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    ''L'OMS HA DATO LINEE GUIDA IRRESPONSABILI, LE MASCHERINE SONO FONDAMENTALI'' - A DAGOSPIA L'ONCOLOGO GARBAGNATI RIBADISCE L'APPELLO GIÀ FATTO L'8 MARZO (VIDEO): ''ALTRO CHE UN METRO DI DISTANZA. CHIUNQUE ESCA DI CASA DEVE COPRIRE NASO, BOCCA E OCCHI. SE LE MASCHERINE NON CI SONO, CE LE POSSIAMO FARE DA SOLI. E I SUPERMERCATI DOVREBBERO FORNIRLE A CHIUNQUE ENTRI, O VIETARE L'INGRESSO''


     
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    VIDEO: IL DOTTOR GARBAGNATI L'8 MARZO AL TG4 AVVERTIVA: ''MASCHERINE PER TUTTI, SUBITO''

     

     

     

    VIDEO: A STASERA ITALIA IL DOTTOR GARBAGNATI INSEGNA COME FARE UNA MASCHERINA IN CASA

     

     

     

    DAGO-INTERVISTA

     

    Abbiamo fatto qualche domanda al dottor Francesco Garbagnati dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, che già lo scorso 8 marzo al Tg4 (e poi a ''Stasera Italia'') lanciava un messaggio semplice ma che molti hanno ignorato: mascherine per tutti, subito. Se nelle farmacie non ci sono, se lo Stato non le fornisce, meglio farsele da soli in casa piuttosto che uscire senza protezioni.

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    Come mai aveva fatto quell'appello?

    Faccio il medico da molti anni, si tratta di nozioni che tutti i miei colleghi conoscono: i virus come il Covid-19 si diffondono attraverso le droplet, le goccioline più grandi che si emettono durante starnuti e colpi di tosse e che viaggiano anche per molti metri. Ma in percentuale minore i virus viaggiano anche nelle goccioline più piccole, l'aerosol. Per cui la prima misura da adottare è rallentare la diffusione indossando tutti le mascherine.

     

    Questo però non è quello che dice l'OMS, che solo oggi sembra orientata a cambiare le sue linee guida. Secondo l'agenzia delle Nazioni Unite, solo medici e personale sanitario in contatto con malati conclamati devono indossare le protezioni. Per tutti gli altri, basta stare a un metro.

    TEDROS ADHANOM GHEBREYESUS TEDROS ADHANOM GHEBREYESUS

    Questo è stato un errore gravissimo che ha causato ancora più contagi e morti, anche tra i medici, di cui qualcuno dovrà rispondere, sul piano politico e legale. L'OMS deve fare marcia indietro il prima possibile ed evitare altri danni. Già dai primissimi studi cinesi si capiva che questo virus aveva la capacità di sopravvivere molte ore fuori dal corpo umano, e di viaggiare per via aerea ben oltre il metro.

     

    C'è poi il problema del periodo di contagio

    Esatto. Alcuni studi dimostrano che si è contagiosi per due giorni prima di mostrare sintomi e fino a 39 giorni dopo. Altro che i 14 giorni consigliati dall'OMS. Per questo le mascherine sono fondamentali. Molti malati non sanno di esserlo e contribuiscono a diffondere il virus. Oppure sanno di esserlo ma non gli fanno nessun tampone né ricevono cure ospedaliere, escono di casa dopo due settimane e continuano a infettare gli altri.

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    Il problema è che le mascherine, a un mese dal suo appello, ancora non si trovano

    Quando dovremo usarle tutti, oltre ovviamente al personale sanitario, ne serviranno decine di milioni ogni mese. Al momento però esce di casa – e speriamo non tutti i giorni – una sola persona a famiglia, per fare la spesa.

     

    Quella persona deve avere la mascherina, anche fatta in casa con carta forno o con un foulard coperto dalla comune pellicola da cucina che lo renda idrorepellente o, ancora meglio, cucendo una tasca di stoffa che si può bollire dopo ogni utilizzo, da riempire con un quadratino di plastica usa e getta. E i supermercati dovrebbero imporre l'obbligo di indossarle a tutti, anche distribuendole all'ingresso insieme al gel disinfettante.

    BARBARA PALOMBELLI MASCHERINA BARBARA PALOMBELLI MASCHERINA

     

    Ora anche negli Stati Uniti consigliano di uscire di casa coprendosi naso e bocca, anche con mezzi non ''ortodossi''

    Non dimentichiamo gli occhiali: come negli ospedali indossano visori speciali per proteggere gli occhi, anche i cittadini dovrebbero sempre indossare gli occhiali (da sole o da vista) per ridurre la possibilità di contagio. Il virus passa anche dal condotto lacrimale.

     

    La mascherina è una panacea?

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    Certo che no, ma è una questione di attenzione, scrupolo ed educazione verso il prossimo. Non azzera la propagazione del virus, ma la riduce del 70-80%. Perché anche la carica virale è molto importante: più si attenua, più è possibile che chi ci sta vicino prenda il virus in forma più lieve, perché il sistema immunitario riesce a combattere in modo più efficace una ''quantità'' minore di agente patogeno.

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