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    L’IRAN NON È IN GUERRA DIRETTAMENTE, MA I SUOI ALLEATI SÌ – I RIBELLI SCIITI HOUTHI DELLO YEMEN HANNO SEQUESTRATO LA NAVE “GALAXY LEADER”, NOLEGGIATA DA UNA COMPAGNIA GIAPPONESE MA DI PROPRIETÀ DELL’UOMO D’AFFARI ISRAELIANO ABRAHAM UNGAR. PER GLI USA È UNA TRAPPOLA: SE NON REAGISCONO TRASMETTONO UN SEGNALE DI DEBOLEZZA, SE LO FANNO RISCHIANO DI INNESCARE UN’ESCALATION – I GUERRIGLIERI, COME I LIBANESI DI HEZBOLLAH, SONO FORAGGIATI DA TEHERAN: NEMICI STORICI DI ARABIA SAUDITA ED EMIRATI, ORA VOGLIONO FAR VALERE IL LORO PESO REGIONALE...


     
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    la nave galaxy leader sequestrata dai ribelli houthi 2 la nave galaxy leader sequestrata dai ribelli houthi 2

    1. MO: HOUTHI, 'RILASCIO NAVE SEQUESTRATA QUANDO STOP UCCISIONI A GAZA'

    (Adnkronos) - Gli Houthi hanno riferito che non rilasceranno la nave "Galaxy Leader" sequestrata fino a quando ''Israele e Stati Uniti non smetteranno di uccidere i palestinesi nella Striscia di Gaza''. E' quanto si legge in un tweet dell'esponente del Consiglio politico supremo formato dai miliziani yemenita, Muhammad Ali al-Houthi, secondo il quale ''se America e Israele smettessero di uccidere i palestinesi nella Striscia di Gaza e consegnassero acqua, medicine e cibo, allora potremmo parlare della nave israeliana''. A suo avviso, il sequestro della nave ''rispetta il principio di reciprocità''.

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    La Galaxy Leader, di proprietà di un armatore giapponese, batte bandiera delle Bahamas, ma è di proprietà di una società britannica che fa capo all'uomo d'affari britannico-israeliano Rami Ungar. Sulla nave non ci sono israeliani.

     

    2. AZIONI E TRAPPOLE NEL MAR ROSSO: COSÌ TEHERAN PROVOCA GLI USA

    Estratto dell’articolo di Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

     

    I militanti sciiti Houthi lo avevano promesso: siamo pronti ad attaccare il naviglio collegato, direttamente o indirettamente, allo Stato ebraico. E così hanno intercettato nel Mar Rosso, a Sud delle coste dello Yemen, la «Galaxy Leader», noleggiata da una compagnia giapponese ma di proprietà dell’uomo d’affari israeliano Abraham Ungar. Operazione documentata da un video di propaganda.

     

     

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    Alleati dell’Iran, ostili ad Israele, con l’inizio della crisi a Gaza i guerriglieri hanno provato a colpire con droni e cruise lo Stato ebraico. In un’occasione hanno centrato un liceo a Eilat, in un’altra i vettori sono stati intercettati da una nave Usa e dallo scudo antimissile. Gli avvisi occidentali […] hanno avuto scarsa capacità di deterrenza. Infatti, la milizia ha abbattuto un drone da ricognizione americano.

     

    Il movimento starebbe cercando di fare valere maggiormente il proprio peso regionale — anche nei confronti di avversari storici come l’Arabia e gli Emirati — e di aderire alla campagna ispirata dagli ayatollah. Teheran nega qualsiasi coinvolgimento, tuttavia proprio i vertici della Repubblica islamica hanno più volte affermato che spettava alle fazioni amiche, come l’Hezbollah libanese e gli Houthi, agire con decisione spalla a spalla con Hamas.

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    Cosa avvenuta: gli iraniani hanno lasciato a loro il compito di sparare affermando, allo stesso tempo, di non voler scendere sul sentiero di guerra in modo totale. E il cerchio si è chiuso secondo quanto stabilito da un centro di coordinamento comune. […]

     

    […] rispetto a Teheran […] sono riconoscenti per il materiale bellico ricevuto. Dispongono di «ordigni» a lungo raggio, velivoli senza pilota, barchini kamikaze, mine. […] Da quasi quattro anni Teheran ha ancorato un cargo vicino allo Yemen, nave sospettata di essere un avamposto galleggiante dell’intelligence.

    la nave galaxy leader sequestrata dai ribelli houthi. la nave galaxy leader sequestrata dai ribelli houthi.

     

    All’inizio avevano schierato la «Saviz», sostituita, dopo aver subito un sabotaggio da parte israeliana, dalla «Behshad». Ieri, qualche osservatore ha rilevato come la «Galaxy Leader» sia stata bloccata a Sud di questa unità. Ha fatto da vedetta? Solo una coincidenza?

     

    L’area è parte di un gioco globale. A Gibuti ci sono numerose basi straniere (dai cinesi agli italiani, dai francesi agli americani), l’Eritrea potrebbe nascondere siti d’osservazione (si è parlato del Mossad), gli Emirati hanno creato postazioni sull’isola di Socotra e in Somalia, si agitano i turchi e gli egiziani mentre i russi sono alla ricerca di approdi. In questo contesto l’assalto alla «Galaxy» è un evento gravissimo. Può avere effetti oltre i confini e innescare risposte per salvaguardare la libertà di navigazione lungo una rotta strategica. Gli Houthi, con Teheran, hanno teso la trappola: se gli Usa e i partner non reagiscono trasmettono un segnale di debolezza, se intervengono rischiano di finire in una trappola.

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