1. REDDITO DI CITTADINANZA, BOOM DI CAMBI DI RESIDENZA E SEPARAZIONI
Marco Bardesono per ''Libero Quotidiano''
Arriva il reddito di cittadinanza, ormai ci siamo. E il Paese è in subbuglio. I centri per l' impiego, uffici dove si può inoltrare l' agognata domanda di ottenimento, sono letteralmente presi d' assalto: tutti a chiedere, informarsi, calcolare. Ma anche altri uffici pubblici come le anagrafi, che vivono settimane di super lavoro per via di cambi di residenza aumentati esponenzialmente. O i Tribunali civili, che han visto improvvisamente esplodere le richieste di separazioni e divorzi.
alessandro di battista e luigi di maio
Motivo? Cercare di mettersi nelle condizioni di incassare l' assegno, a costo di fare carte false. E dunque, cambiar casa e luogo può abbassare il reddito dichiarato. Così come da soli si risulta certo più poveri che in coppia. Solo sospetti? Mica tanto. Il caso siciliano, emerso giusto un paio di giorni fa, è emblematico: un consigliere comunale del Pd di Monreale, Sandro Russo, impiegato in un Caf di Palermo, è finito nei guai perché pizzicato a dispensare consigli su come ottenere il reddito di cittadinanza presentando documenti farlocchi.
CENTRI SOTTO ASSEDIO
Ma andiamo con ordine. Dicevamo dei centri per l' impiego assediati. Segnalazioni in questo senso arrivano da tutto il Sud, ma anche da Bologna, Padova, Milano Torino. A Napoli, addirittura, «l' assembramento davanti agli uffici è tale che di fronte a quegli uffici è cresciuto in numero dei parcheggiatori abusivi», ha denunciato il consigliere regionale Francesco Borrelli. In Campania, infatti, si stima che le famiglie che possano vantare diritti per ottenere il contributo siano 290mila.
non e' l'arena e i furbetti del reddito di cittadinanza
A Torino, d' altro canto, la questura ha deciso di lasciare di fronte ai centri in questione presidi fissi di poliziotti, perché le code sono lunghe e i nervi a fior di pelle. Altra situazione difficile a Pisa, dove Giacomo Martelli, presidente del patronato Acli, dichiara che «i centralini del nostro ufficio sono andati in tilt, appena è passata la legge abbiamo ricevuto seimila telefonate». Seimila, e solo a Pisa: figuriamoci.
sandro russo 2
Peraltro, allo stato attuale le risposte degli addetti ai lavori non possono essere che piuttosto vaghe, perlomeno in ordine a tempi e modalità. Ma, in linea generale, i criteri sono noti. E, come detto, sono molti che cercano di "aggiustare" la propria situazione per rientrare nei criteri di assegnazione. Prendiamo il caso di Bari: le richieste di cambi di residenza sono esplose negli ultimi mesi.
Si è passati dalle 282 domande inoltrate nel novembre 2017 alle 448 nello stesso mese del 2018, e anche a gennaio il trend si è confermato. «Effettuiamo regolarmente i controlli - ha spiegato l' assessore barese ai Servizi anagrafici, Angelo Tomasicchio -, gli eventuali furbetti saranno individuati. Se le persone vogliono accedere al reddito di cittadinanza con questo escamotage i controlli dovranno essere intensificati. E non solo quelli sul cambio di residenza, anche quelli relativi ai conti correnti, ma ciò deve essere fatto dall' Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza».
foto stock reddito di cittadinanza usata per un prodotto contro la secchezza vaginale
Dunque non è solo un' impressione. Una recente ricerca del Sole 24Ore ha evidenziato come siano gli stessi Caf a denunciare anomalie nelle richieste, tra cui finti divorzi e cambi di residenza sospetti. D' altronde, la separazione dei coniugi permette di accedere alla soglia Isee inferiore ai 9.360 euro, e dunque di accedere al reddito. Molti figli vanno a vivere da soli proprio per ottenere l' assegno.
A Savona su 60mila abitanti, ben 1.839 hanno chiesto il cambio di residenza, anche se il sindaco Ilaria Caprioglio precisa che «sull' anno il trend in discesa». E perplessità sui cambi di indirizzo le solleva esplicitamente Christian Giordano, sindaco di Villanova, in provincia di Asti: «Anche di recente - racconta - una famiglia che vive nel mio Comune ha chiesto la separazione della residenza in un modo anomalo. Consultandomi con un funzionario di un-altra città, questi mi ha fatto presente che soltanto il giorno precedente quattro famiglie avevano chiesto la separazione del nucleo, stabilendo un luogo di residenza diverso per coniuge».
beppe grillo via skype all'evento sul reddito di cittadinanza
NODO CONTROLLI
La faccenda non è di semplice soluzione. «Come si fa a controllare? - si chiede Sandro Sarno, che lavora al Comune di Roma - Dovremmo mettere un vigile a pedinare chi fa richiesta di cambio di residenza, ma nessun Comune può permetterselo». E poi chi è residente in un luogo non necessariamente deve starci 365 giorni l' anno. Così alcuni Comuni italiani hanno deciso di segnalare i cambi sospetti alla Guardia di Finanza. «Sono già arrivate le prime - ci spiegano dal comando generale - per ora si tratta di alcune centinaia di casi, ma ci vorrà del tempo per capire se esistono dei nessi con la richiesta di reddito».
conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 1
E le Fiamme Gialle fanno un paio di esempi: c' è il facoltoso agricoltore pugliese che si separa dalla moglie nullatenente e senza figli che così può chiedere il reddito, ma c' è anche il rom senza lavoro con moglie disoccupata e quattro figli piccoli, ma con la disponibilità di auto di lusso intestate a prestanome e che vive in una villa non di sua proprietà poco fuori Roma.
Dunque, da una parte gli uffici al collasso, dall' altra la difficoltà di verificare la correttezza di pratiche sospette. E se a Napoli l' assessore regionale al Lavoro Sonia Palmeri mette le mani avanti - «Questo genere di controlli non spetta a noi, in ogni caso siamo a corto di personale per far fronte alle richieste» - al Tribunale di Roma da ottobre le richieste di separazioni (naturalmente consensuali) e iscritte a ruolo sono cresciute di un buon 15%. Stesso dato a Torino, Milano e Bologna, e non pare sia solo per incompatibilità di carattere tra coniugi. L' avvocato matrimonialista Marco Pintus spiega: «Oggi per avviare le pratiche di separazione si può fare a meno del legale, è sufficiente che i coniugi siano d' accordo tra loro. Controllare è impossibile».
Andiamo bene.
il falso sito per il reddito di cittadinanza versione per immigrati
2. CI PENSERÀ LA CONSULTA A ESTENDERE IL BENEFICIO A TUTTI GLI IMMIGRATI
Fausto Carioti per ''Libero Quotidiano''
Diranno che non se l' aspettavano, che la Corte Costituzionale li ha colpiti a tradimento e tutte le cose che tirano fuori i politici quando combinano guai del genere. La verità è che i motivi per cui il reddito di cittadinanza andrà a tutti gli immigrati regolari, e non solo ai soggiornanti di lungo periodo residenti in Italia «da almeno 10 anni» come previsto dal governo nel decreto, sono noti già adesso. Il Servizio studi del Senato li ha messi per iscritto nel dossier che accompagna l' arrivo del provvedimento a palazzo Madama. Un documento ovviamente neutrale, preparato, come si fa in questi casi, per istruire gli eletti sulle materie di cui debbono occuparsi.
GRAFICO IL REDDITO DI CITTADINANZA PER REGIONI
Ciò nonostante, l' avvertimento contenuto in quelle pagine è chiaro: ogni volta in cui il legislatore ha cercato di «discriminare» la concessione di trattamenti assistenziali, tagliando fuori una parte degli immigrati regolari, i giudici costituzionali, brandendo la Carta e la Convenzione europea dei diritti dell' uomo, sono intervenuti per estendere il beneficio a tutti gli stranieri in regola.
L' impatto si annuncia notevole.
Lo sbarramento previsto dal decreto tiene fuori 87mila famiglie di stranieri, con un risparmio per le casse dello Stato pari a 535 milioni di euro. Ma tutto fa credere che, dopo l' intervento della Consulta, la prebenda grillina andrà a ognuno dei 241mila nuclei di immigrati regolarmente soggiornanti e in possesso dei dovuti requisiti economici, e non a "soli" 154mila, come promette di fare l' esecutivo. La conseguenza sarà un aumento del costo a carico dei contribuenti o, in alternativa, il taglio generalizzato del sussidio, già previsto dal provvedimento nel caso in cui la spesa sia superiore al previsto.
SETTE SENTENZE
La casistica è ampia e va tutta nella stessa direzione. Nel 2014, ad esempio, è stata bocciata la norma con cui la Valle d' Aosta aveva introdotto l' obbligo di residenza da almeno otto anni come requisito per ottenere l' accesso all' edilizia residenziale pubblica. I giudici costituzionali hanno stabilito che esso determinava «un' irragionevole discriminazione». Nel 2018 è toccato a una legge della Liguria: il periodo di residenza di dieci anni per il migrante intenzionato a richiedere un alloggio popolare è stato ritenuto un presupposto irragionevole e sproporzionato, tanto da rivelarsi «una forma dissimulata di discriminazione nei confronti degli extracomunitari».
reddito di cittadinanza
La Consulta è ancora più rigida quando, anziché i criteri per l' assegnazione delle case, è chiamata a giudicare «misure destinate a fronteggiare esigenze di sostentamento della persona», come appunto il reddito di cittadinanza. I tecnici di palazzo Madama elencano sette sentenze importanti nelle quali ogni tipo di «discriminazione», inclusa quella fondata sulla durata del soggiorno, è stata dichiarata contraria alla Costituzione.
Nel 2015, ad esempio, i giudici delle leggi hanno stabilito che, una volta accertato il diritto dell' immigrato a risiedere in Italia, «l' accesso a una misura sociale non può essere differenziato in ragione della "necessità di uno specifico titolo di soggiorno" o di "particolari tipologie di residenza, volte ad escludere proprio coloro che risultano i soggetti più esposti alle condizioni di bisogno"». Formula che potrebbe adattarsi benissimo al decreto che istituisce il reddito di cittadinanza. Anche se Luigi Di Maio finge di non vederli, insomma, ci sono tutti i presupposti per cui la sua promessa di non dare la sovvenzione agli immigrati, già disattesa a metà, venga tradita del tutto.
reddito di cittadinanza bancomat