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    L’INCREDIBILE STORIA DI FRANCESCA JONES, LA TENNISTA CON 8 DITA QUALIFICATA PER L’AUSTRALIAN OPEN: “IL MIO CORPO NON È DESTINATO A ESSERE QUELLO DI UN’ATLETA MA QUESTO NON SIGNIFICA CHE IO NON POSSA ESSERLO. ANCHE UNA ROLLS ROYCE È COSTRUITA DA ZERO” - BRITANNICA, 20 ANNI, HA UNA SINDROME RARA ED È NATA CON 3 DITA E IL POLLICE PER OGNI MANO, TRE DITA DEL PIEDE DESTRO E QUATTRO NEL SINISTRO: “È COME GIOCARE A CARTE CON UN MAZZO DIVERSO DA QUELLO DEGLI ALTRI: NON SIGNIFICA CHE HAI GIÀ PERSO” - VIDEO


     
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    Federica Cocchi per gazzetta.it

     

    FRANCESCA JONES FRANCESCA JONES

    Entrare in un tabellone Slam attraverso le qualificazioni è un’impresa che tanti giocatori e giocatrici tentano almeno quattro volte l’anno. Ma la conquista di Francesca Jones, che all’ultimo turno questa mattina a Dubai ha superato 6-0 6-1 la cinese Lu meritandosi un posto all’Australian Open, ha un sapore speciale. Una vera impresa perché lei, 20enne inglese numero 241 della classifica Wta, non avrebbe nemmeno mai potuto prendere la racchetta in mano per colpa di una rara sindrome che l’ha colpita alla nascita.

     

    È nata con tre dita e un pollice su ciascuna mano, tre dita del piede destro e quattro nel sinistro (sindrome da displasia ectodermica ectrodattilia, anomalia genetica dello sviluppo embrionale che colpisce le estremità degli arti), ha subito decine di interventi e i medici avevano escluso che potesse fare la sportiva, ma lei si è ribellata al suo destino:

     

    FRANCESCA JONES FRANCESCA JONES

    “La mia sindrome è molto rara e oltre all’handicap più visibile, quello delle dita, dà molti altri sintomi. I dottori mi hanno detto che non potevo giocare a tennis e ho voluto dimostrare che sbagliavano - ha raccontato in una intervista al Guardian -. “Il mio corpo non è destinato a essere quello di un’atleta, diciamo così, ma per me questo non significa che io non possa esserlo. Anche una Rolls Royce è costruita da zero”.

     

    FRANCESCA JONES FRANCESCA JONES

     

    Fran, come la chiamano gli amici, non considera un handicap la sua situazione, anzi al contrario. “Quando qualcuno ti dice a otto-nove anni che non puoi fare qualcosa, la maggior parte delle persone avrebbe il cuore spezzato, ma ho solo provato ad affrontare la cosa a muso duro e vedere come avrei potuto dimostrare che quella persona si sbagliava – ricorda con riferimento ai giudizi degli specialisti -.

     

    E anche provare a me stessa che potevo fare quello che volevo e incoraggiare pure gli altri a farlo, perché penso che ci siano tanti bambini che sono limitati da ciò che dicono gli altri”. Fran ha dimostrato che tutto è possibile, è già una giovane supereroe.

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