Estratto dell’articolo di Alessandro di Matteo e Paola Scola per “La Stampa”
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Sarà per via del "redditometro" da far dimenticare, sarà per qualche segnale che arriva dalla campagna elettorale, ma "scrivi Giorgia" ormai ne fa una al giorno. Dopo l'interpretazione della "premier-anchorwoman" di "Telemeloni" dell'altro giorno, ieri è stata la volta del messaggio elettorale che irride una rete Tv considerata ostile ma, di fatto, anche gli stessi elettori che scelgono di guardare quel canale.
Qualcuno, come Enrico Mentana, la prende «con un sorriso», invitando Meloni al confronto tra i leader da lui organizzato. Altri – come Corrado Formigli – replicano polemici alla scelta della premier.
Lei, nel video autogestito, esordisce con quel sorriso beffardo che ormai è un marchio di fabbrica e con il tono sarcastico che usa quanto cita le critiche che le vengono rivolte. «Cari telespettatori de La7 è un po' che non ci si vede e però spero di trovarvi rincuorati per lo scampato pericolo della deriva autoritaria, del collasso dell'economia, dell'isolamento dell'Italia a livello internazionale…». Tutti «fantasmi», assicura, evocati da «molti» mentre «noi lavoravamo senza sosta per migliorare le condizioni dell'Italia».
URBANO CAIRO ENRICO MENTANA
Quindi, un lungo elenco di traguardi, che lei racconta tutti come merito del governo […]. Fino all'immancabile richiamo finale al «popolo» perché «l'8 e il 9 giugno non sono i salotti radical chic a parlare ma il popolo. E quello del popolo da sempre è l'unico giudizio che ci interessa».
Formigli non ci sta: «È un salto di qualità. Stavolta la presidente del Consiglio non attacca i giornalisti di La7. Va oltre e sbeffeggia e insulta milioni di italiani che guardano la nostra rete. La premier di mezzo Paese che dichiara guerra all'altra metà». E Vittoria Baldino, M5s, commenta: «È diventata lei la radical chic…». Ma per Giovanni Donzelli, uno dirigenti FdI più vicini alla premier, «Giorgia con eleganza e simpatia offre lezioni di pluralismo su La7. Ci dispiace per Formigli che vorrebbe decidere anche i contenuti di un messaggio autogestito da Fratelli d'Italia».
corrado formigli
Mentana, peraltro, ieri mattina, […] al Festival […] di Dogliani, è tornato sul confronto tv mancato (finora) tra la segretaria del Pd Elly Schlein e Giorgia Meloni: «Non escludo di farlo, non è ancora finito il tempo. Ho un invito aperto per tutti e sei i leader, decideranno cosa fare». Anche se, contestualmente, ha ricordato che i confronti finali «non spostano voti».
Ma il direttore del Tg de La7 ha parlato anche delle polemiche per l'invadenza del governo sulla Rai: «L'occupazione della destra […] non è diversa da quelle passate. Io non sottovaluto mai i rischi per la libertà, garantita non solo dalla Costituzione, ma anche da chi fa informazione. Almeno dalla fine degli Anni ‘70, chi vince le elezioni ha il controllo sulla Rai, i partiti cercheranno sempre di esercitare la loro egemonia.
Giorgio Meloni video contro La7
Dal 1994 chi vince controlla la Rai, ma poi perde le elezioni successive. I giornalisti devono difendersi da soli. Né a Mediaset né a La 7 nessuno si è mai permesso di dirmi cosa fare. Vale per ogni mestiere: chi si fa pecora, il lupo lo mangia».
[…] E in serata Mentana torna sul video messaggio della premier accogliendo «con un sorriso la battuta sui telespettatori di La7». […]
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