Marco Iaria per www.gazzetta.it
zhang marotta foto mezzelani gmt071
Inter, Juventus, Milan e Napoli, anziché Milan, Inter, Napoli e Juventus. Le quattro squadre che nella scorsa stagione hanno incassato di più dalle tv sono le stesse della classifica finale del massimo campionato, ma con un ordine differente. Eccole, in esclusiva per Sport&Business, tutte le cifre della ripartizione dei diritti audiovisivi della Serie A 2021-22, come da documento interno della Lega.
SISTEMA DI CALCOLO
Prima di arrivarci, però, è opportuno ricordare il meccanismo di suddivisione. Stiamo parlando dei diritti tv del campionato, venduti collettivamente dalla Lega Serie A in forza della Legge Melandri del 2008 e i cui proventi vengono distribuiti sulla base della stessa Legge, riformata nel 2018 dall’allora ministro dello Sport Lotti.
BEPPE MAROTTA E STEVEN ZHANG
Dall’incasso complessivo annuo della Lega, tolti il contributo ad Agcom, la mutualità verso le categorie inferiori e il movimento di base e il paracadute per le retrocesse, si ottiene il montepremi netto da ripartire tra i 20 club, attraverso i seguenti criteri: 50% in parti uguali; 30% in funzione dei risultati sportivi, di cui il 15% in base alla classifica (12%) e ai punti (3%) dell’ultimo campionato, il 10% in base ai risultati degli ultimi 5 campionati e il restante 5% secondo i risultati storici a partire dalla stagione 1946-47; 20% in proporzione al cosiddetto “radicamento sociale”, rappresentato per il 12% dagli spettatori paganti dal vivo certificati Siae e per l’8% dall’audience televisiva dei licenziatari delle dirette Dazn e Sky.
INCASSO RIDOTTO
zhang CON marotta E antonello
La scorsa stagione è stata la prima del nuovo ciclo commerciale 2021-24. Per la prima volta la Lega ha rinunciato all’intermediazione dell’advisor Infront risparmiando 56 milioni annui di commissioni, ma la raccolta ha subìto una contrazione, sul fronte domestico e soprattutto all’estero dove sono venuti a mancare i 112 milioni che beIN Sports assicurava per l’area Mena (Medio Oriente Nord Africa).
marotta scaroni
Considerando poi che gli importi corrisposti dai licenziatari sono progressivi, l’effetto negativo si è dilatato tra il 2020-21 (ultima stagione del ciclo precedente) e il 2021-22 (prima stagione del ciclo attuale). Risultato finale: se un anno fa i club si spartirono 1,123 miliardi di euro, quest’anno si sono dovuti accontentare di 939 milioni, cioè 184 in meno. E veniamo agli incassi delle singole società.
PAOLO SCARONI
LE TRE BIG
Nonostante lo scudetto sia andato al Milan, anche nel 2021-22 è stata l’Inter ad accaparrarsi la fetta più grossa: 84,2 milioni contro i 77,9 della Juventus e i 77,8 dei campioni d’Italia. I motivi? Le presenze maggiori a San Siro (+4 milioni dal radicamento sociale) e le migliori performance negli ultimi 5 anni.
Il primo posto in classifica ha fruttato al Milan 20 milioni, 3 in più dei nerazzurri. La Juve, dal canto suo, è quella che ha ottenuto di più dall’audience tv (12 milioni contro i 10 dell’Inter e gli 8 del Milan) e dai risultati del quinquennio, ma va ricordato che è stato il club maggiormente penalizzato dalla revisione della Melandri: nel 2017-18 incassò 110 milioni, l’anno dopo dovette rinunciare a 10 milioni per l’abolizione del criterio del bacino d’utenza misurato dalle indagini demoscopiche (la Signora vanta oltre il 25% del “mercato” nazionale del tifo).
andrea agnelli con john elkann
LE ALTRE
Dopo le tre storiche big c’è uno stacco di quasi 10 milioni. A quota 68,5 milioni troviamo il Napoli, seguito da Roma (64,1), Lazio (58,9), Fiorentina (51,2), Atalanta (48,8) e Torino (43,5).
Sono queste le società del massimo campionato che nel 2021-22 hanno oltrepassato la soglia dei 40 milioni di proventi tv. Poi c’è il gruppo dei restanti 11 club, raccolti in un fazzoletto tra i 26 milioni del Venezia e gli oltre 38 di Sampdoria e Bologna.
john elkann e andrea agnelli 1
Tutte quante, come detto, hanno risentito della vendita al ribasso di questa stagione. La media è di 10 milioni persi a testa, con il picco dell’Atalanta, che ha incamerato 18 milioni in meno del 2020-21 perché scesa dal 3° all’8° posto in classifica. Stabile il rapporto tra la prima e l’ultima: 3,2 a 1, con l’Inter a percepire il triplo del Venezia. Nel 2017-18, ultima stagione prima della riforma della Melandri, il rapporto era di 4,4 a 1. Rimangono lontani, però, i modelli “democratici” della Premier (1,6 a 1) e della Bundesliga (2,4 a 1).