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    TUTTI A VOTARE! URNE APERTE DALLE 7 ALLE 23 PER ELEGGERE 600 PARLAMENTARI: LO SPOGLIO DELLE SCHEDE INIZIERA’ SUBITO, COMINCIANDO DA QUELLE DEL SENATO PER PASSARE POI ALLA CAMERA - SONO CHIAMATI AL VOTO QUASI 51 MILIONI DI ELETTORI, DI CUI 46.127.514 I RESIDENTI IN ITALIA E 4.741.790 GLI ITALIANI ALL'ESTERO - 61.566 LE SEZIONI ELETTORALI E ALMENO 180 MILA LE PERSONE IMPEGNATE NELLE OPERAZIONI DI VOTO E SPOGLIO - CI SONO PERÒ DUE INCOGNITE DELLA VIGILIA CHE POTREBBERO INCIDERE SUI NUMERI DELL'AFFLUENZA: L'ALLERTA METEO PER 13 REGIONI E POI CI SONO I CONTAGIATI DA COVID IN ISOLAMENTO DOMICILIARE (420 MILA)


     
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    Francesco Grignetti per “la Stampa”

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    Al voto per rinnovare il Parlamento, finalmente. Finita la campagna elettorale più anomala che mai, tra agosto e settembre, oggi si aprono le urne. Si vota dalle 7 alle 23. Subito dopo inizierà lo spoglio delle schede, cominciando da quelle del Senato per passare poi alla Camera. Sarà dunque una lunga notte elettorale, zeppa di maratone tv, che finirà solo all'alba. Tutto dovrebbe filare liscio: sono 61.566 le sezioni elettorali e almeno 180 mila le persone impegnate nelle operazioni di voto e spoglio.

     

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    Ci sono però due incognite della vigilia che potrebbero incidere sui numeri dell'affluenza. La Protezione civile ha diramato un'allerta meteo per 13 regioni. Le previsioni sono nere specie per Toscana, Lazio e Campania. Si spera che non arrivino nuovi nubifragi. E poi ci sono i contagiati da Covid, costretti all'isolamento domiciliare: 420 mila. Era possibile richiedere al comune di organizzare il voto a domicilio, anche per i contagiati, ma la legge stabilisce che la domanda va inoltrata «entro il quinto giorno antecedente il voto». Solo che molti si scoprono contagiati all'improvviso.

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    Sui tempi delle domande, i comuni si muovono in ordine sparso. Milano ha accettato le richieste fino alle 12 di ieri, ben oltre la scadenza fissata dal Viminale. Ma l'opportunità è stata poco pubblicizzata e così sono appena una decina i positivi al Covid che usufruiranno del voto da casa su quasi 1.200 contagi registrati nel capoluogo lombardo in soli tre giorni. Ad Anagni, invece, piccolo Comune laziale, si potrà inviare il certificato medico fino alle 16 di oggi. «Non c'è un termine perentorio. Il comune può organizzare la raccolta del voto compatibilmente con le esigenze organizzative», avverte il sottosegretario all'Interno, Carlo Sibilia.

     

    Sono chiamati al voto quasi 51 milioni di elettori, di cui 46.127.514 i residenti in Italia e 4.741.790 gli italiani all'estero. Questi ultimi in verità hanno già votato (avevano tempo fino alla notte di giovedì) e sono in volo gli aerei cargo con le loro schede.

    Per il resto, si vota nel proprio comune a meno di essere ricoverati in ospedale, detenuti, rappresentanti di lista, militari. E così sono quasi 180 mila gli italiani che si stanno spostando per andare a votare, viaggiando con tariffe ridotte.

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    Come si ricorderà, il nuovo Parlamento ha subìto una drastica cura dimagrante, per cui saranno solo 200 i prossimi senatori e 400 i deputati (erano rispettivamente 315 e 630).

    Parte in collegi uninominali dove passa solo il candidato con un voto più degli altri, parte in liste con criterio proporzionale. Altra novità di rilievo, i diciottenni potranno votare anche per il Senato non essendoci più la distinzione per cui si accedeva solo dopo i 25 anni al voto per la Camera Alta. Si affacciano per la prima volta al voto in 2.682.094.

    L'elettore riceverà due schede: rosa per la Camera, gialla per il Senato.

     

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    Le schede riporteranno il nome del candidato nel collegio uninominale e, per il collegio plurinominale, il contrassegno di ciascuna lista o i contrassegni delle liste in coalizione a esso collegate. Le coalizioni in lizza sono due: il centrodestra composto da FdI, FI, Lega e Moderati; il centrosinistra con Pd-Italia democratica e progressista, Alleanza Verdi-Sinistra, Impegno civico e +Europa. Tutte le altre liste, incluse M5S e Azione-Iv, corrono da sole Non c'è la possibilità di un voto disgiunto, né di esprimere preferenze. Se l'elettore traccia un segno sul nome del candidato del collegio uninominale e un segno sul contrassegno di una lista non collegata ad esso, il voto è nullo.

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