezioni. E fanno tremare pure i partiti nazionali. Perché l' inchiesta della Procura di Napoli sulle tangenti che sarebbero state versate per ottenere gli appalti sullo smaltimento dei rifiuti coinvolge almeno un politico candidato alla Camera, Luciano Passariello capolista di Fratelli d' Italia nel capoluogo campano. Ma anche esponenti locali del Pd di caratura elevata. Come Roberto De Luca, l' assessore al Bilancio del Comune di Salerno, figlio di Vincenzo, potente governatore della Campania. Entrambi sono indagati per corruzione insieme con una decina di persone e per Passariello c' è anche l' accusa di finanziamento illecito.
Sono due i capitoli di indagine: uno riguarda la Sma, società partecipata della Regione, e le «commesse» per lo stoccaggio delle scorie; l' altra si concentra sulla montagna di ecoballe che il presidente De Luca si è impegnato a eliminare e per cui alcune gare pubbliche sono già state effettuate. Proprio su questo aspetto alcuni redattori del sito Fanpage.it avevano preparato video in cui si vedono almeno tre politici e alcuni intermediari «agganciati» da un finto imprenditore - in realtà un camorrista ora collaboratore di giustizia - disposto a versare mazzette in cambio dell' assegnazione dei lavori pubblici.
roberto de luca
Filmati che sarebbero stati girati a partire da dicembre e che si era stabilito di pubblicare sul web nelle prossime ore. È stata proprio questa decisione a convincere il procuratore Gianni Melillo e l' aggiunto Giuseppe Borrelli a far partire i controlli nelle case e negli uffici degli indagati. Ma anche a contestare al direttore di Fanpage.it il reato di concorso in corruzione. «È stato provocato un danno enorme al nostro lavoro», ha spiegato Melillo.
«Abbiamo semplicemente svolto il mestiere di cronisti», replicano dalla redazione annunciando la messa in onda delle immagini nelle prossime ore. E tanto basta per comprendere quanto il clima possa ulteriormente avvelenarsi. Tutto nasce dalle indagini dei poliziotti della Mobile di Napoli e dello Sco guidato da Alessandro Giuliano che ricostruiscono un «accordo corruttivo sugli appalti Sma che avrebbe consentito a una cordata di imprenditori di stilare un accordo con soggetti interni alla Sma e alla Regione Campania e con Passariello - nella sua qualità di consigliere regionale - per l' affidamento dello smaltimento dei fanghi provenienti da cinque depositi di stoccaggio a fronte di utilità in somme di denaro calcolate in percentuale sui guadagni ottenuti».
GIOVANNI MELILLO
Proprio sulla base di questi elementi i magistrati ipotizzano corruzione e finanziamento illecito.
Le perquisizioni vengono disposte nei confronti di Passariello, degli imprenditori, ma anche del consigliere delegato Sma Lorenzo Di Domenico e di Andrea Basile ritenuto «reggente» del clan camorristico Cimmino come partecipe del patto illecito, circostanza che ha fatto scattare per alcuni l' aggravante del metodo mafioso.
«Ho scoperto oggi che Passariello è indagato - commenta la leader di FdI Giorgia Meloni a Piazzapulita su La 7 -. Non ho problemi, se si dovesse scoprire che non era una persona degna, di prendere le conseguenti determinazioni, ma spero che questa indagine finisca come tutte le indagini di Woodcock, con un nulla di fatto». Un capitolo tuttora esplorato dagli investigatori riguarda invece lo smaltimento delle ecoballe. Nel video di Fanpage.it si vede Roberto De Luca trattare con la persona che crede essere un imprenditore per l' aggiudicazione dell' appalto. Il figlio del governatore non parla in qualità di assessore, ma vanta la possibilità di intervenire a livello regionale.
passariello
E propone i nomi di alcuni intermediari che potrebbero agevolare la chiusura dell' affare. Non è l' unico. Nei filmati che la redazione annuncia di voler pubblicare «a puntate» comparirebbero fatti almeno altri due politici: uno di centrodestra e uno di centrosinistra.
Nell' ottobre scorso il governatore Vicenzo De Luca aveva annunciato di aver «espletato la seconda gara per la rimozione di cinquecentomila tonnellate di ecoballe da Taverna del Re» precisando che «tutte le procedure della gara sono state seguite con l' Anac, che ha fatto il monitoraggio sulle imprese che partecipano alle gare e sulla commissione aggiudicatrice» e annunciando lo smaltimento «in pochi mesi altri 500 mila tonnellate di ecoballe».
IL MANIFESTO ELETTORALE DI GIORGIA MELONI
I presunti accordi si sarebbero concentrati su quest' ultima tranche, ma gli accertamenti in corso ormai da diversi mesi dovranno stabilire se anche le precedenti gare possano essere state falsate grazie al pagamento di mazzette. E per questo nelle ultime ore sono stati sequestrati i documenti sull' assegnazione delle commesse.