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    MEDIORIENTE CON L’ELMETTO - MENTRE L’IRAN ANNUNCIA DI AVER SUPERATO IL TETTO MASSIMO DI ARRICCHIMENTO DELL'URANIO CONCESSO DALL'ACCORDO SUL NUCLEARE, ISRAELE SI PORTA AVANTI CON IL LAVORO E BOMBARDA UNA BASE IN SIRIA CHE OSPITA SOLDATI IRANIANI E UN CENTRO RICERCA - TEHERAN: “SE L'IRAN VERRÀ COSTRETTO A ENTRARE IN GUERRA, LA SUA DURATA ED ESTENSIONE SARÀ IMPREVEDIBILE”


     
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    Francesco Semprini per “la Stampa”

     

    IRAN - ROHANI E L ARRICCHIMENTO DELL URANIO IRAN - ROHANI E L ARRICCHIMENTO DELL URANIO

    Battaglia nei cieli della Siria e del Mediterraneo. Israele ha lanciato nella notte un attacco aereo e missilistico sui sobborghi di Damasco, proprio quando Teheran annuncia di aver superato il tetto massimo di arricchimento dell' uranio concesso dall' accordo sul nucleare.

    L' attacco aereo e missilistico ha colpito una base che ospita le Guardie rivoluzionarie iraniane e un centro di ricerca a Jamraya. Un secondo raid ha interessato l'area di Homs, dove sono stati presi di mira un laboratorio e un aeroporto militare dove si basano sempre gli iraniani e il movimento sciita libanese di Hezbollah, alleato del governo di Damasco.

     

    Il bilancio complessivo è di almeno 16 persone morte, sei civili tra cui donne e bambini, riferisce l' Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), secondo cui gli altri dieci sono miliziani lealisti di nazionalità non meglio precisate. Le difese anti-aeree siriane hanno cercato di neutralizzare l' attacco con missili intercettori, ma inutilmente.

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    Un vettore terra-aria di Damasco sarebbe finito addirittura a Cipro, mentre i media siriani parlano di un caccia israeliano abbattuto, anche se al momento non ci sono conferme oggettive. A conferma del fermento bellico che anima la Siria occidentale, poco prima dei raid israeliani Hezbollah aveva proceduto a un ridispiegamento tattico delle forze operative in territorio siriano, trasferendole dal sud di Damasco alla parte occidentale della capitale verso l' area montagnosa del Qalamun, non lontano dal confine libanese.

     

    È il primo raid israeliano contro obiettivi iraniani dopo la crisi nel Golfo e giunge, forse non a caso, in coincidenza dell'annunciato superamento dei limiti di riserve di uranio a basso arricchimento (al 3,67%) da parte dell'Iran, ufficializzato dal ministro degli Esteri, Javad Zarif.

    rohani con zangeneh e un nuovo impianto di estrazione petrolifera rohani con zangeneh e un nuovo impianto di estrazione petrolifera

     

    Il limite di 300 chili, rigidamente concesso dall' accordo in cambio dell' abolizione delle sanzioni, è stato superato - affermano gli iraniani - come conseguenza dell' uscita degli Usa dal patto firmato nel 2015 e della imposizione di nuove severe sanzioni, le ultime delle quali imposte da Donald Trump direttamente sulla testa del leader supremo, l'Ayatollah Khamenei. «Lo avevamo annunciato. Riteniamo che sia un nostro diritto nell' ambito» dell'accordo, dice Zarif. La conferma giunge poco dopo dall' Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) dell' Onu e viene cavalcata con forza dal premier israeliano Benyamin Netanyahu: «L'Iran avanza a passo veloce nella produzione di armi nucleari, violando espliciti impegni».

     

    La replica di Teheran è rivolta a Washington: «Se l'Iran verrà costretto a entrare in guerra, la sua durata ed estensione sarà imprevedibile», avverte il generale Gholamali Rashid, alto esponente delle Guardie della rivoluzione iraniana. Gli Stati Uniti devono stare attenti a non fare «errori irreversibili di calcolo» traendo insegnamento «dalle loro esperienze militari in Iraq e Afganistan».

     

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    Anche gli Usa sono stati, nella notte tra domenica e lunedì, protagonisti di raid aerei negli infuocati cieli siriani, in particolare ad Aleppo. Ma con l'obiettivo di colpire una milizia qaedista locale nota come Hurras ad Din (Difensori della fede). «L'operazione ha preso di mira membri di al Qaeda in Siria responsabili di pianificare attacchi contro cittadini americani, nostri partner e civili innocenti», afferma il Comando centrale Usa secondo cui «il Nord-ovest della Siria rimane un rifugio sicuro per i terroristi», oltre ad essere un infuocato crocevia dei più disparati interessi destinato a ridisegnare la mappa mediorientale.

     

    2 - IRAN, RISPONDEREMO A OGNI STUPIDO ATTO DI AGGRESSIONE

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    (ANSA) - Ogni eventuale "stupido atto di aggressione" al territorio dell'Iran riceverà una decisa risposta da parte delle forze armate, che useranno pienamente il loro equipaggiamento e le tattiche di produzione nazionale. Lo ha detto il comandante delle forze di terra dell'esercito di Teheran, il brigadier generale Kiomars Heydari, citato dall'Irna, sostenendo che la Repubblica islamica è in grado di sconfiggere qualsiasi nemico. I vertici militari iraniani sottolineano quotidianamente la loro preparazione contro eventuali aggressioni nemiche, evocando in particolare il drone americano abbattuto il mese scorso, che secondo Teheran si trovava nel suo spazio aereo.

     

    3 - IRAN: CINA, DISAPPUNTO PER SCELTA SU URANIO ARRICCHITO

     (ANSA) - La Cina esprime "disappunto" per la scelta dell'Iran di superare le riserve di uranio arricchito previste dall'accordo del 2015, pur osservando che "alla base delle tensioni c'è la massima pressione" degli Usa. Il portavoce del ministero degli Esteri Geng Shuang ha sollecitato "tutte le parti a vedere la questione da una visione di lungo termine e complessiva, a esercitare moderazione e a confermare l'accordo sul nucleare (JCPOA) insieme in modo che non ci sia un'ulteriore escalation nell'attuale e tesa situazione".

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