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    L'INDAGINE SUL FESTINO DI CAPODANNO DEL 2022 VICINO FIRENZE, IN CUI SEI MINORENNI SONO INDAGATI PER STUPRO NEI CONFRONTI DI DUE DODICENNI, E' PARTITA GRAZIE A UNA MAMMA - LA DONNA HA CONTROLLATO IL TELEFONINO DEL FIGLIO A SUA INSAPUTA, E' ENTRATA IN UNA CHAT DI GRUPPO E HA VISTO DUE VIDEO IN CUI UN 14ENNE CONSUMA UN RAPPORTO SESSUALE CON UNA 12ENNE. IL FILMATO RITRAE I DUE TRA ALTRI RAGAZZINI CHE, IN SOTTOFONDO, LI INCITANO. LA DONNA SPORGE DENUNCIA E SI ATTIVANO LA POLIZIA POSTALE DI FIRENZE E LA PROCURA MINORILE - TRE RAGAZZINI SONO SOTTO INDAGINE PER AVER DIFFUSO ONLINE I VIDEO E...


     
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    1 - IL FESTINO HARD DEI RAGAZZINI DELLE MEDIE SUI SOCIAL LE VIOLENZE ALLE DUE DODICENNI

    Estratto dell'articolo di Filippo Fiorini per “la Stampa”

     

    ORGE ORGE

    Il Covid imponeva restrizioni gravi e a singhiozzo da 22 mesi. Le 17 persone che la sera del 31 dicembre 2021 organizzarono e parteciparono a una festa di sesso, alcol e droga nella zona del Mugello, città metropolitana di Firenze, avevano - come chiunque altro - visto gran parte delle loro vite traslocare sul web.

     

    Siccome praticamente tutti all'epoca frequentavano le scuole medie, è lecito supporre che durante quelle festività avessero alle spalle due trimestri di Dad e un'estate in lockdown. Su WhatsApp, con entusiasmo e qualche perplessità poi superata, il giorno prima della notte di San Silvestro hanno deciso ogni dettaglio. I drink, le canne e i profilattici. Erano 9 maschi e 8 femmine. A due tra queste ultime fu consigliato di mentire. Se avessero detto che avevano 12 anni, forse, sarebbero rimaste escluse dal party.

     

    Gli altri ne avevano tra i due e i tre in più. Entrambe mentirono e fu loro permesso di esserci. Una circostanza sciagurata, se si considera che lì le due bambine furono stuprate e poi esposte a livello personale, con la diffusione dei relativi filmati online diventati virali.

     

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    L'indagine nasce dal gesto di una madre. Controlla il telefonino del figlio a sua insaputa, entra in una chat collettiva e vede due video. Ritraggono sempre la stessa scena, da altrettanti punti diversi.

     

    Un quattordicenne che consuma un rapporto sessuale con una dodicenne.

    Sono in pubblico. In sottofondo, gli spettatori li incitano. La donna sporge denuncia e la cosa diventa di competenza della Polizia Postale di Firenze, della Procura Minorile e dell'omonimo tribunale del capoluogo toscano.

     

    Le conversazioni in merito ai preparativi sono state rese note dai quotidiani fiorentini. «I miei mi lasciano casa libera per Capodanno», scrive uno di quelli che ora affronta una delle posizioni più delicate dal punto di vista giudiziario, in quanto figlio dei proprietari e considerato organizzatore dell'evento. Seguono frasi di questo tipo: «Chi porta da fumare?», «mi raccomando, che sia roba buona». Oppure: «C'è da bere vero?». «Quanto ne volete». «Sai che novità». Poi, «mi raccomando: i preservativi». «Ah, ma perché vanno anche comprati?». Una ragazza obietta: «Siete tutti matti», ma non c'è registro che nessuno in seguito si sia mai opposto a quanto sarebbe accaduto il giorno dopo. Nemmeno le vittime.

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    2 - LA MADRE CHE HA SCOPERTO IL VIDEO «DEVI DIRMI COS’È SUCCESSO»

    S. I. per il “Corriere della Sera”

     

    A un certo punto, negli ultimi giorni di aprile, lei ha preso il cellulare del figlio per controllare che tutto fosse a posto e non ci fosse niente di anomalo. Lo ha fatto quando lui — uno studente di 14 anni — stava dormendo. E a quel punto ha scoperto, scorrendo i messaggi tra il figlio e un amico, un filmato.

     

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    Immagini che, in poco meno di un minuto, erano chiarissime: due ragazzine, a turno, venivano riprese in scene di sesso con un ragazzo poco più grande di loro. La donna è balzata sulla sedia e a quel punto — come emerge dall’inchiesta della polizia postale di Firenze coordinata dal pm Giuseppina Mione della Procura dei Minori — ha convocato il figlio. «Spiegami che cosa è. Spiegamelo subito», gli ha detto.

     

    Il giovane ha spiegato che si trattava di «uno scherzo, non so neppure perché mi hanno mandato il filmato». Ma la donna non ha mollato di un millimetro e ha voluto sapere, per filo e per segno, a cosa si riferiva quel filmato. «È successo in una festa a Capodanno», le ha spiegato il figlio. E a quel punto lei ha deciso che c’era un’unica cosa da fare: andare a raccontare tutto alla polizia postale anche se poi — come è accaduto — suo figlio sarebbe finito sul registro degli indagati per detenzione di materiale pedopornografico.

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