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    L’ULTIMO “VAFFA” DI MAIO LO PRENDE DAL “FATTO QUOTIDIANO” - “NON SI SALVA NEANCHE CON IL PASSO INDIETRO. SI È SFILATO DALLA LEADERSHIP DI M5S UN ATTIMO PRIMA DELLA DÉBÂCLE ANNUNCIATA. E NELLA CODA DI CAMPAGNA ELETTORALE HA SCELTO DI FARE PIÙ IL MINISTRO DEGLI ESTERI CHE IL CAPO POLITICO. CERCA IL RADDOPPIO, UN’OPA ALMENO SU PARTE DI QUEL MONDO. LA VITTORIA DI BONACCINI NON GLI RIEMPIE IL CUORE DI GIOIA. LA SUA È UNA SCOMMESSA DAGLI ESITI IMPREVEDIBILI CHE HA BISOGNO DI DESTABILIZZAZIONE…”


     
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    Wanda Marra per il “Fatto quotidiano”

     

    DI MAIO E TRAVAGLIO DI MAIO E TRAVAGLIO

    Si è sfilato dalla leadership di M5S un attimo prima della débâcle annunciata, Luigi Di Maio. E nella coda di campagna elettorale ha scelto di fare più il ministro degli Esteri che il capo politico. Cerca il raddoppio, un’Opa almeno su parte di quel mondo. Ora rivendica il fatto che lui non avrebbe voluto correre alle Regionali. Ma la vittoria di Stefano Bonaccini non gli riempie il cuore di gioia. La sua è una scommessa dagli esiti imprevedibili che ha bisogno di destabilizzazione. Intanto il crollo dei Cinque Stelle è parte dell’eredità politica lasciata (per ora) a Vito Crimi.

    TRAVAGLIO DI MAIO TRAVAGLIO DI MAIO

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