Filippo Maria Ricci per gazzetta.it
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Tutto chiuso. Tutto aperto. A distanza di pochi chilometri e di poche ore. La disparità delle misure di sicurezza legate alle partite europee che coinvolgono squadre italiane e spagnole salta all’occhio.
Domani è prevista Valencia-Atalanta. La squadra di Bergamo sta volando a Valencia ma oggi non ci saranno allenamenti aperti né conferenze stampa, e domani la gara sarà chiusa al pubblico e alla stampa: dentro solo le tv che detengono i diritti della competizione.
Però ieri a Valencia c’è stata una grande manifestazione per l’8 marzo ed è stato dato il via alle popolarissime e frequentatissime feste di Fallas, cosa che ha portato in strada altre migliaia di persone, e la scena si ripeterà in questi giorni. Per questo il capitano del Valencia, Dani Parejo, ieri ha postato su Instagram un lungo comunicato nel quale si è lamentato a gran voce per l’incongruenza della situazione: calcio chiuso-il resto aperto.
TUTTO APERTO, PER ORA
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Giovedì, solo 48 ore dopo Valencia-Atalanta, è in programma Siviglia-Roma, partita completamente aperta, alla stampa e al pubblico. Perché il Ministro della Sanità spagnola dice che Roma non è nella zona rossa e quindi non ci sono problemi. Il Siviglia ci ha appena confermato che non ci sono novità, che tutto segue un corso di normalità. La cosa però potrebbe cambiare, perché a Siviglia tra le autorità c’è chi ha notato l’anomalia, anche se al momento dal club nessuno è stato informato di eventuali restrizioni.
LA DEROGA AL GETAFE
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E poi c’è il caso del Getafe. Che giovedì è atteso a Milano per giocare contro l’Inter. La Uefa impone a tutte le squadre di viaggiare un giorno prima della data della partita, però al Getafe ha già concesso una deroga: la squadra di Bordalas starà a Milano 12 ore: arriverà giovedì mattina e ripartirà subito dopo la gara con i nerazzurri. L’attività stampa di vigilia sarà svolta in casa, al Coliseum Alfonso Perez, con le conferenze di Jose Bordalas e Damian Suarez. Altra cosa che la Uefa non concede mai. Il ritorno, Getafe-Inter del 19 marzo, è già stato indicato dal Ministro della Sanità come partita a porte chiuse. Vedremo se con o senza stampa.
CAMP NOU CHIUSO?
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E da ultimo resta il Barça-Napoli dal 18 marzo che lo stesso ministro Salvador Illa la scorsa settimana in tre occasioni ha dichiarato a porte aperte. Questa mattina però l’Esportiu, quotidiano sportivo catalano, ha aperto con una prima eloquente: titolo “A porte chiuse” su una grande foto del Camp Nou. Sostengono che la Generalitat, il governo della città, chiederà la chiusura dello stadio anche se il ministro ha detto che Napoli non è zona ad alto rischio. Barcellona ha già rinviato la maratona prevista per il weekend: dovevano partecipare 17.000 persone tra le quali un buon numero di italiani. E all’amministrazione cittadina non sembra opportuno permettere lo sbarco di qualche migliaio di tifosi azzurri in arrivo da Napoli e da altre zone del nostro Paese. Vedremo come andrà a finire.
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