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CARLO BERTAGNIN BENETTON - ALESSANDRO BENETTON - ERMANNO BOFFA CHRISTIAN BENETTON
DAGONOTA
Con il romanocentrico Enrico Laghi come amministratore di Edizione Spa non poteva non finire così, con i Benetton guidati dal vispo presidente Alessandro schierati a favore della lista di Caltariccone. Cosa annunciata (bastava vedere sulle pagine del “Messaggero” dei giorni scorsi come venivano coccolati gli eredi di Ponzano Veneto) ma nondimeno a Piazzetta Cuccia si sono incazzati.
Infatti, l'aitante Alessandro ha ''dimenticato'' che tra gli advisor dell’Opa su Atlantia hanno proprio la Mediobanca di Nagel, e il duo Del Vecchio-Milleri (quest’ultimo conta ormai moltissimo) hanno solo un sogno: scalare Mediobanca e buttare Nagel su una panchina di Piazzetta Cuccia.
francesco gaetano caltagirone philippe donnet
Ma, al momento, il 3,97% dei Benetton non basterà ai due arzilli vecchietti per vincere la sfida: l’annunciata massiccia partecipazione degli azionisti all’assemblea (70%) favorisce Donnet-Nagel.
Ma chi rischia di perdere la faccia è solo Caltariccone che si è intestato la lista anti Donnet. Certo, se lo sfidante Luciano Cirinà, candidato dalla lista di Calta dovesse perdere con un margine inferiore ai voti che Mediobanca ha preso a prestito (4,4%) e De Agostini ha venduto a termine (1,4%), la battaglia si ripeterà in tribunale.
CLAUDIO COSTAMAGNA FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE LUCIANO CIRINA
E’ altrettanto certo che una compagnia di livello internazionale come Generali non potrà sopravvivere con gli azionisti che si fanno la guerra ogni santo giorno. Il possibile scenario è una mediazione sulla governance.
Il patron di Luxottica, invece, è rimasto alla finestrra, non è entrato nella lista anti-Donnet (Milleri poi non ha mai amato il caratterino di Calta) perché punta alla conquista di Mediobanca, dove è arrivato al 20%.
Ma un take-over sull’istituto guidato da Nagel non è mica semplice come fare un paio di occhiali: deve ottenere il via libera dalla Bce, e qui i miliardi non servono a niente: l'86ienne sarà quindi costretto ad allearsi con una grande banca italiana (Intesa?) alla quale la Banca Centrale Europea non può dire di no.
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