licia ronzulli silvio berlusconi
1 - LA FRENATA SUL COVID SPACCA LA MAGGIORANZA FORZA ITALIA ALL'ATTACCO "I VACCINI SERVONO"
Estratto da “la Repubblica”
Una partenza con il piede piantato sull'acceleratore, che spacca subito la maggioranza. E una parola, "discontinuità", che accende gli animi. È bastato il semplice annuncio dei primi atti del nuovo governo per aprire una crepa nel centrodestra, per rialimentare le tensioni che hanno caratterizzato la fase di costruzione dell'esecutivo.
matteo salvini con la mascherine pannolino
Nel mirino soprattutto i provvedimenti che riguardano il Covid. Dentro Forza Italia, partito che ha sempre difeso i vaccini, i timori si sono trasformati in certezze: in mattinata la nota del ministero dell'Economia, retto da Giancarlo Giorgetti, con cui si comunica il congelamento delle multe ai no vax.
[…] Licia Ronzulli, capogruppo al Senato di FI, non cela il suo pensiero: «Io non credo che questo governo debba caratterizzarsi rispetto al precedente per la discontinuità su un tema come quello dei vaccini, che riguarda la salute pubblica».
Ronzulli invita i ministri di FI, che rappresentano l'ala "tajaniana" del partito, a prendere le distanze e va oltre: «Credo anche che la nostra delegazione al governo avrebbe da dire a riguardo.
GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI NEL 2015 - MANIFESTAZIONE CONTRO RENZI
Però, ovviamente, spetta alla presidenza del consiglio individuare le priorità. Da capogruppo di Forza Italia, mi batterò, in Parlamento e non solo, perché non si abbassi la guardia, nella direzione che ha indicato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella».
E la figura del Capo dello Stato, in queste ore, viene vista in modo diverso nella maggioranza. Forza Italia fa leva sulle parole del Presidente della Repubblica per indicare la rotta agli alleati. In altri ambienti della coalizione, soprattutto nella Lega, circola il sospetto - se non il timore - che la navigazione del primo governo a guida destrorsa possa essere segnata dagli interventi "correttivi" di Mattarella.
licia ronzulli
La preoccupazione è che i richiami del Colle, dal Covid, possano allargarsi ad altre materie. Nel Carroccio, d'altronde, sono ancora vivi i ricordi degli alt intimati dal Quirinale durante l'esperienza gialloverde: dal no alla nomina dell'economista Paolo Savona alle modifiche chieste ai decreti sicurezza di Salvini. E poi quella voce insistente nell'intera estate scorsa, mai confermata dal Colle: il veto sul ritorno al Viminale del leader del Carroccio, perché imputato per sequestro di persona nel processo Open Arms. Adesso, in ambienti parlamentari della Lega, si scommette su una difficile gimcana fra le indicazioni del Capo dello Stato. […]
walter ricciardi
2 - WALTER RICCIARDI "UN COLPO DI SPUGNA INACCETTABILE”
Francesca Del Vecchio per “La Stampa”
«Non voglio entrare in polemiche politiche, le mie sono opinioni da uomo di scienza»: Walter Ricciardi, docente di Igiene all'Università Cattolica di Roma e già consigliere dell'ex ministro della Salute Roberto Speranza, mette subito le cose in chiaro prima di dire la sua sulla nuova periodicità del bollettino Covid.
MANIFESTANTI NO VAX
La comunicazione dei dati, che prima era giornaliera, diventerà settimanale come da indicazioni del nuovo ministro Orazio Schillaci. «Non è importante la frequenza con cui verranno comunicati i dati - aggiunge Ricciardi - quanto la trasparenza e l'accessibilità».
Professore, perché lo ritiene importante?
«Perché il monitoraggio dei dati da parte degli addetti ai lavori rende possibile fare delle previsioni, e di conseguenza essere preparati e prevenire le ondate pandemiche. È fondamentale che epidemiologi, medici e ricercatori possano accedere ai dati in qualunque momento e che il sistema di sorveglianza lo garantisca. Il modo e la frequenza con cui verrà comunicato ai cittadini è giustamente nella discrezione del governo ma la cosa fondamentale è la trasparenza».
meme su salvini e i no vax
Cosa pensa del reintegro dei sanitari No Vax?
«Il ruolo del medico e dell'operatore socio-sanitario è incompatibile con lo stato di No Vax. Queste persone devono vaccinarsi perché la loro mancata vaccinazione mette a rischio i malati che loro stessi assistono. Ospedali e Rsa potrebbero trasformarsi da luoghi di cura in luoghi di rischio. Lo trovo francamente inaccettabile».
Vaccinarsi non dovrebbe essere una libera scelta?
«Sì, ma le conseguenze di quella scelta non possono pagarle pazienti e persone fragili: un malato che va in ospedale si troverebbe a contatto con persone che invece di tutelare la salute la mettono a rischio. Non è giustificabile e il pericolo è molto elevato perché il Covid è il virus più contagioso che abbiamo avuto nella storia dell'umanità.
Quindi, la trasmissione della malattia non è un'ipotesi probabile ma certa. Poi, dirò di più, è una forma di tutela anche nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari».
E per gli altri ambiti lavorativi, per esempio le scuole, dove sono stati reintegrati i professori No Vax già dal 1° settembre?
manifestazioni no vax 3
«A mio modo di vedere, è un errore non rendere obbligatorio il vaccino per i docenti. Ma questa è una scelta politica. Quello cui invece non possiamo derogare è il vaccino per il personale medico sanitario. È una scelta scientifica».
Il governo sta pensando anche di abolire l'obbligo di mascherina in ospedali e Rsa. Cosa ne pensa?
«Credo che la permanenza dell'obbligo di indossarla in questi luoghi debba essere tassativa: in questa fase, le mascherine sono un presidio indispensabile nei luoghi chiusi e affollati per prevenire la pandemia.
licia ronzulli ignazio la russa
Il Giappone, che le ha mantenute in tutti i luoghi pubblici, ospedali compresi, ne dimostra l'efficacia registrando un'incidenza e un numero di morti bassissimi, pur avendo una popolazione media più anziana della nostra.
C'è da aggiungere che il successo giapponese è merito anche della campagna vaccinale andata benissimo. Per cui, non possiamo permettere che medici, infermieri e operatori assistenziali stiano a contatto con i pazienti senza mascherina. Si metterebbe a rischio la vita di migliaia di fragili, per non parlare degli stessi operatori.
manifestazioni no vax 12
Il rischio è andare incontro a problemi di salute molto seri, a partire dal Long Covid. Il Regno Unito, infatti, ha registrato ben 200 mila tra medici e sanitari affetti da Long Covid. Quanto agli altri luoghi della vita pubblica, credo che i modelli giapponese e tedesco, che hanno mantenuto le mascherine anche sui mezzi pubblici, siano efficaci».
A proposito di campagna vaccinale, com' è la situazione in Italia?
«Quest' anno non è andata bene. L'obiettivo era quello della quarta dose ma è fallito: solo il 30% degli over 80 l'ha fatta. Questo è dovuto a un deficit di comunicazione. Il Giappone, che ha fatto una comunicazione martellante relativa alla campagna vaccinale, ha dei risultati in termini di contagio e numero di morti giornalieri migliori dei nostri.
manifestazioni no vax 13
E noi stiamo pagando questo deficit con 100 morti circa al giorno in un momento non particolarmente sfavorevole. Per questo dobbiamo vaccinare ancora le persone fragili. Quanto alle altre fasce d'età, io sono per una campagna vaccinale diffusa».
Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro?
«Purtroppo siamo alla vigilia di una risalita importante dei casi, come si è già verificato in Francia, per esempio, con varianti ancora più contagiose di Omicron 5. I 30 mila casi notificati ogni giorno in Italia sono sottostimati: il sistema di tracciamento è saltato. E ci sono migliaia di contagi auto-diagnosticati e non segnalati.
Dunque, è solo la punta dell'iceberg. Nei Paesi in cui il tracciamento è ancora attivo al 100%, siamo oltre le centinaia di migliaia di casi al giorno. Probabilmente, vedremo un aumento nelle ospedalizzazioni e nel numero dei morti».
WALTER RICCIARDI
Insomma, ha ragione il Presidente della Repubblica a dire che «non possiamo ancora dichiarare vittoria»?
«Il Presidente della Repubblica non solo ha ragione adesso ma ha sempre avuto ragione nel sottolineare che la scienza debba guidare le decisioni. Il paragone fatto da Giorgio Parisi, "la politica si muove al buio, la scienza deve offrire la luce", è calzante. E Mattarella ha incarnato questo principio fin dall'inizio e più che mai lo sta facendo adesso».