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Chissà se Giovanni Tria immaginava che Luigi Carbone fosse così scaltro. Quando il ministro dell'Economia lo ha scelto come capo di gabinetto, lo ha fatto soprattutto per aprirsi un credito nei confronti dei Cinque Stelle che lo sponsorizzavano. Di certo, non poteva pensare che questo "figlio d'arte" frequentasse così tanto salotti e giornali.
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luigi carbone
Luigi Carbone ha conquistato la vetta del ministero più potente d'Italia. Ed ha un unico timore: finire stritolato come Vincenzo Fortunato, il potente capo di gabinetto di Tremonti.
Così, ha deciso di costituirsi un proprio servizio di comunicazione; all'insaputa del ministro. Che, a quanto pare, si è pesantemente indispettito (eufemismo). Per curare la sua immagine, Carbone ha chiesto aiuto a Gianluca Comin, uomo di grandi relazioni ed esperienza. Comin, però, è un professionista, non lavora gratis. Così sembra che abbia sottoscritto un contratto economico con la Direzione generale del Tesoro, guidata da Alessandro Rivera.
Luigi Carbone GIUSEPPE CONTE E GIOVANNI TRIA
Tria, oltre all'arrabbiatura, sembra non sia andato. Anche se qualcuno gli ha fatto notare che non si era mai visto che la Direzione generale del Tesoro ed il capo di gabinetto del Mef si affidassero a professionisti esterni per seguire la comunicazione. Per questo, c'è il Portavoce del ministro, lo staff dell'ufficio stampa.