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    L’OCCIDENTE NON SI PUÒ PERMETTERE UN CONFLITTO IN NIGER: L’UNICA GUERRA CHE PUÒ FARE È QUELLA ECONOMICA – L’UE SI APPOGGIA ALLA COMUNITÀ DELL’AFRICA OCCIDENTALE (ECOWAS), CHE HA LANCIATO UN ULTIMATUM AL GENERALE GOLPISTA TCHIANI (SENZA ESCLUDERE L’USO DELLA FORZA): L’OBIETTIVO È TAGLIARE I PONTI COMMERCIALI CON IL PAESE. DOVE INTANTO, LA GENTE SCENDE IN PIAZZA CON LE BANDIERE RUSSE E INVEISCE CONTRO I FRANCESI COLONIZZATORI, ACCUSATI DI VOLER INTERVENIRE MILITARMENTE…


     
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    proteste anti francesi a diamey in niger 4 proteste anti francesi a diamey in niger 4

    1. NIGER: GOLPISTI, PARIGI VUOLE INTERVENIRE MILITARMENTE

    (ANSA-AFP) - I militari nigerini che hanno rovesciato il presidente eletto Mohamed Bazoum accusano la Francia di voler "intervenire militarmente" per rimetterlo in carica, secondo una dichiarazione trasmessa lunedì dalla televisione nazionale.

     

    "In linea con la sua politica di ricerca di modi e mezzi per intervenire militarmente in Niger, la Francia, con la complicità di alcuni nigerini, ha tenuto una riunione presso la sede della Guardia nazionale del Niger per ottenere le necessarie autorizzazioni politiche e militari", si legge nel comunicato.

     

    2. NIGER: ONLINE PRIMA FOTO DEL PRESIDENTE BAZOUM DOPO GOLPE

    (ANSA) - È stata pubblicata online la prima immagine del presidente nigerino Mohamed Bazoum destituito dopo il colpo di Stato: l'immagine lo mostra sorridente e in buona salute durante un incontro con il presidente del vicino Ciad Mahamat Idriss Déby.

    proteste anti francesi a diamey in niger 5 proteste anti francesi a diamey in niger 5

     

    Lo scrive il Guardian citando il post su Facebook dello stesso Déby che spiega di essere andato in Niger "per esplorare tutte le strade e trovare una soluzione pacifica alla crisi.". Il presidente del Ciad ha anche pubblicato una sua foto con il leader del colpo di Stato Abdourahamane Tchiani, anche lui sorridente. Secondo alcune fonti Bazoum sarebbe detenuto nella residenza presidenziale.

     

    3. VON DER LEYEN, 'A RISCHIO I LEGAMI TRA L'UE E IL NIGER'

    (ANSA) - "L'Ue e il Niger condividono profondi legami sviluppatisi nel corso di decenni. L'attacco inaccettabile al governo democraticamente eletto mette a rischio questi legami". Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. "Sostengo le decisioni dell'Ecowas e il suo ruolo attivo per un rapido ritorno al suo posto del presidente Bazoum", aggiunge von der Leyen.

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    4. NIGER: MOSCA, 'PARTI USINO MODERAZIONE, EVITARE VITTIME'

    (ANSA) - Il Cremlino si dice "favorevole" al "rapido ripristino dello stato di diritto" in Niger e "alla moderazione di tutte le parti in modo che non ci siano vittime": lo ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, esprimendo "grave preoccupazione" per la situazione nel Paese africano.

     

    5. NIGER:TAJANI SENTE BORRELL-COLONNA,'LAVORIAMO A SOLUZIONE'

    (ANSA) - "L'Italia in prima linea per affrontare la crisi in Niger. Ho avuto colloqui telefonici con l'Alto Rappresentante Ue Josep Borrell" ed il ministro degli esteri francese Catherine Colonna. "Lavoriamo ad una soluzione diplomatica a tutela della democrazia. Seguiamo costantemente gli italiani in Niger". Lo sottolinea, in un tweet, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

     

    6. NIGER, BERLINO SOSPENDE SOSTEGNO FINANZIARIO E COOPERAZIONE

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    (ANSA) - Come ministero tedesco per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico "abbiamo sospeso la scorsa settimana tutti i pagamenti al governo del Niger. Questa mattina è stato inoltre deciso di interrompere il lavoro bilaterale per lo sviluppo". Lo ha detto oggi a Berlino una portavoce ministeriale, durante la conferenza stampa di governo.

     

    7. NIGER, "VIVA PUTIN"

    Estratto dell’articolo di Danilo Ceccarelli per “La Stampa”

     

    Un gruppo di manifestanti calpesta la targa con scritto "Ambasciata di Francia in Niger", mentre qualche metro più in là si alza una colonna di fumo. È un piccolo incendio appiccato ad uno degli ingressi della sede diplomatica di Parigi a Niamey durante le violente proteste anti-francesi che si sono tenute ieri.

    protesta contro i francesi in niger protesta contro i francesi in niger

     

    A pochi giorni dal colpo di Stato militare che ha destituito il presidente Mohamed Bazoum, migliaia di persone hanno scandito canti e slogan contro l'ex Paese colonizzatore, prima di essere disperse dai gas lacrimogeni dei militari intervenuti sul posto. Durante la mobilitazione, però, si sono sentiti anche molti cori a favore del presidente Vladimir Putin, accompagnati da qualche bandiera russa che sventolava al fianco di quelle nigerine.

     

    Immediata la reazione da Parigi: il presidente Emmanuel Macron «non tollererà nesun attacco contro la Francia e i suoi interessi» in Niger, ha fatto sapere l'Eliseo, che non ha esitato ad agitare il pugno duro: «Chiunque attaccherà i cittadini, l'esercito, i diplomatici e le imprese francesi vedrà la Francia replicare in modo immediato e intrattabile».

     

    Al momento non è prevista l'evacuazione dei circa 600 francesi presenti nel Paese, anche se sono state prese delle misure di precauzione che «saranno rafforzate se necessario», ha dichiarato in serata a Rtl la ministra degli Esteri Catherine Colonna, prima lanciare una velata allusione a Mosca: «spetterà ai golpisti dire chi c'è dietro di loro e chi li sostiene».

     

    proteste anti francesi a diamey in niger 1 proteste anti francesi a diamey in niger 1

    […] Intanto, la Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas) dopo una riunione tenutasi ad Abuja, in Nigeria, ha lanciato un ultimatum al generale Abdourahamane Tchiani, salito al potere dopo aver destituito il capo dello Stato regolarmente eletto: se il Paese non tornerà alla normalità entro una settimana, verranno prese «tutte le misure necessarie», anche quelle che prevedono «l'utilizzo della forza».

     

    Intanto, cominciano le sanzioni contro Niamey. Tra queste c'è il blocco delle transazioni economiche, la chiusura dei confini aerei e terrestri e l'applicazione di una "no flight zone" per i voli commerciali in partenza e in arrivo, insieme al congelamento dei beni dei militari implicati nel colpo di Stato.

    persone in piazza con la bandiera russa in niger persone in piazza con la bandiera russa in niger

     

    Tra i Paesi della regione c'è anche chi vuole provare la via della mediazione. Come il presidente del Ciad, Mahamat Idriss Déby Itno, che dopo il vertice dell'Ecowas è partito alla volta di Niamey per «vedere cosa può apportare alla risoluzione della crisi», secondo quanto annunciato da N'Djamena. […]

     

    8. "MOSCA SFRUTTA I PAESI PIÙ FRAGILI IL GOLPE È UN PERICOLO PER UE E USA"

    PARIGI

    Estratto dell’articolo di D.Cec. per “La Stampa”

     

    situazione nel sahel situazione nel sahel

    «Quello che sta accadendo in Niger è un problema che non riguarda solo la Francia ma anche gli europei e gli americani presenti militarmente nella regione, dove il rischio insicurezza potrebbe aumentare».

     

    È quanto afferma Pierre Jacquemot, ex ambasciatore francese in Kenya, nel Ghana e nella Repubblica democratica del Congo, che oggi collabora con la Fondazione Jean Jaurès. «Il Niger fino ad oggi è stato il "buon allievo", dotato di un esercito che collaborava con le forze occidentali», ricorda l'esperto, sottolineando che «se i militari golpisti dovessero rimanere al potere e rimettere in discussione gli accordi di cooperazione militare, la situazione diventerebbe molto grave».

     

    Pierre Jacquemot Pierre Jacquemot

    Soprattutto perché in questo modo Niamey seguirebbe l'esempio del Mali e del Burkina Faso, guidati da giunte militari arrivate al potere con dei golpe. Un rischio per la sicurezza dell'intera regione, dove il pericolo jihadista resta alto.

     

    […] Nelle proteste di ieri contro l'ambasciata francese a Niamey molti gridavano slogan pro-russi.

    «Pagano i giovani disoccupati, gli danno qualche cartellone, delle bandiere, gli dicono cosa gridare e li mandano davanti alle ambasciate o ai centri culturali francesi. È già successo a Ouagadougou. Lì l'ambasciatore di Francia ha chiaramente visto dei russi tra i manifestanti. Non penso però che simili episodi rappresentino il vero pensiero degli abitanti».

     

    mohamed bazoum mohamed bazoum

    Ma perché questo interesse da parte della Russia?

    «Interviene nei Paesi in crisi. Lo abbiamo già visto nella Repubblica centrafricana, in Sudan, in Mali e forse nel Burkina Faso. Ci hanno provato anche in Mozambico, ma non ha funzionato. Sono Stati fragili, guidati da militari incompetenti e incapaci di assicurare la sicurezza. Ma hanno risorse minerarie che interessano alle compagnie russe. Bamako, ad esempio, ha a disposizione importanti giacimenti d'oro, mentre in Niger c'è l'uranio, sebbene la Russia ne abbia già molto sul suo territorio».

     

    E come agiscono gli uomini di Mosca per accaparrarsi la fiducia delle autorità locali?

    ambasciata francese in niger presa d assalto 8 ambasciata francese in niger presa d assalto 8

    «Si presentano come un'opzione alternativa, naturalmente a pagamento. Questo schema, però, non porta ad uno sviluppo dei Paesi e non ha la vocazione di rispondere ai veri problemi della regione. Oltre alla sicurezza ci sono criticità legate all'economia, all'istruzione e ai servizi pubblici. I russi si mostrano opportunisti: guadagnano e al tempo stesso trovano nuovi alleati. Una simile strategia non può andare troppo lontano perché non offre vere soluzioni».

    In quest'ottica i contractor della Wagner rappresentano uno strumento militare e diplomatico messo al servizio dei governi...

    «Si, ma a caro prezzo! I russi non fanno certo regali».

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    Come è possibile che dei Paesi così poveri possano permettersi una milizia così cara?

    «Con delle concessioni minerarie. Nella Repubblica centrafricana, ad esempio, sono presenti diverse società russe che estraggono oro o diamanti. Le risorse arrivano poi in Russia attraverso un canale di esportazione». […]

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