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    "L’ODISSEA" CON MOANA POZZI, BERLUSCONI "GENIALE", PAOLO VILLAGGIO "CHE SE NE ANDAVA DAI LOCALI SENZA PAGARE" - GIGI SAMMARCHI, MEMBRO CON RONCATO DELLO STORICO DUO GIGI E ANDREA, SI RACCONTA: "CI HA SCOPERTO GUCCINI, POI LA SVOLTA GRAZIE A SANDRA MONDAINI. RAIMONDO VIANELLO CI PRENDEVA IN GIRO - 'L'ALLENATORE NEL PALLONE'? ANDREA NON VOLEVA PIÙ TORNARE A CASA. PER LUI BRASILE VOLEVA DIRE DONNE, CAPIRAI" – E POI MARA MAIONCHI (“IN “ACAPULCO” FACEVA LA CASSIERA IN UN CINEMA A LUCI ROSSE”), LE MARATONE. E SUI BAFFI… VIDEO


     
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    Estratto dell’articolo di Giacomo Galanti per repubblica.it

     

     

    andrea roncato gigi sammarchi andrea roncato gigi sammarchi

    Gigi Sammarchi, bolognese, classe 1949. Insieme ad Andrea Roncato ha formato una coppia comica tra le più celebri degli anni ‘80 e ‘90: Gigi e Andrea.

     

    Come ci si sente a essere associati per tutta la vita a un’altra persona?

    "Non mi è mai pesato. Anzi. Con Andrea viene prima l’amicizia del rapporto di lavoro. E ancora oggi, dopo tutto questo tempo, il nostro è un legame splendido".

    (…) Era la "bohéme confortevole giocata fra casa e osterie, quando a ogni bicchiere rimbalzano le filosofie” cantata da Francesco Guccini nel brano “Bologna”.

    "Esatto: era quella Bologna là, degli anni ‘70. Meravigliosa. E proprio Guccini ha avuto un ruolo importante nel lanciare me e Andrea".

     

    Racconti.

    gigi sammarchi andrea roncato gigi sammarchi andrea roncato

    "Guccini lo conoscevamo da tempo, ci aveva adocchiato in qualche esibizione per pochi intimi. Stava iniziando a comporre le sue prime canzoni ma non era ancora il famoso cantautore. Mi pare avesse pubblicato giusto un 33 giri. Quando a Bologna apre l’Osteria delle Dame che diventa subito di moda, Francesco si trasforma nel Cicerone del locale".

    (…)

    Quindi Guccini vi porta all’Osteria delle Dame.

    "Cantavamo delle canzoni dialettali. Alcune, come “La fiera di San Lazzaro” Francesco le ha poi inserite nel suo album “Opera buffa”. Facevamo quel genere là. Ci divertivamo tanto insieme, c’era un rapporto molto alla buona. “Proviamo questo pezzo” Com’è?” “Non è male, avanti un altro”.

     

    La svolta quando arriva?

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    "Verso la fine degli anni ‘70, Sandra Mondaini faceva degli spettacoli comici da sola, senza Raimondo Vianello. Erano sketch tutti da ridere, in cui lei provava vari travestimenti. Così un manager bolognese, che poi diventerà molto famoso e che adesso purtroppo non c’è più, Bibi Ballandi, le propone di allestire uno spettacolo più strutturato e venderlo in giro per l’Italia. Mondaini era interessata, ma c’era un problema. Un problema che per me e Andrea invece è stato l’inizio del successo".

    Ovvero?

    "Sandra dice a Ballandi che Raimondo non avrebbe mai partecipato e quindi aveva bisogno di un paio di personaggi che l’aiutassero a mettere su lo spettacolo. Così Bibi, che ci aveva notato, ci spiega che c’era questa occasione e invita Sandra all'Osteria delle Dame. Incredibile. Le siamo piaciuti e siamo partiti. Abbiamo lavorato per tre anni con lei ed è stata la prima a portarci in tv".

     

    gigi sammarchi andrea roncato lino banfi l'allenatore nel pallone gigi sammarchi andrea roncato lino banfi l'allenatore nel pallone

    Che rapporto c’era con Sandra e Raimondo?

    "Con Sandra un legame molto forte. A Milano lei e Raimondo ci hanno anche ospitati a casa loro. Vianello aveva sempre quel fare un po’ burbero, con l’humor inglese. Ci prendeva in giro, io e Andrea eravamo dei provinciali. Ci volevano bene".

    Così arrivano i primi show televisivi.

    "Sì, in Rai. Ma il successo vero comincia con Fininvest, l’attuale Mediaset".

    Ecco il successo e i soldi.

    "Un’occasione imperdibile. Eravamo a Milano e ci contatta un manager dicendo che un imprenditore vuole sfidare la Rai e creare dei nuovi programmi di intrattenimento. Non ci pensiamo due volte. L'imprenditore era Silvio Berlusconi".

    Come ricorda Berlusconi?

    "Nelle sue cose era geniale. Seguiva la tv in prima persona. Per qualsiasi problema diceva “Chiamatemi che ci penso io: se va bene a me va bene a tutti”. Ci siamo sempre trovati molto bene con il Cavaliere. Era uno che quando si metteva in testa di fare qualcosa non sbagliava. Nella tv, nello sport, nella politica".

    ANDREA RONCATO GIGI SAMMARCHI ANDREA RONCATO GIGI SAMMARCHI

     

    (…)

    Esplodono gli anni ‘80, in cui tutto sembra possibile. C’è la leggenda di una villa affittata a Riccione dove passare l’estate.

    "Non è una leggenda, è vero. Con Diego Abatantuono e i Gatti di Vicolo Miracoli abbiamo affittato per un po’ di estati questa villa. Facevamo le serate in Romagna e poi tornavamo tutti alla base. Che tempi".

     

    Dopo la tv arriva il cinema con alcuni cult, tra cui “Acapulco prima spiaggia…a sinistra” che compie 40 anni. Alcune scene sono ancora super citate nei social e su YouTube.

    "Dei film che abbiamo fatto, "Acapulco" è quello a cui sono più legato. Interpretiamo noi stessi, quelli che vedete nel film siamo io e Andrea al 100%".

     

    (…)

    C’è anche Mara Maionchi in un ruolo molto lontano dal giudice di X Factor.

    "Grande Mara. In “Acapulco” era la madre di Andrea che di lavoro faceva la cassiera in un cinema a luci rosse. Già allora era una tipa molto spiritosa e a noi servivano personaggi con l’accento bolognese e lei si prestò. Anche perché la parlata emiliana non è semplice da doppiare".

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    Perché?

    "Spingono tutti sulla “s”, troppo. E si capisce subito che è finto. Per fortuna che c’era Mara".

    L’anno dopo partecipate al mitico “L’allenatore nel pallone”.

    "Quanto ci siamo divertiti! E poi abbiamo avuto l’occasione di andare in Brasile per la prima volta".

     

    Proprio lei, nei panni dell’osservatore Giginho, convince Lino Banfi/Oronzo Canà a portare in Italia il calciatore carioca Aristoteles.

    "Con Banfi ogni giorno era una festa, ci faceva morire dal ridere. Sono stati giorni da favola. Però Andrea non voleva più tornare a casa".

    Perché?

    "Per lui Brasile voleva dire donne, capirai".

     

    In “Pompieri” e “Rimini Rimini” recitate al fianco del mostro sacro Paolo Villaggio

    "Paolo era l’incarnazione del detto “genio e sregolatezza”. Aveva una cultura sconfinata, ci potevi parlare di tutto per ore. Poi però faceva delle cose che ti lasciavano di sasso".

     

    Tipo?

    "Con Andrea eravamo a teatro a Venezia per uno spettacolo. Paolo vede il manifesto e decide di venirci a trovare. Nella pausa tra la prima e la seconda parte arriva dietro al sipario per salutarci. Poi scompare dietro le quinte. Quando torna gli chiedo cosa fosse andato a fare e risponde: “Mi scappava la pipì". Al ristorante poi si scatenava".

     

    ANDREA RONCATO GIGI SAMMARCHI ANDREA RONCATO GIGI SAMMARCHI

    Siamo tutt’orecchi.

    "Stavamo lavorando insieme al programma tv “Grand Hotel”. Era da giorni che Paolo insisteva per portarci a mangiare all’unico ristorante giapponese che c’era a Milano. Non era come oggi che trovi sushi ovunque, allora nessuno la conosceva. Alla fine cediamo. “Si mangia benissimo”, aveva assicurato. Al momento di ordinare ognuno prova a scegliere un po’ così, alla cieca. Quando arriva il turno di Paolo, ecco la follia: “Io sono a posto, so già cosa mangiare”.

     

    E tira fuori due panini alla mortadella dalla tasca. Per non parlare dei numeri che inventava per non pagare. Durante le riprese di “Pompieri”, un oste ci è venuto a cercare a Cinecittà perché Paolo non aveva saldato il conto, mentre a noi aveva assicurato che ci aveva pensato lui".

     

    Da Serena Grandi a Milly D’Abbraccio, nei vostri film c’erano sempre tante belle donne.

    "Abbiamo lavorato un po’ con tutte. Poi va be’, Andrea cercava sempre di conoscerle un po’ meglio".

    Il solito latin lover, addirittura è finito nella lista di Moana Pozzi pigliando un 7.

    ANDREA RONCATO GIGI SAMMARCHI ANDREA RONCATO GIGI SAMMARCHI

    "Come dimenticarlo. Con Moana Pozzi abbiamo lavorato più di una volta. Pensi che abbiamo fatto anche uno sceneggiato televisivo sull’Odissea in chiave comica. Moana era Penelope, Andrea Ulisse, Gerry Scotti Menelao. Io facevo Mercurio".

     

    Con la serie tv “Don Tonino” avete anticipato il successo di “Don Matteo”.

    "Allora ci piaceva molto variare, fare cose nuove. Non come oggi che fanno sempre le stesse cose. Quindi quando ci hanno proposto una serie su un prete investigatore ci siamo subito buttati. Non era un’idea nuova, c’era già stato Renato Rascel con “I racconti di Padre Brown”. Ma funzionava. E sì, abbiamo anticipato “Don Matteo” che è andato avanti per un sacco di stagioni".

     

    Alla fine degli anni ‘80 chiude con il cinema, mentre Gigi e Andrea in tv restano fino a metà degli anni ‘90. Poi poco e niente. Cosa è successo?

    ANDREA RONCATO GIGI SAMMARCHI ANDREA RONCATO GIGI SAMMARCHI

    "Molto semplice, è finita un’epoca. Nei programmi non c’era più spazio per la nostra comicità. Però dai, quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto".

    (...)

    Non le è mai pesato il ruolo di spalla?

    "No perché non mi sono mai sentito una spalla. So che è un modo di catalogare da sempre le coppie di comici. Ma con Andrea non abbiamo mai pensato di scambiarci i ruoli perché sono spontanei. A lui viene bene il tipo sornione un po’ cretino e a me l’intelligentone che urla addosso agli altri".

     

    L’attrice Gegia, con cui avete condiviso le scene, ha partecipato all’ultimo Grande Fratello Vip non senza polemiche. Ha seguito?

    "No, Gegia non la vedo da anni. Andrea mi ha detto che l’ha incontrata a Roma di recente. Ma non so nulla della storia del Grande Fratello".

     

    Le piacerebbe partecipare a un reality?

    "Ma per carità. Me l’hanno chiesto spesso ma ho sempre rifiutato. Anche perché di reale non hanno nulla".

     

    Vive ancora a Bologna?

    "No. A Bologna sono stato per tantissimo tempo. Anche negli anni d’oro non mi sono mai trasferito. Sono andato a vivere tardi a Milano perché ho sposato una milanese. Ma ora ci siamo trasferiti in Spagna".

    andrea roncato moana pozzi andrea roncato moana pozzi

    Ha abbandonato l’Italia?

    "Non ho più obblighi particolari: non ho mai avuto figli e i miei genitori non ci sono più. Ora vivo con mia moglie in Andalusia, precisamente a Marbella sulla Costa del Sol. C’è un clima stupendo e si sta bene. Poi la Spagna mi è sempre piaciuta molto".

     

    Nel suo status di WhatsApp c’è scritto “sto correndo”. Che fa, non si gode il meritato riposo?

    "Macché. È da un pezzo che mi alleno tutti i santi giorni per correre almeno due o tre maratone all’anno. Il Covid mi aveva un po’ fermato, ma ora sono ripartito".

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    Insomma, da comico si è trasformato in maratoneta?

    "Mi piace molto correre. Ora mi sto preparando per la maratona di Ibiza".

    Non ha profili sui social network e nella foto di WhatsaApp c’è quella del suo cane. Ci tolga una curiosità, porta ancora i baffi?

    "Ce li ho, ce li ho (ride).  Anzi, non me li sono mai tolti. Eccetto una volta, ma lo sanno solo mia moglie e Andrea. Eravamo in scena a teatro e interpretavamo una coppia gay. Io ero travestito da donna e quindi mi sono fatto tagliare i baffi. Ma nel frattempo mi sono fatto preparare da un parrucchiere dei baffi posticci da mettere quando uscivo dal camerino. Me li ha fatti talmente bene che non se ne è accorto nessuno".

    (…)

     

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