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    L’ITALIA, UN PARADISO PER GLI SPIONI RUSSI – DUE SPIE DELL’UNITÀ 29155 DEL GRU, RESPONSABILE DEGLI ATTACCHI AI DIPLOMATICI AMERICANI COLPITI DALLA SINDROME DI AVANA, AVEVANO REGOLARI VISTI ITALIANI, E SONO PARTITI DALL’ITALIA PER UNA DELLE LORO MISSIONI CON “L’ARMA ACUSTICA” – IACOBONI: “LA COSA NATURALMENTE PUÒ IMBARAZZARE MOLTO IL BELPAESE. L’ITALIA SI TROVEREBBE NELLA SCOMODA POSIZIONE DI NON AVER VIGILATO ADEGUATAMENTE SU CHI ENTRA E ESCE DAI NOSTRI CONFINI…”


     
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    Estratto dell’articolo di Jacopo Iacoboni per www.lastampa.it

     

    JACOPO IACOBONI JACOPO IACOBONI

    Gli stessi ufficiali dei servizi segreti militari russi (GRU) che avvelenarono nel Regno Unito Sergey Skripal, appartenenti alla famigerata unità 29155, stanno paralizzando almeno dal 2015 diplomatici e agenti americani in tutto il mondo con attacchi mirati fatti con un’arma acustica segreta, che usa microonde e ultrasuoni e causa quella che è nota ormai come “sindrome di Havana” – un’improvvisa malattia che causa gravi danni al cervello e all’orecchio provocando fortissimo mal di testa, perdita di equilibrio, in alcuni casi anche sordità da un orecchio (il nome alla sindrome fu dato perché una serie di agenti e diplomatici Usa cominciarono a soffrirne a Cuba).

     

    sindrome dell avana sindrome dell avana

    Ma la rivelazione di un’inchiesta di The Insider, Der Spiegel e della trasmissione tv “60 Minutes” non è la sola. La Stampa può raccontare un particolare estremamente inquietante di quello che sarebbe un grave atto di guerra contro gli Stati Uniti: si sapeva già che […] diverse delle spie russe dell’Unità 29155 sono entrate e uscite liberamente in questi anni dagli aeroporti dell’Italia (Milano e Roma), ma ora sappiamo che due di loro avevano regolari visti italiani, e sono partiti dall’Italia per almeno una delle loro missioni con l’arma acustica, avvenuta a Francoforte.

     

    La cosa naturalmente può imbarazzare molto il Belpaese, perché gli attacchi dei russi con l’arma acustica sarebbero un casus belli con gli Stati Uniti, rimontando ad atti di guerra contro personale diplomatico e militare americano. E l’Italia si troverebbe nella scomoda posizione di non aver vigilato adeguatamente su chi entra e esce nei nostri confini.

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    […]   Il 25 settembre 2015, Denis Sergeev (nome fittizio Sergey Fedotov) volò da Mosca a Milano. Diversi mesi prima aveva ottenuto un visto Schengen multi-ingresso rilasciato dall’Italia, che gli offriva un facile accesso in assenza di controlli alle frontiere, a quel tempo, tra 26 paesi europei e anche la Svizzera.

     

    Ma comunque sia aveva preferito entrare nello spazio comune europeo attraverso il Paese che gli aveva rilasciato il visto. Ossia l’Italia. Un altro - il colonnello Evgeny Kalinin - entrò dall’Ungheria, volò a Budapest fingendosi un corriere diplomatico russo. Un altro, Igor Gordienko, entrò da Parigi (proveniente da Mosca) con un visto Schengen rilasciato dalla Francia.

     

    VLADIMIR PUTIN VLADIMIR PUTIN

    L’11 ottobre altri tre “turisti” russi, in realtà membri dell’unità 29155, entrarono in Europa tutti viaggiando sotto false identità: il capo, il colonnello Ivan Terentiev, vice del comandante dell’unità Andrey Averyanov […] volò da Mosca a Milano. Il suo aiutante, il tenente colonnello Nikolay Ezhov, volò da Mosca a Vienna, sempre l’11 ottobre.

     

    […] secondo i documenti pubblicati da The Insider, quegli stessi uomini dell’unità 29155 del GRU che entravano e uscivano dall’Italia stavano sviluppando quelle che chiamano «armi acustiche», ossia armi basate sull’uso di energia a microonde puntata contro esseri umani.

     

    Anatoly Chepiga e Alexander Mishkin (i due avvelenatori di Skripal) alcuni anni prima, nel 2015, erano stati diversi giorni a Milano, prima di ripartire per Ginevra. Come anche Sergeev (il capo del trio). Ora apprendiamo che la stessa Accademia scientifica del GRU presso la quale Mishkin si è laureato (e dove lavorano il medico del GRU Sergey Chepur e il membro 29155 Kovalchuk) - aveva emesso un documento che ordina di studiare le conseguenze della “sindrome dell’Avana”.

     

     

    Iacoboni Iacoboni

    Sergeev (col nome Sergey Vyacheslavovich Fedotov) risultava anche imbarcato in un volo delle tre di pomeriggio del 4 marzo 2018 da Londra a Fiumicino - poche ore dopo che l’ex spia sovietica passata all’MI6, Sergey Skripal, e sua figlia Yulia sono collassati, avvelenati, a Salisbury nel Wiltshire, in Inghilterra. La mattina dopo, è a Mosca, al “Conservatorio”, la scuola militare del GRU. Ma questa è ormai già storia.

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