1 - L'INCHIESTA SU VALTERINO DA NAPOLI AL CENTROAMERICA
Francesca Biagiotti e Antonio Massari per "il Fatto Quotidiano"
Il Caso Lavitola sta scuotendo la politica panamense: le indagini della procura di Napoli, che indaga il faccendiere italiano per corruzione internazionale, rischiano di ripercuotersi anche sul governo di Ricardo Martinelli. L'ultima traccia investigativa - oltre la commessa milionaria con Finmeccanica - riguarda un appalto per le carceri mobili mai realizzato ma menzionato nel memorandum d'Intesa firmato dal governo italiano e panamense.
I pm Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli la scorsa settimana hanno disposto la perquisizione di due inviati del quotidiano La Prensa che stavano per intervistare Mauro Velocci, l'imprenditore che avrebbe dovuto costruire le carceri modulari a Panama, interrogato più volte in questi giorni. Di Velocci ci ha parlato anche la leader dell'opposizione a Panama, Balbina Herrera, che in una trasmissione televisiva ha denunciato la relazione tra Lavitola e Martinelli.
La Herrera ha mostrato in diretta molti documenti che testimonierebbero la vicinanza tra Lavitola e Martinelli: "Lavitola ci fu presentato come un rappresentate del governo italiano", dice Herrera al Fatto Quotidiano. "Ma quando qualcuno chiama il presidente di uno Stato estero ‘capo, fratello', e gli scrive ‘ti voglio bene, abbi fiducia in me', come nelle email che ho mostrato, non è un rappresentante di governo: è qualcosa di più. Ha superato ogni confine istituzionale".
La Herrera dice di essere disponibile a fornire i suoi documenti alla procura italiana: "Velocci mi diede le carte per un programma televisivo, mi raccontò anche della questione delle carceri, e ora mi sento in pericolo per la denuncia che ho fatto in tv. Panama però ha bisogno che si chiarisca tutto. Vogliamo sapere perché abbiamo pagato così tanto, perché ci dissero che dovevamo dare 90 milioni di euro per i radar, perché le opere civili doveva farle la Selex e soprattutto: come sono stati usati i nostri soldi pubblici".
La richiesta di Panama al governo italiano per chiedere trasparenza sul contratto Finmeccanica, ha avuto come risposta: non si può, si tratta di un contratto privato di Finmeccanica.
Valter Lavitola2 - "UNA FREGATURA PER PANAMA I RADAR DI FINMECCANICA" - IL VICEPRESIDENTE DELLO STATO DEL CANALE: "NON SERVIVANO"
Francesca Biagiotti e Antonio Massari per "il Fatto Quotidiano"
Era in tutte le foto. Accanto a Martinelli e Lavitola c'era sempre la sua faccia sorridente. Eppure oggi per il vicepresidente, ex ministro degli esteri panamense, Juan Carlos Varela le cose devono essere cambiate. Quando Finmeccanica chiuse l'accordo con Panama per la commessa di radar, elicotteri e cartografia - grazie all'intermediazione di Valter Lavitola - Varela era alleato del presidente Ricardo Martinelli. Era presente alla firma del memorandum d'intesa tra Italia e Panama.
Ora Varela - che ha mantenuto la carica di vice presidente della Repubblica - è passato all'opposizione e critica duramente sia il contratto chiuso con il colosso dell'industria italiana, sia il ruolo di Lavitola, che pure ha incontrato in più di un'occasione. Segno che il caso Lavitola, a Panama, sta diventando sempre più ingombrante: nel decreto di perquisizione a due inviati panamensi del quotidiano La Prensa - disposta a Roma, pochi giorni fa, dai pm napoletani Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli - si parla espressamente di corruzione internazionale a carico di funzionari pubblici panamensi da identificare.
Vice presidente Varela, Panama aveva realmente bisogno di una commessa per radar, cartografia ed elicotteri?
Avevamo bisogno soltanto di elicotteri. Sulla sicurezza del nostro mare avevamo già abbastanza informazioni dalla base di Key West in Florida che controlla, per il narcotraffico, anche l'area navale di Panama. Io non ho firmato il contratto, lo firmarono i ministri e il presidente Martinelli.
Perché è stata scelta proprio Finmeccanica per queste opere pubbliche?
Per le relazioni tra Martinelli e Berlusconi. Quando Berlusconi venne a Panama per il memorandum sulla sicurezza, Lavitola spinse molto per questo progetto e il governo accettò quella proposta. Comunque non mi risulta che furono valutate altre offerte.
Come mai non furono valutate altre offerte, altre società?
L'Italia aveva un interesse particolare e il presidente Martinelli ha sempre detto di essere a favore. Nonostante io avessi detto a Lavitola che era molto difficile che Panama chiudesse un affidamento diretto, senza gara, per un importo così elevato, lui mi rispose che se avessi insistito su questa posizione sarebbe stata a rischio l'immagine del presidente e che era fiducioso che avrebbe chiuso il contratto.
Come mai era così sicuro?
Mi disse che anche se non era obbligatorio fare il contratto con Finmeccanica dopo il memorandum, lui avrebbe spinto per questo, forte anche della sua relazione diretta con Martinelli.
Le risulta che Lavitola a Panama si sia attivato anche per altre commesse?
So che voleva vendere alcuni aerei, per una cifra di svariati milioni di dollari, ma non so di quale società.
A quale titolo parlava, Lavitola, con voi rappresentanti del governo panamense?
Lavitola era il legame tra Berlusconi e Martinelli. Alla fine del 2010, quando il vostro ministro Giulio Tremonti non intendeva avallare il trattato di doppia imposizione fiscale tra Panama e Italia (di cui Il Fatto Quotidiano ha già dato conto ndr), Lavitola difese la posizione di Martinelli e disse che il trattato sarebbe andato in porto (in realtà il trattato è rimasto fermo in un cassetto del ministero degli Esteri, ndr).
Nella visita di Martinelli in Italia, nel 2009, il suo primo viaggio ufficiale, Lavitola era con Berlusconi e in quell'occasione si conobbero. Quando poi ci furono dei problemi con Enel, Lavitola si presentò come un emissario del Governo Berlusconi, e questo fu primo incontro ufficiale di Lavitola a Panama.
MARTINELLI LAVITOLA BERLUSCONI VARELAChe problemi aveva Enel a Panama?
Il governo panamense aveva deciso di far pagare l'uso dell'acqua alle centrali idroelettriche, che ha anche l'Enel. E in quell'occasione alcune imprese italiane, tra cui Enel, manifestarono il loro risentimento per quella decisione. Alla fine il governo panamense desistè anche per l'intervento delle società statunitensi.
Perché fa riferimento proprio a Enel?
Perché di Enel si parlò in quella riunione con Lavitola.
Vicepresidente, pensa che Lavitola ormai sia diventato un personaggio scomodo per Panama?
Credo che anche il governo stia cercando ormai di prendere le distanze da lui.
E pensa che si trovi ancora a panama?
Questa settimana per la prima volta il direttore del Sistema nazionale per l'immigrazione ha detto che Lavitola non può più entrare a Panama.
E se fosse ancora lì?
Non so dirlo. Ci sono state mille versioni diverse la parte del governo panamense sul tema Lavitola e Finmeccanica. Quello che posso dire è che sta aumentando la pressione della società civile e della pubblica opinione affinché la giustizia italiana faccia il suo corso.
È preoccupato che la giustizia italiana stia investigando anche su funzionari del governo panamense?
Voglio solo che il contratto con Finmeccanica venga sospeso e che si difenda l'interesse del mio paese. Quello che è successo non è giusto per Panama.
Lavitola l'ha conosciuto personalmente: cosa pensa di lui?
Penso che gli sia partita la mano... insomma che Lavitola abbia abusato dell'amicizia con il presidente Martinelli...
Pensa che anche Martinelli abbia abusato dell'amicizia con Lavitola?
(Ride). Beh, quello che è successo è che Martinelli ha molto spinto l'accordo sulla sicurezza, e poi il contratto con Finmeccanica è stato chiuso... il resto è storia.