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    LA CORSIA DELLA MORTE - L’INFERMIERA DI PIOMBINO ACCUSATA DI AVER UCCISO 13 PAZIENTI AL CONTRATTACCO: “IO VITTIMA DI UN COMPLOTTO ORDITO DALL’OSPEDALE. È PIÙ FACILE PARLARE DI UN SERIAL KILLER CHE FAR SALTARE LA DIREZIONE SANITARIA” - LA RABBIA DEI FAMILIARI: “È UNA PRESA DI GIRO. VOGLIAMO LA VERITÀ”


     
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    Michele Bocci per “la Repubblica”

    FAUSTA BONINO FAUSTA BONINO

     

    Fausta Bonino fa i nomi di chi ha "complottato" contro di lei. Dice proprio così: «Sono vittima di un complotto». Chi l' avrebbe organizzato? A suo parere, una persona con la quale l' infermiera ha lavorato a lungo nel reparto di rianimazione dell' ospedale di Piombino e poi il responsabile di quella struttura.

     

    «Mi hanno costruito addosso le prove, non è vero nulla di quello che hanno detto. La capo reparto e la direzione sanitaria: insieme hanno dato l' imboccatura ai Nas». Probabilmente voleva dire imbeccata, al Tg1 che l' ha intervistata ieri. Il senso comunque è quello.

     

    Le sue poche frasi hanno prodotto un piccolo terremoto nella struttura sanitaria dove Bonino, secondo le accuse della procura, avrebbe ucciso 13 pazienti somministrando loro alte dosi di eparina. «Questa storia è sempre più avvelenata», riflette con amarezza un lavoratore dell' ospedale.

     

    Lo stress provocato dal dover affrontare una notizia così grave, i sentimenti discordanti nei confronti di quella collega, i timori e i sospetti dei cittadini sulla qualità dell' assistenza, hanno reso l' atmosfera molto tesa al Villamarina di Piombino.

    FAUSTA BONINO FAUSTA BONINO

     

    E ora arrivano anche quelle frasi con accuse dirette. «Spero sia sicura di quello che dice, si assume pubblicamente la responsabilità delle sue parole - dice l' assessore alla Sanità della Toscana, Stefania Saccardi - Noi non abbiamo mai aperto bocca sugli aspetti penali, il giudizio di innocenza o colpevolezza non ci spetta.

     

    Ma se butta fango, prospettando situazioni sulle quali faremo comunque accertamenti, deve essere certa delle proprie parole». Bonino annuncia anche di voler denunciare per calunnia chi l' ha accusata e ripete la sua linea difensiva: «Non c' è un killer».

     

    Secondo lei il problema è che non sono state fatte inchieste interne sui casi sospetti.«È più facile parlare di un serial killer che far saltare la direzione sanitaria perché non hanno fatto gli audit clinici», sostiene.

     

    In realtà, sul fatto che nel reparto di rianimazione di Piombino ci siano stati degli omicidi volontari concordano tutti: la procura e i Nas di Livorno, ovviamente, il Gip che ha deciso gli arresti, la commissione regionale che ha valutato i decessi dal punto di vista medico, e il Tribunale del Riesame di Firenze, che pure ha espresso pesanti dubbi sulle indagini e ha annullato l' ordinanza di custodia cautelare facendo tornare in libertà Bonino e di fatto alleggerendo almeno un po' la sua posizione.

    FAUSTA BONINO FAUSTA BONINO

     

    Della presenza di un assassino parla anche Roberto Napoleoni, l' avvocato che assiste i familiari di sette vittime. «Per noi l' inchiesta deve andare avanti, le parole del Riesame rafforzano la tesi che sia stato qualcuno ad uccidere. Adesso attendiamo gli sviluppi del lavoro del pubblico ministero per capire se vuole andare avanti nei confronti di Bonino o di altri».

     

    FAUSTA BONINO FAUSTA BONINO

    La storia dell' inchiesta sulle morti in ospedale sta lasciando spaesati i familiari delle vittime. «È una presa di giro - dice Monica Peccianti, figlia di un uomo morto in reparto nell' ottobre 2014 - Vogliamo la verità e non ci interessa se il colpevole è lei o un altro. Ho letto che quell' infermiera ha parlato di malasanità. Ma come è possibile che sia solo?

    AVVOCATO CON FAUSTA BONINO AVVOCATO CON FAUSTA BONINO

     

    Ci sono persone decedute che avevano in corpo dosi altissime di eparina ». Bonino ha anche risposto alla domanda su come potrebbero essere avvenute le morti. «Abbiamo dato tutto all' ematologo, non se lo sono spiegati i medici del nostro reparto quello che è successo, non so farlo nemmeno io».

     

    OSPEDALE PIOMBINO FAUSTA BONINO OSPEDALE PIOMBINO FAUSTA BONINO FAUSTA BONINO FAUSTA BONINO

    Aveva già raccontato di essersi accorta lei stessa che qualcosa non andava in terapia intensiva, che alcuni decessi erano strani. «Anch' io, insieme ad alcune colleghe avevo segnalato la cosa ai responsabili del reparto». Alla fine ne ha anche per gli investigatori, che aveva già accusato per come avevano condotto i suoi interrogatori, cercando di condizionarla. «Io vorrei che, invece di accanirsi su di me come hanno fatto, cercassero la verità».

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