KHALID BIN SALMAN CON JAKE SULLIVAN
1. SULLIVAN EVOCA CON NETANYAHU POSSIBILE ACCORDO CON RIAD
(ANSA) - Il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, ha avuto "incontri costruttivi" con il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, e ha informato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e il suo team dei suoi incontri in Arabia Saudita e del "potenziale che potrebbe essere ora disponibile per Israele, così come per il popolo palestinese". Lo riferisce una nota della Casa Bianca, che sembra alludere ad un accordo di normalizzazione tra Israele e Riad.
JAKE SULLIVAN - BENJAMIN NETANYAHU
2. SULLIVAN HA RIBADITO A NETANYAHU LA POSIZIONE SU RAFAH
(ANSA) - Il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, ha discusso col primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu "anche della guerra a Gaza e della necessità di ridurre al minimo le vittime civili".
Sullivan, informa una nota della Casa Bianca, "ha riaffermato la necessità che Israele colleghi le sue operazioni militari a una strategia politica che possa garantire la sconfitta duratura di Hamas, il rilascio di tutti gli ostaggi e un futuro migliore per Gaza". In sostanza ha ribadito la posizione di Joe Biden e della sua amministrazione su Rafah
3. WASHINGTON VERSO L’INTESA CON I SAUDITI ADESSO SI ASPETTA IL SÌ DI NETANYAHU
Estratto dell’articolo di P. Mas. per “la Repubblica”
joe biden mohammed bin salman
Stati Uniti e Arabia Saudita sono a un passo dall’accordo che potrebbe cambiare il volto del Medio Oriente, se anche Netanyahu accettasse […]. Lo rivela la Cbs , sullo sfondo della visita del consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, che sabato ha incontrato il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman e ieri il premier israeliano.
Il tutto sullo sfondo della spinta del presidente Biden, che ieri ha chiesto «una tregua immediata e la liberazione degli ostaggi a Gaza», ribadendo la necessità di dare ai palestinesi uno Stato, allo scopo di costruire una «pace durevole» nell’intera regione.
BENNY GANTZ
Sullivan sabato era in Arabia Saudita e i colloqui sarebbero andati bene. […] Washington e Riad sono «a pochi giorni» dalla conclusione dell’accordo. Il ministero degli Esteri saudita ha scritto che il testo è «quasi finale».
L’intesa si basa su tre punti: primo, le garanzie di sicurezza offerte dagli Usa all’Arabia Saudita per proteggerla dall’Iran, sul modello di quanto fa con gli alleati Nato, sommate all’accesso alla tecnologia per sviluppare l’energia nucleare a scopi civili; secondo, la normalizzazione dei rapporti con Israele; terzo, la ripresa del processo per creare lo Stato palestinese.
PROTESTE CONTRO BENJAMIN NETANYAHU
Sul primo punto l’accordo è fatto e Washington potrebbe siglarlo in maniera autonoma con Riad. Il vero scopo però è fare pressione su Netanyahu, affinché accetti la grande opportunità per il futuro di Israele che verrebbe dal riconoscimento saudita e le relazioni bilaterali ufficiali. Affinché questo secondo passo venga compiuto, però, l’Arabia Saudita pone la condizione di far nascere lo Stato palestinese.
Quindi Sullivan è andato da Netanyahu per porlo davanti ad una scelta: fermare l’offensiva a Gaza, o quanto meno non procedere con l’attacco a Rafah, e aprire ai palestinesi, in cambio della normalizzazione con Riad; oppure rifiutare l’accordo, restando legato ai membri del suo governo che rifiutano la soluzione dei due Stati. Le prossime ore saranno decisive, ma in caso di risposta negativa da parte del premier, Usa e Arabia Saudita potrebbero procedere comunque con la loro parte dell’intesa.
benjamin netanyahu Benny Gantz
Biden ha assolutamente bisogno di una soluzione, anche per recuperare i consensi persi in vista delle elezioni di novembre. Perciò, parlando alla cerimonia di laurea del Morehouse College, l’università di Atlanta frequentata anche da Martin Luther King, ha ribadito la sua posizione: «Chiedo una tregua immediata e la liberazione degli ostaggi a Gaza», ricordando anche la «crisi umanitaria» in corso. Ha detto che sta lavorando per una «pace durevole», sottolineando che «l’unica soluzione è quella dei due Stati». E si è rivolto agli studenti, dicendo che sostiene le proteste «non violente». […]
BENJAMIN NETANYAHU - JAKE SULLIVAN Benny Gantz BENNY GANTZ NEGLI USA