PARLAMENTO EUROPEO 1
DAGONEWS
L’amministratore delegato di Apple, Tim Cook, suggerisce al mondo di votare con una app del telefonino. Quello che non si ricorda è che l’azienda che guida sta già “prestando” questa funzione al Parlamento europeo, con buona pace della protezione dei dati, dei GDPR e di tutte le menate sulla privacy del legislatore europeo.
TIM COOK APPLE
L’Eurocamera ha infatti dovuto velocemente trovare alternative al voto in aula a causa della pandemia. Per questo, sono stati messi a punto due diversi sistemi, uno per l'assemblea plenaria e un altro per il voto all'interno delle Commissioni parlamentari.
Per il voto in Plenaria, il Parlamento EU si è dotato di un sistema interno, che permette ai deputati di accedere da remoto e votare. Per i voti nelle commissioni parlamentari invece si ricorre ad un'applicazione di Apple, con buona pace della sovranità del Parlamento e della tutela dei dati e dei voti dei deputati.
TIM COOK
La app si chiama I-Vote e può essere scaricata su qualunque dispositivo Apple, iPhone o iPad. Una volta aperta, c'è la possibilità di scegliere il nome del deputato che sta votando, poi si procede. I voti vengono cosi registrati in modo automatico nel sistema e non c'è nessun controllo sull'effettiva identità del votante, che avviene soltanto ex post, quando gli europarlamentari devono stampare la scheda di voto, firmarla, ed inviarla dal proprio indirizzo email del Parlamento.
parlamento europeo
Il sistema è molto pratico, automatico ed efficace. Ma, di fatto, da mesi i voti nelle commissioni parlamentari sono affidati ad una multinazionale americana. Possibile che il Parlamento Europeo, unica istituzione democraticamente eletta da tutti i cittadini dell'Unione, non abbia altri strumenti?
parlamento europeo strasburgo PARLAMENTO EUROPEO