Guido Santevecchi per corriere.it
ciccio kim
«Oggetti alieni» (vale a dire venuti dall’esterno) hanno portato in Nord Corea la pandemia. È la nuova versione del regime, che a maggio ha dovuto ammettere la diffusione del Covid-19, con numeri terribili sul fronte dei contagi (oltre 4 milioni) e incredibilmente bassi per mortalità: solo 71 decessi. Kim Jong-un se l’è presa con l’incapacità dei gerarchi della sanità e della sicurezza. Ora la nuova versione: il Covid-19 è arrivato con oggetti spediti dalla Sud Corea, scavalcando il 38esimo Parallelo.
Scrive il Rodong Sinmun, quotidiano del regime nordista, che l’inchiesta ha determinato come il contagio a Pyongyang sia stato portato da alcuni abitanti di Ipho-ri, località sul confine tra le due Coree. Questa gente avrebbe prima toccato o raccolto gli «oggetti alieni», contenuti in palloni spediti per motivi propagandistici da attivisti nel Sud.
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Quella dei palloni aerostatici lanciati verso il Nord è una vecchia storia: contengono volantini contro la Dinastia Kim, chiavette Usb per guardare programmi occidentali, anche qualche genere di conforto. E secondo Pyongyang gli ultimi carichi avrebbero contenuto anche il terribile coronavirus che dà il Covid-19. Scientificamente sembra praticamente impossibile che il contagio abbia viaggiato in pallone. Gli esperti ritengono più probabile che i contagi siano passati lungo la frontiera con la Cina, dove c’è un continuo flusso di contrabbando. Ma a Kim piace di più la versione «aliena sudista», perché dà la colpa dell’untore al governo di Seul e ai fuoriusciti che organizzano i lanci di palloni.
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