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    L'OLANDA NON È DESOLATA PER MEDIASET - IL GRUPPO VINCE IN TRIBUNALE CONTRO VIVENDI: RIGETTATA LA RICHIESTA DI SOSPENDERE L'OPERAZIONE CHE PORTA ALLA NASCITA DI MEDIA FOR EUROPE, IL NUOVO GRUPPO GUIDATO DAL BISCIONE CHE CONSOLIDERÀ TUTTE LE ATTIVITÀ NEL CONTINENTE GRAZIE ALLA LEGGE SOCIETARIA OLANDESE - I FRANCESI FARANNO APPELLO, MA SI ASPETTA SEMPRE IL VERDETTO DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA


     
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    Andrea Biondi per www.ilsole24ore.com

     

    Mediaset la spunta in Olanda. Il tribunale di Amsterdam ha rigettato le richieste di Vivendi di sospensiva dell’operazione che porta alla holding di Mfe. Dal canto suo il socio francese ha già annunciato che farà appello contro la decisione.

     

    Il giudice, a quanto risulta, ha dunque deciso che il sistema a voto speciale non è in violazione della legge olandese; che l’esito del caso della Corte di Giustizia dell'Unione Europea – che dovrà esprimersi sul ricorso dei francesi contro la norma che ne ha imposto il congelamento di quote all’interno del trust Simon Fiduciaria – è troppo incerto in questo momento; che Mfe non ha violato le norme olandesi sulla fusione.

     

    Ultimo ma non ultimo il Tribunale olandese avrebbe deciso sulla falsariga di quanto messo nero su bianco anche dal giudice italiano: vale a dire che nel bilanciamento degli interessi il portato dello stop sarebbe ben peggiore delle conseguenze di un via libera.

    CONFALONIERI PIERSILVIO BERLUSCONI CONFALONIERI PIERSILVIO BERLUSCONI

     

    In via principale Vivendi aveva chiesto al tribunale olandese di giudicare l’eventuale violazione della legge olandese in materia di fusioni e acquisizioni delle delibere assunte e le modalità con cui sono state approvate. Vivendi aveva ritenuto insufficienti le modifiche introdotte allo statuto di MediaforEurope (Mfe) da parte di Mediaset il 10 gennaio (in Italia) e il 5 febbraio (in Spagna), con la cancellazione di alcuni punti considerati “anti-Vivendi”. In via subordinata Vivendi aveva chiesto alla Corte di Amsterdam di attendere la pronuncia della Corte di Giustizia Europea a cui il gruppo francese si è rivolto impugnando la delibera Agcom dell’aprile 2017 che, come detto, ha portato a congelare le quote sopra il 9,9% detenute da Vivendi nel capitale del gruppo di Cologno.

     

    Il giudizio è comunque appellabile e Vivendi, come detto, ha già annunciato appello.

     

     

    Arriva però nel frattempo a definizione il terzo step di una infinita battaglia giudiziaria che vede contrapposti da una parte Mediaset intenzionata a portare avanti il suo progetto internazionale e dall’altra il socio “scomodo” Vivendi, titolare di un 28,8% di azioni ma solo per il 9,9% con diritto di voto, dopo la decisione presa da Agcom in base ai dettami del Tusmar e della Legge Gasparri e del divieto di contemporanea presenza rilevante in Telecom e Mediaset.

    bollore de puyfontaine bollore de puyfontaine

     

    Adesso, per chiudere il cerchio e portare a termine il progetto Mfe (da chiudere entro agosto), a Mediaset manca solo il giudizio di merito spagnolo, dopo che il Tribunale di Madrid ha deciso lo stop alla fusione fra Mediaset e la controllata spagnola Mediaset Espana alla base del progetto Mfe. Quello stop però non ha tenuto conto delle modifiche allo statuto di Mfe nel frattempo apportate in Italia e in Spagna.

     

    «Il Tribunale di Amsterdam - commenta Mediaset in una nota – ha rigettato oggi le istanze cautelari presentate da Vivendi con le quali si chiedeva di bloccare la fusione transfrontaliera tra Mediaset e Mediaset España. La corte olandese ha respinto tutte le richieste di Vivendi, ritenendo il sistema di voto maggiorato SVS conforme alla legge olandese, così come l'intero piano di fusione. Il progetto “MFE-MEDIAFOREUROPE” è pertanto confermato e procede».

     

    Quanto a Vivendi, il commento è affidato a un portavoce: «Vivendi ha preso atto della decisione odierna della corte di Amsterdam nel procedimento cautelare. Vivendi presenterà un appello contro questa decisone dal momento che se il piano di fusione di Mediaset andasse avanti, porterà ad un danno sproporzionato per tutti gli azionisti di minoranza.

     

    La Corte ha deciso che non è stato possibile condurre una discussione completa poiché Mediaset ha presentato una nuova proposta di fusione pochi giorni fa. La nuova proposta deve prima essere esaminata da un notaio. Se il notaio dovesse decidere che la fusione può andare avanti, la Corte ha stabilito che Vivendi può presentare una nuova richiesta di provvedimenti provvisori. Nel frattempo, la decisione della Corte d'Appello spagnola del 17 febbraio implica che la fusione rimane sospesa fino a quando non verrà presa una decisione nel merito in Estate»

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