Estratto da www.lastampa.it
CARLO ROVELLI concertone primo maggio
«Senza parole, e piena solidarietà a Carlo Rovelli». Dopo il ritiro dell’invito da parte della Fiera del Libro di Francoforte a Carlo Rovelli, il direttore del Salone del Libro di Torino, Nicola Lagioia, scende in campo a favore del fisico.
«La si può pensare in modo molto diverso rispetto a lui sulla questione ucraina – scrive Lagioia – ma così dal mondo dell’editoria passa un brutto segnale: se un autore attacca il governo viene fatto fuori».
Nel fronte pro-Rovelli c’è Gad Lerner, che parla di «una macchia indelebile sulla reputazione della cultura italiana». Solidarietà a Rovelli anche dall’opposizione: «È molto grave per la libertà di ricerca e di pensiero, per la democrazia in questo Paese che sia stato censurato e non possa rappresentare l'Italia alla Fiera del libro di Francoforte'», dice la senatrice Cecilia D'Elia, capogruppo del Pd in Commissione Scuola, università, ricerca e cultura e portavoce della Conferenza delle Democratiche. «Vergogna immonda. Mala tempora currunt, solidarietà, prof», twitta Valeria Parrella.
nicola lagioia foto di bacco
[…] Dura la reazione di Adelphi: «Apprendiamo che Carlo Rovelli non sarebbe più degno di rappresentare l'Italia, come ospite d'onore, alla Fiera di Francoforte nell'autunno 2024: un evento che si svolgerà fra un anno e mezzo. Il motivo? Ha espresso libere opinioni in una manifestazione pubblica. Ci preme dichiarare che l’autocensura da parte dell’Associazione Italiana Editori – e di chi la rappresenta – è una pratica imbarazzante in ogni paese che si definisca libero. Un episodio grave e una decisione dalla quale non possiamo che dissociarci, esprimendo tutta la nostra vicinanza all’autore».
guido crosetto
Su Twitter l’intervento del ministro Crosetto: «Qualcuno decide che @carlorovelli non parteciperà alla Fiera di Francoforte. A quanto leggo dalla lettera che lui stesso ha pubblicato, è un suo amico. Che non conosco, se non per essere stato sottosegretario con Prodi. Quindi lasciatemi fuori dalle vostre polemiche».
Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: «Ero all'oscuro sia partecipazione del professor Rovelli, che non conosco, sia della successiva modifica di intendimenti. Con il commissario ci siamo solo confrontati su aspetti organizzativi come la mia idea di affidare l'allestimento del padiglione ai cinque migliori giovani laureati in architettura delle nostre università. In generale, avendo subito censure, sono contrario ad infliggerle ad altri. Magari a quella del professor Rovelli aggiungerei qualche altra voce, quella di Pierangelo Buttafuoco, Francesco Borgonovo o Marcello Veneziani».
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