Carlo Bertini per “la Stampa”
draghi conte
La seconda stagione della saga che vede Matteo Renzi nel ruolo di fustigatore di Giuseppe Conte andrà in scena il 17 maggio: martedì uscirà «Il Mostro», nuovo libro in cui il leader di Iv, oltre a scagliarsi contro dossier e scandali, dispensa pillole velenose al suo bersaglio preferito.
Nell'attesa, affonda la lama dove fa più male: «Conte da premier ha aumentato le spese militari più di tutti». Una battuta che ricorre in questi giorni anche nel Pd, tra big e ministri irritati delle «lezioni di pacifismo» che il capo M5s va facendo più che a destra, a manca.
giuseppe conte
Dicendo perfino che il Pd ha cambiato linea, grazie a lui: cosa che fa imbestialire Enrico Letta. Il dato politico è che il tema cruciale di questi mesi, la guerra, riavvicina Renzi e Letta, così come avvenuto sul delicato capitolo Quirinale.
«La gente - si infervora il leader Iv - risponde "No" alla domanda "vuole le armi"? E siccome lo dicono i sondaggi, bisogna dire di no alle armi. Chi lo dice? Quel presidente del Consiglio, Conte, che ha aumentato le spese per le armi più di altri».
MARIO DRAGHI GIUSEPPE CONTE
Ora, anche se alcune voci e investimenti in armamenti passano per lo Sviluppo Economico (che sovrintende alle industrie) e non vengono conteggiate nel bilancio della Difesa, basta leggere i bilanci della Nato per risalire alla serie storica dei costi sostenuti dai vari paesi. Ed in effetti negli anni in cui governò l'avvocato del popolo, le cifre sono cresciute sia in percentuale che in termini assoluti. Renzi è stato presidente del Consiglio da febbraio 2014 a dicembre 2016, poi sostituito da Paolo Gentiloni, mentre Conte è stato premier da giugno 2018 a febbraio 2021.
mario draghi giuseppe conteu
Ed ecco le cifre: dopo che nel 2014 i paesi Nato decisero, su richiesta degli Stati Uniti, di aumentare le spese al 2% del Pil dei vari paesi, nel 2021 le spese militari italiane sono arrivate all'1,41, nel 2020 erano l'1,38% e nel 2019 l'1,18 %. Nel 2015, la percentuale era stata pari all'1,07 del Pil e nel 2014 partiva dall'1,14.
Come si vede Renzi ha speso meno di Conte, il quale è riuscito a spingere il governo Draghi per far slittare al 2028 il termine italiano per giungere al 2% chiesto dalla Nato. Atteggiamento contestato da Pd e Iv. E tanto per gradire, se qualcuno teme che Conte voglia far cadere Draghi per votare prima, costui non è certo Renzi: «I 5 stelle sono voltagabbana ambulanti, non hanno nessun obiettivo se non quello di arrivare al 2023, sono abbarbicati alla poltrona».
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