Paolo Mieli: ''Ho le foto osé di Giulia Sarti sul mio smartphone''
PAOLO MIELI: HO LE FOTO NUDA DI GIULIA SARTI
1 - NON E’ PECCATO MOSTRARE LE CHIAPPE CHIARE
Vittorio Feltri per “Libero quotidiano”
vittorio feltri
Lilli Gruber è una brava giornalista televisiva, dirige con successo da anni Otto e mezzo, programma serale de La 7 sbilanciato a sinistra e per questo apprezzato dai progressisti benestanti, i più fessi della compagnia. Qualche giorno fa la conduttrice diventata famosa poiché sbieca, ha portato alla ribalta una questione non politica, bensì di mutande. Ha parlato a lungo delle foto osé in circolazione sul web di Giulia Sarti, ex presidente grillina della commissione giustizia della Camera.
PAOLO MIELI VERSIONE CAPITAL CAFONAL
Le sue parole in pratica incorniciavano uno scandalo doppio. Intanto perché la deputata ha fatto casino sui rimborsi di denaro destinati al Movimento 5 Stelle, poi in quanto la gentile signora ha immesso, volontariamente o no, non sappiamo, immagini spinte del proprio bel corpo, cosa di cui a me personalmente non importa nulla e che viceversa a Lilli sta a cuore, suscitando chissà quali pensieri.
Nello studio della Gruber si è acceso un dibattito sulle cosce (e dintorni) della parlamentare. Al centro della attenzione più che i rimborsi mai avvenuti sono così finite le forme plastiche della pentastellata, contro la quale sono stati lanciati strali velenosi quasi fosse un reato mostrar le chiappe chiare. Io non sono né bigotto né moralista pertanto non me la sento di dare addosso e neppure di deplorare una ragazza, pur impegnata a Montecitorio, soltanto perché espone le nudità su internet.
LILLI GRUBER
E trovo scandaloso che qualcuno invece si indigni per simile faccenda. È noto che la mania di fotografarsi in atteggiamenti spinti è entrata a far parte del costume, e che su qualsiasi social sono visibili istantanee che reclamizzano seni e culi di ogni foggia. È una abitudine consolidata e non stupisce più sebbene gli esiti non mi esaltino. Ma non me la sentirei di mettere alla berlina una donna che si è lasciata ritrarre in pose lubriche.
lilli gruber
Non mi periterei di esporla al pubblico ludibrio per quattro scatti arrapanti. Condannare la Sarti giacché grillina mi sta bene, tuttavia trafiggerla per essersi esibita biotta mi pare una operazione meschina e indegna di un programma tv che se la tira da perla dell' informazione.
Mi domando per quale motivo sia lecito distruggere la reputazione di una donzella che ha avuto l' ardire di presentare le proprie grazie. Sarebbe più opportuno sputtanare i giornalisti col birignao che si permettono di sfruttare la beltade di una fanciulla per fare uno scoop del cacchio. Ciascuno è libero di usare il fisico come gli garba senza l' obbligo di giustificarsi. I debiti sono altra faccenda, quelli è meglio pagarli.
selvaggia lucarelli 2
2 - SIGNORI, QUEI VIDEO NON SONO MESSAGGI DI AUGURI PASQUALI
Selvaggia Lucarelli per il “Fatto quotidiano”
Deve essere successo qualcosa di distopico nell' ultimo mese. Devono aver diluito una sostanza nel sistema idrico che ha abolito i parametri della decenza e sventrato le discussioni sui diritti delle donne. Assisto basita al susseguirsi degli eventi che stanno annientando Giulia Sarti: come è possibile che tv e giornalisti cavalchino in maniera così irresponsabile la sua vicenda?
giulia sarti
La questione dello stipendio e la mancata espulsione dal partito erano fatti di interesse pubblico, d' accordo. Poi inizia la querelle tra la Sarti e l' inquietante personaggio che è Andrea Bogdan Tibusche: e il tema si sposta su cosa faccia lei in camera da letto. E si comincia a parlare di sue foto e video come se, in quanto grillina, il suo amplesso in streaming, commentato e condiviso, fosse un nostro diritto, e non un' intrusione. I giornalisti si inviano compulsivamente il materiale via whatsapp come se si trattasse di foto del coniglietto per Pasqua e il caso finisce in tv - trattato con cinismo e mezza goliardia- negli stessi contenitori in cui fino a pochi giorni fa si discuteva di donne, leggi sul revenge porn e #metoo.
"Le Iene" trasmettono un servizio sulla vicenda dei filmini hard della Sarti con intervista esclusiva a Bogdan Tibusche. Non si sa perché a Le Iene dovrebbe interessare se la Sarti, mentre fa sesso, ami riprendersi o ustionarsi con della cera bollente o invitare a casa dei nani albini.
giulia sarti
Ci interesserebbe invece comprendere l' acrobatico motivo per cui i moralizzatori incravattati dedichino decine di servizi sulla vicenda Fausto Brizzi (le donne si rispettano e proteggono da molestie e ricatti sessuali!), e poi trattano un possibile caso di revenge porn e un sicuro caso di violazione della privacy, di violenza psicologica, di mortificazione di una donna colpita nella sua sfera più intima, come se fosse cosa di interesse pubblico. "Ah se questo computer potesse parlare!" ride l' inviato Filippo Roma con Tibusche. E Tibusche sottolinea che il suo computer "è pieno di video, ho paura che me lo rubino, è già successo".
lilli gruber
Insomma, se dovesse girare materiale privato della Sarti o di altri di voi che era contenuto nel suo vecchio computer sappiate che è colpa dei ladri. Poi l' inviato gli chiede se oltre ad avere una compagna altrove fosse fidanzato con la Sarti e, quando quello nega, l' inviato ride ancora: "Saresti stato un mito!". Del resto si parla di dinamiche per cui qualche donna si è suicidata, mica di cose serie. Quindi Roma tira fuori delle chat da cui risulta che Tibusche, dopo che la Sarti lo ha accusato di aver gestito lui i bonifici, scrive agli amici che lei si faceva riprendere durante il sesso con altri e che quei video li ha anche lui.
Gli amici gli rispondono "Se ti fa del male la smerdi totalmente", "Strano che lei non si preoccupi di tutte queste cose". Tibusche stesso scrive alla Sarti: "Prima che tu faccia la denuncia ci sono molte cose di cui dobbiamo parlare. Ricordi i 4.000 euro per i video-controlli di Dedo e Luca?". La Sarti risponde "Non c' entrano nulla". E lui: "C' entrano, tu hai preso una posizione di guerra e io mi devo difendere ora".
GIULIA SARTI
Strano che le Iene non abbiano colto i toni dal sapore vagamente ricattatorio. Strano che, sapendo bene che alla fine quelle foto e quei video sono girati ovunque - guarda caso - in questi giorni, ai moralizzatori incravattati non sia venuto in mente che al di là di chi quei video li abbia diffusi (su questo non v' è certezza), è evidente che la Sarti sia vittima di un gioco schifoso e devastante.
Eppure, giorni fa, proprio con Filippo Roma la Sarti piangeva al telefono chiedendo di essere lasciata in pace. E se lei cadesse in depressione? Se si facesse del male? "Il mistero sui filmini a casa dell' onorevole continua!", chiude l' inviato. Come fosse una soap, mica la vita di una donna umiliata nel suo intimo.
GIULIA SARTI
A "Otto e mezzo", va in onda una scena ancora più inquietante. Paolo Mieli racconta che ha quelle foto "conservate" sul telefono e che gliele hanno inviate gli amici. Così, come se inviare foto intime diffuse senza il consenso dell' interessata non potesse costituire un reato o non fosse un' evidente violazione dell' intimità altrui. Si discute quindi dei pericoli della democrazia sul web, di come il caso Sarti sia una specie di contrappasso per il 5 stelle e Mieli afferma "È come se qualcuno stesse dicendo ai 5 stelle "Avete voluto questo mondo selvaggio? Ecco, è capitato a una di voi!".
giulia sarti 2
"Una di voi che da quello che sappiamo ha messo delle telecamere in casa", commenta la Gruber. Nessuno che dica "Qui si sta umiliando una donna, non parliamo di questa schifezza pruriginosa, cancelliamo quelle foto dai telefoni e speriamo che la Sarti denunci!". No, è che i 5 stelle volevano la trasparenza. Se poi qualcuno ha capito che volevano i muri trasparenti in camera da letto amen, mica ci indigniamo. Ci facciamo un programma.