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    “L'ITALIA DEVE ALZARE L'ETÀ DELLA PENSIONE” - L’OCSE MANDA IL SUO “PIZZINO” NEL PIENO DELLA DISCUSSIONE SULLA LEGGE DI BILANCIO - PER L’ORGANIZZAZIONE, L'INTRODUZIONE DI QUOTA 100 È STATO FATTO UN PASSO INDIETRO RISPETTO ALLE PRECEDENTI RIFORME - L'ALTRA RICHIESTA RIGUARDA I LAVORATORI AUTONOMI, CHE ATTUALMENTE VERSANO CONTRIBUTI PARI A CIRCA IL 24 PER CENTO DEL REDDITO, CONTRO IL 33 DEI LAVORATORI DIPENDENTI…


     
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    L.Ci. per “il Messaggero”

     

    Con l'introduzione di Quota 100 l'Italia ha fatto marcia indietro rispetto alle precedenti riforme delle pensioni. L'avvertimento dell'Ocse arriva mentre il Parlamento discute una legge di Bilancio che salvo sorprese non dovrebbe contenere novità sulla nuova forma di prepensionamento voluta dal precedente governo e destinata a restare in vigore fino al 2021.

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    L'organizzazione parigina sostanzialmente chiede al nostro Paese di spostare verso l'alto l'età effettiva in cui si lascia il lavoro: se l'età della pensione della vecchiaia è fissata a 67 anni (ed è destinata a salire nei prossimi decenni fin oltre i 70) quella reale - per effetto delle altre possibilità di uscita - si aggira sui 62 anni ovvero 2 in meno di quella media dell'area Ocse.

     

    L'altra richiesta dell'Ocse riguarda i lavoratori autonomi, che attualmente versano contributi complessivi pari a circa il 24 per cento del reddito, contro il 33 dei lavoratori dipendenti. L'indicazione è allineare queste due aliquote, anche per garantire in futuro una pensione adeguata a questa categoria che comprende commercianti, artigiani, agricoltori e giovani con contratti di collaborazione.

     

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    Intanto prosegue l'esame della manovra sia alla Camera che al senato. A Montecitorio è in discussione il decreto fiscale: ieri sono stati presentati gli emendamenti dei relatori. Confermato l'ampliamento della platea dei contribuenti che potranno usare il modello 730 (oltre a lavoratori dipendenti e pensionati anche una quota di lavoratori autonomi) e lo spostamento al 30 settembre (dal 23 luglio) del termine per l'invio della dichiarazione.

     

    I rimborsi ai contribuenti da parte del sostituto d'imposta (datore di lavoro o ente pensionistico) non saranno più concentrati a ridosso della scadenza ma avverranno in un arco di tempo più lungo, in base all'effettivo invio della dichiarazione. Non è stato ancora formalizzato invece, ma c'è un accordo in maggioranza, l'emendamento che dovrebbe portare a 1.400 euro mensili il compenso mensili dei Comuni fino a 5 mila abitanti.

     

    I MINISTERI

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    Al Senato sono attesi gli emendamenti governativi, che contengono in realtà esigenze dei vari ministeri. Le proposte di modifica all'esame sono circa 200, ma dovrebbero ridursi a una sessantina. Tra le possibili novità c'è anche l'incremento delle borse di specializzazione in medicina, per affrontare la carenza dei medici: ne dovrebbero essere previste 900 in più già dal 2020. Il promesso ridimensionamento della tassa sulla plastica dovrebbe ridurre il gettito da poco più di un miliardo a circa 300 milioni.

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